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Habemus papam

Veri e propri attacchi di panico di un improbabile novello Papa che prima di tutto è un uomo umile che non si sente di assolvere quel compito che altri gli hanno voluto assegnare.
Un immenso Michel Piccoli che si tuffa anonimo fra la gente, ascolta e si ascolta, vive per qualche giorno come uno di noi e non da unto del Signore: immagine piena di tenerezza trasparente e candore che porterò sempre con me.
Ho visto disamina del potere temporale della "Chiesa" ma l'ironia è così ben dosata da non risultare mai irriverente verso nulla e nessuno anzi, avvicina certi personaggi altrimenti lontanissimi e c'è come un filo per cui ad ogni sorriso di labbra è legata sempre una riflessione su temi ricorrenti nella nostra natura umana.
Iniziali passaggi perfetti dal documentario alla recitazione, belle musiche accanto a silenzi sfumati a sottolineare particolari momenti.
Come scenario una Roma riconoscibilissima e particolarmente a me cara essendo la mia città. Il finale è fatto di silenzio da portare via.
Un film che vorrò rivedere con piacere e questa soltanto è la mia cartina di tornasole di gradevolezza, come un brano musicale che si riscopre ad ogni riascolto.
Emozionante. Di una profonda leggerezza.

 

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2 recensioni:

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  • Antonio Garganese il 07/10/2013 07:56
    Non l'ho visto ma me lo hai fatto ben capire con questa sintetica ma ugualmente esauriente recensione. Brava.
  • Caterina Russotti il 07/10/2013 00:07
    Sì, habemus papam... Piace molto anche a me! Con la sua semplicità di esser uomo, arriva dritto nel cuore della gente.

1 commenti:


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