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Talvolta succede
In quel piccolo paesino un poco isolato e assai distante dal capoluogo di provincia si voleva far calcio. Da tanto non avevano una squadra e un paio di avventurosi pionieri si erano messi in testa di far rotolare di nuovo una palla da quelle parti. Non potendo allestire una squadra che partecipasse a campionati federali ormai imminenti, decisero di ripiegare su una sola squadra giovanile di quattordicenni. Ma il tempo era poco, si doveva fare tutto in dieci giorni ma Angelo e Giorgio ci provarono ugualmente, il primo aveva messo da parte un poco di soldi per iscrizione e attrezzi, il secondo ne sapeva poco di sport ma aveva tanti amici.
Prende il telefono e contatta un allenatore buono ma difficile da agganciare perché abituato a livelli più alti ma, fidandosi sui buoni rapporti e su poche ma mantenute promesse, lo convinse in tempo utile. Poi, scartabellando sulla sua vecchia agendina, gli saltò all'occhio il numero di un segretario che ben conosceva: l'ultima volta che si erano affrontati sulle rispettive panchine la squadra di questo ben conosciuto rompiscatole aveva subito una sconfitta memorabile: dieci a zero e tutti a casa. Come lo avrebbe convinto? Era libero? Sarebbe sceso di livello dopo numerosi successi del recentissimo passato? Decise di tentare e gli telefonò.
Era un luglio afoso, Il segretario veniva da una positiva stagione alla Virtus, due squadre da seguire, solo settore giovanile, un primo posto e finali regionali con una, secondo posto e tante soddisfazioni con l'altra. Scendere sotto il secondo posto per lui era da considerarsi fallimentare, sapeva scegliere. In quel momento era al mare ma il segretario tra un tuffo e l'altro fra le azzurre acque della sua città aveva e ruminava pensieri nuovi. Il suo presidente era un noto albergatore ma sarebbe andato via di lì a poco (nella sua città non restava mai nessuno) e la Virtus non avrebbe continuato ai suoi soliti livelli. Al segretario la precarietà non piaceva, in special modo se veniva immediatamente dopo a periodi vincenti. La parabola discendente non faceva per lui. Quindi quella telefonata di Giorgio chiaramente gli fece piacere, un vecchio amico che si faceva sentire ma le prospettive tecniche offerte erano scarse e di prospettive del tutto diverse rispetto agli standard cui era abituato. Sulle prime disse di no ma aggiunse che ci avrebbe pensato, l'allenatore scelto era Gerlando uno che conosceva bene e con il quale aveva lavorato tre anni prima, vincendo un campionato. Il segretario ci pensò due giorni: la Virtus l'avrebbe lasciata, non c'erano i presupposti per migliorare il lavoro iniziato e sotto quel sole estivo aveva voglia di iniziare un percorso nuovo, vincente ma in modo diverso, una crescita partendo da zero. Prima di dare la risposta salutò l'ormai ex presidente ormai in partenza per curare due nuovi alberghi altrove, poi raggiunse in un bar il suo ex allenatore e si presero un caffè. L'allenatore Gerlando fu contento della eventualità di tornare a lavorare col segretario ma, conoscendolo, gli consiglio di ripensarci: troppo difficile partire da un campo deserto, una struttura modesta e zero calciatori. E invece quella impresa da pazzi al segretario in quel preciso momento piaceva e disse all'allenatore: "Se tu hai accettato, verrò anch'io, vediamo cosa so fare... partendo dal nulla"!
Si lavorò in stile pionieristico: poche e scarne attrezzature, un campo regolare di terra battuta e polvere a non finire, spogliatoi appena decenti. Niente ragazzi.
In una settimana telefono in mano tra contatti e tesseramenti completi il segretario mise su una compagine di quattordici calciatori, il minimo di sopravvivere. Ovvio, non si poteva vincere, ma su sedici squadre partecipanti al campionato ne scendevano sei (tante) quindi occorreva assai di più del minimo indispensabile. A detta di tutti nell'ambiente avventura da non iniziare nemmeno. L'iscrizione e i tesseramenti furono fatte appena due giorni prima della scadenza ma erano regolari. La squadra si chiamò Dinamo Gialloblù. Meno di una settimana dopo iniziò il campionato e si iniziò a perdere: niente preparazione, bambini non ancora pronti e soprattutto non preparati mentalmente. Dopo quattro partite neanche un punto e dopo dieci incontri appena sei, ma si incomincia ad intravedere qualche minimo progresso, quindi due vittorie e una sconfitta netta, in breve: prima dell'ultima partita del girone appena nove punti e si doveva ospitare il Real Valle che le aveva vinte tutte, 42 punti in 14 partite.
Nel Real Valle giocatori prestanti, preparati e di ottimo livello, pronostico scontato. Passa meno di un minuto e vanno in gol, sembra l'inizio di una grandinata di gol ma l'allenatore non ci sta a perdere però è un poco sfiduciato, il segretario sa che il lavoro è stato fatto e che da quel momento o, al massimo immediatamente dopo, darà per forza frutti e cerca di aiutare con suggerimenti ed aiuti vigorosi ma sereni. L'allenatore non protesta, lo sa e, in fondo, sta perdendo la fiducia e lascia fare. Due salvataggi sulla linea e tre pali del Real Valle tengono il risultato sul minimo vantaggio e si chiude il primo tempo. Nella ripresa non ce ne sarà per nessuno. L'allenatore nell'intervallo si mostra soddisfatto ma non ha troppe illusioni anche se non lo fa trasparire e dispensa elogi. Il segretario invece, si mostra scontento, di una delusione positiva di chi sa che potrebbe portar via una piccola soddisfazione difficile ma a portata di mano. I ragazzi non sono stupidi, capiscono e si caricano, traggono profitto dai suggerimenti e non si sentono battuti, al massimo si perderà con un punteggio onorevole. Nella ripresa i minuti passano e, pure se in grave difficoltà, il Real Valle la partita non la chiude, due grandi parate del portiere e altri due pali. Fortuna? Beh serve...
Ma c'è altro, una consapevolezza nuova, si prova ad andare avanti, a contrastare colpo su colpo, sì la partita è equilibrata. Al secondo minuto di recupero il difensore del Real Valle (anni dopo giocherà in B) calcola male la misura di un rinvio e calcia male poi per rimediare, scivola, il pallone si blocca fra il portiere e il piccolo Daniele arriva prima quest'ultimo che segna il gol del pari. Non c'è più tempo e l'arbitro fischia la fine, primo pareggio per la Real Valle che lascia i primi due punti, nulla di grave ma voglia di rivalsa e proteste per il gol, a loro dire irregolare (impossibile il difensore è caduto da solo) solo comprensibile frustrazione post-gara. La Dinamo da quel punto insperato trae nuove energie e comincia a macinare gioco e punti, il girone di ritorno è sorprendente e ricco di soddisfazioni, si scalano posizioni su posizioni. Serve arrivare decimi per salvarsi e i ragazzi ce la mettono tutta. Alla penultima di campionato, la Dinamo raggiunge il sospirato decimo posto contro ogni aspettativa, il divario con gli avversari nella lotta per la salvezza è solo un punto. Solo un punto di vantaggio sulla Vigor, la quale affronta un impegno facile che supererà agevolmente. Non basta quindi il pareggio alla Dinamo e dove si va? Sul bellissimo terreno in erba naturale del Real Valle. Cosa hanno fatto nel frattempo? Hanno largamente sbaragliato il campionato: in 29 partite 85 punti solo un pareggio hanno lasciato e di cui si è detto prima. Non avrebbero regalato niente, formazione migliore e decisi a riprendersi con gli interessi quanto lasciato all'andata: erano forti, uno oggi gioca in B, due in serie C e altri cinque giocano ancora. Sul loro campo, caricati a mille, non si sarebbero fermati. E la Dinamo? Speranze ce n'erano poche, i quattordici giocatori in organico tali erano rimasti ma due erano in gita con la scuola ed un altro infortunato. Il portiere la mattina non si presenta, per telefono dice di essere a letto con la febbre. Ma pure a maggio esiste l'influenza? Evidentemente... Eh no! Il segretario va fino a casa e, infatti, non lo trova, per fortuna il paese è piccolo e lo scova. Gli parla ma in fretta: "Hai detto che hai la febbre, non è vero allora non vuoi venire, ok non ti vengo appresso me ne vado, mi basta sapere il motivo, dimmi tranquillamente. Il ragazzo è valido ma ha solo 14 anni, sa che ha fatto progressi e dice candidamente: "Mister, io sto facendo un bel campionato e mi vogliono altre squadre, oggi non vengo mi fanno quattro gol minimo e non mi prendono più". Chi ti ha cercato?" Non ci fu bisogno di risposta, il segretario sapeva e telefonò all'istante. Disse solo al suo interlocutore. "Lascia stare i miei, non permetterò che tu li rovini". Il ragazzo si convinse all'istante: il segretario nella breve telefonata aveva fatto nomi, cose e circostanze che il giovane portiere pensava di conoscere solo lui. Ebbe la prova che lo avevano illuso e che era stato ingenuo. A 14 anni abbiamo ancora il permesso e il diritto di esserlo...
Giocò alla grande e tenne inviolata la sua porta senza tradire la minima emozione e impedendo alla Real Valle di passare in vantaggio, ovviamente non da solo, con la collaborazione di tutti. Ma il pareggio non bastava, la Vigor vinceva 4-0 e li aveva superati, bisognava vincere sul terreno della capolista. Eh una parola!!! Intanto lo 0-0 era bloccato, loro in formazione migliore attaccavano decisi a non regalare nulla ma la partita era aperta.
A cinque minuti dal termine la svolta, il difensore forte, autore dell'errore nella gara di andata si trova quasi un pallone in condizioni identiche alla precedente e stavolta calcia forte ma il pallone è strano e coglie in pieno la spalla di un compagno e torna indietro, la palla sta per andare in gol ma il portiere di casa con un gran balzo lo evita ma non è finita, il pallone resta lì tra il difensore e Fabio piccolo attaccante di riserva (non c'erano riserve quel giorno, si era partiti solo in undici), il quale è sveltissimo e fa gol in scivolata. Negli ultimi cinque minuti la Real si blocca, non erano mai andati in svantaggio e la Dinamo sfiora il raddoppio almeno altre due volte. Il segretario e l'allenatore, guidano con sicurezza da fuori e il presidente esce dallo stadio per evitare un malore. Toccherà al segretario, con la massima cautela, dirgli che il risultato finale è di uno a zero e che la salvezza è conquistata. All'uscita il segretario non fa festeggiamenti anche se è assai contento, credere ad un progetto impossibile è raro. Talvolta succede.
All'uscita dallo stadio il segretario trova inaspettatamente suo padre che gli dice "Sei tutto sudato e impolverato, ma è mai possibile? Assurdo, va bene ti porto al bar, prendiamo un dolce". Nessun complimento ma era lì.
Talvolta succede, oggi non potrebbe succedere.
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3 recensioni:
laura il 20/09/2013 10:14
in questo racconto, si legge la grande passione che hai per il calcio e l'amore che regali a questi ragazzi! Un bravo allenatore, oltre che a prepararli per le sfide che incontreranno sul campo, sa anche prepararli per le sfide che incontreranno nella vita e tu riesci a fare questo! Quando si gioca, si può anche perdere, ma l'importante è non abbattersi e continuare a giocare dando il massimo! anche nella vita è così. L'importante è sempre avere fiducia e coraggio di affrontare ogni sfida. Bella Antonio, stai regalando molto a questi giovani bravo! un grande saluto
Anonimo il 19/09/2013 17:42
sei un bravo Mister dai ai tuoi ragazzi lo stimolo giusto per andare avanti grade anto...
Anonimo il 16/09/2013 08:23
... il commento delle 8, 23 è di Chira... un saluto!
Anonimo il 16/09/2013 08:23
Vi è tutto l'ardore e la passione di dedicarsi ai ragazzi con un sano sport che è sempre maestro di vita, in special modo quando vi sono accanto a loro personaggi attenti come "quel "segretario". Partire dal nulla e scommettere solo sulle proprie forze, sapendo che sarà solo questione di tempo per crescere. Vittoria da festeggiare può essere certamente anche quella di essersi"salvatii" all'ultima partita, all'ultimo minuto. Racconto dal ritmo coinvolgente e... tenerezza per quel padre che "sembra" non esserci più.
- Bel racconto... Non è facile descrivere una partita nei minimi particolari se non ce l'hai impressa nella tua mente... il segretario lo sa. La salvezza per una squadra che parte dal nulla.. vale più di cento vittorie, soprattutto se raggiunta vincendo contro la prima in classifica. Quel giorno doppia vittoria e felicità per il segretario... la vittoria di 1-0 e la presenza del padre. Complimenti,
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