Osservo, dalla mia prospettiva ma ti osservo.
In questo momento scruti il monitor, avverti una presenza.
Poggio le mie mani sulle tue spalle, senti un brivido scorrerti lungo la schiena.
Ti osservo, vedo il tuo dolore x una vita che non vive.
Getta la maschera, confessa il fallimento.
A cosa è servito? A cosa serve?
Vivi come una cavia da laboratorio in un mondo che non ti appartiene, che senti finto, di plastica.
Eppure ti osservo ugualmente.
Sento i tuoi pensieri, i tuoi piagnistei.
Quanto recrimini, forse è ora che ti sussurri all'orecchio che sei unicamente responsabile di questa catastrofe.
Sorrido, sorrido osservando la tua reazione.
Mi fa piacere che anche tu sorrida, anche se in fondo alla tua anima sento la paura, la paura di tanti fantasmi che lottano x risalire, si spingono, calpestano, pur di risalire dalla feccia in cui li hai cacciati.
Sono incazzati neri.
Cambi espressione, li senti, vedo che li senti.
Un brusio lontano che cresce, un bruciore che dallo stomaco sale come ai vecchi tempi.
Hai seppellito tutto.
Siamo bravi a fingere vero?
No, non sono qui per esigere nulla, sono cazzi tuoi.
Posso solo sussurrarti nelle orecchie come ho sempre fatto, e come farò nel tempo a venire che tu lo voglia o meno.
Sarebbe un buon inizio se togliessi la maschera e riconoscessi che è stata tutta una recita, anzi che È tutta una recita...
Il maalox, non serve amore mio.
Il primo fantasma ha raggiunto la gola, ansima x la stanchezza.
Li ha battuti tutti, gli altri sono scivolati di nuovo in basso, è il più potente e in fondo l'ha sempre saputo.
Quanta violenza vero? Quante sottili sevizie.
È così difficile oggi scindere il reale dalla fantasia.
Come puoi sapere se è reale questo fantasma? Non lo rammenti.
Che importanza può avere? Che sia esistito o meno nel passato ora non conta per una qualche ragione è qui, ed è reale, Dio se è reale.
"Panico".
Non senti la sua felicità nel rivedere la luce?
Soffochi?
Vuoi che ti aiuti a respirare.
Non posso intervenire, libero arbitrio.
"Non è reale, non è reale, non è reale".
Patetico.
Serri la mascelle, deglutisci con forza, stringi i pugni sudi freddo e per l'ennesima volta cacci nello stomaco uno dei tuoi mostri.
Sono tutti lì, si contorcono su se stessi, non comprendono la loro colpa del perché tu li rinneghi con tanto odio, non sono consapevoli di quel che sono, proprio come te, del resto.
Tornerà, certo che tornerà magari quando non potrai reagire.
Mentre dormi, o mentre fai sesso.
Ogni volta che risale è sempre più forte e incazzato.
Affrontalo! Affrontali tutti.
Così sarai pronto x affrontare me.
Ti accarezzo la nuca.
Mi senti lo vedo, mi odi lo sento.
Sorrido e paziento, ho l'infinità x incontrarti.
Vivi la tua illusione, sguazza nella finzione, ama il tuo incubo.
Tanto ti sveglierai, ed io sarò lì, in fondo al letto e ti starò scrutando proprio come ora, solo che tu mi vedrai, immenso sarà il mio piacere.