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La scrittura web; un medium invecchiato male e in fretta

"Oramai si può dire con verità, massime in Italia, che sono più di numero gli scrittori che i lettori (giacché gran parte degli scrittori non legge, o legge men che non scrive). Quindi ancora si vegga che gloria si possa oggi sperare in letteratura. In Italia si può dir che chi legge, non legge che per iscrivere; quindi non pensa che a se, ec. (Pisa. 5 Feb. 1828)" (Leopardi, Zibaldone, 4301).

"Cara Clelia,
mi domandi se vale la pena continuare a esercitare quest'insana passione per la scrittura creativa litweb.
Ora che ci stiamo scrivendo per lettera, con le dita sporche d'inchiostro come una volta, mi viene da risponderti: essere o non essere, questo è il problema: è meglio esserci come se fossimo già spariti o svanire del tutto per tornare a essere?".

Clelia, da quando abbiamo deciso di non scriverci più per e-mail, ma su grandi fogli di carta per lettera, siamo tornati a essere giovani e forti.
Ti ricordi?
Dieci anni fa cominciammo a frequentare questi siti letterari nati come funghi nella Rete.
Come ci sembrava giovane e forte questo medium allora, rammenti?
Partecipavamo all'esperienza della Rivoluzione dei Gelsomini, la primavera araba che chiedeva il rispetto della laicità ai Tiranni e agli Inquisitori del monoteismo unilaterale.
Studiavamo e condividevamo il grande gioco della Net Art.
Il Medium Litweb era allora un puledro focoso, passionale, inventivo e con grande cuore e potenti polmoni.
Gioivamo nel vederlo sgroppare e galoppare nelle praterie dell'azione collettiva e ideale.
Libere associazioni d'amici si riunivano per dare gambe e fiato a delle idee partecipate e comuni.
Poi, - ricordi Clelia? - sono arrivati i social forum, Facebook e Twitter, e quasi tutti hanno cominciato a giocare al Piccolo Borghese e al Piccolo Capitalista Finanziario.
Il linguaggio ha cominciato a contrarsi, a ridursi, a farsi telegramma, ma non per cercare l'essenzialità dei classici, la laconicità di un Giulio Cesare.
È cominciata la cultura Webpop e che cosa propugna il principio unico dell'omologazione Webpop? Ciascuno è l'artista di se stesso, gli altri sono solo nostri lettori e spettatori vassalli.
Il turbine di riduzione del linguaggio seguiva solo questo principio: esaltare il proprio Ego a secondo delle opportunità.
L'importante è primeggiare, issarsi di forza sul podio e cercare di rimpinzare il proprio conto corrente.
Con le frasette corte come slogan da stadio si ha l'illusione di accelerare la corsa del criceto piccolo capitalista, che gira turbinosamente nella ruota restando sempre fermo.

In seguito Clelia la scrittura litweb, mentre incominciava a invecchiare male e alla svelta, ha preso pure i vizi della letteratura seria realista, quella dei romanzi di mille pagine.

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7 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 03/09/2013 16:29
    di solito non amo la metaletteratura, o meglio in questo caso la metalitweb... ma lei scrive così bene... e poi lo confesso: ho un vero e proprio debole per le lettere aperte!
  • Anonimo il 28/08/2013 13:21
    Sì, scriversi usando carta e penna, è tutt'altra cosa, ma... quanti <ma> ci sono sempre nella vita, lontani dalle teorie eccelse, legati invece alle tante piccole, concretissime prosaicità quotidiane!...
    Prima di possedere un computer, così scrivevo, e con passione, ma, quando erano lettere, raramente ricevevo risposte, quindi nemmeno sapevo -dato il non sempre superlativo funzionamento delle nostre Poste- se erano arrivate... Ora, almeno, con la posta elettronica, ottengo l'avviso di avvenuta ricezione. Non è poco per me, dato che a volte mi basta sapere che, quanto comunicato, è stato letto. Il resto, il vero dialogo, è sempre più articolo di lusso, spesso virtuale anche senza ricorrere alla cosiddetta Rete... che tanti e tanto, se non si sia saggi, irretisce.
    Lo so, si parlava soprattutto di lettura d'altro tipo qui... ma quell'accenno alle lettere scritte alla maniera antica ha condotto i miei molti anni, i loro ricordi e gli attuali, vivi desideri ad altro genere di riflessioni.
    Grazie per la... lettura!

7 commenti:

  • Paola il 13/06/2014 15:01
    Molto bello, complimenti per come scrivi!! Mi piace molto dotto e scorrevole al contempo!! Le nuove frontiere vanno sfruttate, io non scrivo lettere a nessuno ma scrivo anche su carte e l'odore che sale e l'atto stesso dello scrivere manualmente ha qualcosa di unico e irripetibile!!
  • Anonimo il 28/08/2013 18:54
    Secondo me il web ha aperto molti spazi che prima erano più riservati o addirittura chiusi. Il web è e continua ad essere una fucina di opportunità, basta però saperle cogliere e sapersi proporre. Non tutto è negativo o criticabile come si dice, ma la superficialità unita alla mania di improvvisazione e a quella di voler apparire migliori, restano vizi difficilmente sdradicabili. Fabio.
  • Mauro Moscone il 28/08/2013 14:36
    Volevo ringraziare Vera e Vincenzo, riflettendo sul fatto che questo invecchiamento precoce del Web è dovuto alla troppa velocità con cui brucia le esperienze.
    C'è una spinta, un'accelerazione disumana da cui bisogna imparare a difendersi.
    Abbiate gioia
  • Anonimo il 28/08/2013 13:25
    Confesso: anche io, come Vincenzo, ho spesso la tentazione di <svanire dal web per tornare ad essere>... Ad esempio per meditare di più serenamente e scrivere finalmente un libro tutto mio.
  • Vincenzo Capitanucci il 28/08/2013 12:27
    siamo come galline che appena hanno fatto l'uovo... fanno coccode... ma cocco de che...
    Oramai si può dire con verità, massime in Italia, che sono più di numero gli scrittori che i lettori (giacché gran parte degli scrittori non legge, o legge men che non scrive). Quindi ancora si vegga che gloria si possa oggi sperare in letteratura. In Italia si può dir che chi legge, non legge che per iscrivere; quindi non pensa che a se, ec. (Pisa. 5 Feb. 1828)" (Zibaldone, 4301)...
    se almeno leggessimo bene dentro di noi...
    ottimo Mauro... svanire dal Web... per tornare ad essere... una domanda che mi pongo spesso...
  • Mauro Moscone il 28/08/2013 11:41
    Cara Maria, leggo che anche tu come me senti forte la tentazione di svanire dal Web per tornare a essere.
    È incredibile come questo medium è invecchiato in pochi anni: in genere chi ci scrive è un vecchione che è incapace di vivere un'esperienza vitale senza comunicarla immediatamente con un post ai suoi simili, in preda all'ansia morbosa della condivisione coatta.
    Così fanno anche i vecchiacci ciucchi della bocciofila del mio paese, non vedono l'ora di raccontarsi l'erezione annuale che hanno a disposizione.
    Il tutto è davvero tristanzuolo.
    Abbi gioia e buona fortuna
  • Solo poche parole... e credo che saranno le ultime che scriverò su questo sito... vorrei usare un termine che racchiudesse tutte le sensazioni "lette", ma ho l'impressione che, qualsiasi parola io possa trovare, svilirebbe il testo... quindi... semplicemente: COMPLIMENTI!

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