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Io ero l'altra

I fatti e i personaggi narrati in quest'opera sono frutto di fantasia e non hanno nessuna relazione con persone o fatti realmente accaduti.


Chi lo avrebbe mai detto che nella mia vita mi sarei ritrovata ad esser l'altra. Proprio io che avevo sempre disprezzato tutti coloro che si intrufolavano nelle coppie altrui rovinando matrimoni stabili, mi ritrovavo a ricoprire quel ruolo?
Un ruolo che accettavo di cattivo grado, fingendo di dover far finta di nulla quando lo vedevo assieme a sua moglie, far quasi finta di non conoscerlo per non far capire a nessuno, ma la sola sua presenza mi faceva scoppiare il cuore in petto. Lottavo contro la mia passione e il senso di colpa verso quella donna che lo amava allo stesso modo in cui lo amavo io e lo desideravo. Ogni volta che li incontravo mi sentivo sempre più schiacciata nel vedere il viso di lei raggiante e felice per essere accanto all'uomo che ha giurato di amare, per tutto il resto della sua vita. Che ingenua sia io che lei
All'epoca in cui lo conobbi non sapevo che fosse sposato o quanto meno avesse una doppia vita. Ricordo che quando mi chiese di andare a prendere un caffè, il primo caffè, dopo il lavoro, ero al settimo cielo perché questo invito arrivava dopo settimane di sguardi maliziosi e battute dai doppi sensi che mi facevano vibrare tutta.
Non perse tempo a palesarmi le sue intenzioni mentre sorseggiavamo la bevanda seduti comodamente al tavolino del locale. Non mi sembrava possibile essere così sfacciati e diretti in queste cose, ma lui mi mostrò che tutto era possibile e sempre in quell'occasione passammo la notte assieme. Da lì in poi il rapporto si consolidò, e giorno dopo giorno, mese dopo mesi, ci ritrovammo a festeggiare il primo anno di relazione. Questo evento però mi regalò un dono amaro. Era un sabato e non lavoravamo e fissammo di vederci la sera. Per festeggiare e per l'occasione decisi di preparare una cenata con i fiocchi e andai al supermercato che si trovava nel centro commerciale per comprare qualcosa di prelibato da cucinare. Mentre giravo fra i reparti del grande magazzino, lo vidi assieme ad una donna. Sul mio viso si aprì un sorriso a 32 denti e mi avvicinai a loro.
- E tu che ci fai qua? - chiesi incredula e felice per l'incontro fortuito
- Ah, pure tu qui? Cara ti presento una delle mie colleghe. - mi rispose con un evidente stato di agitazione seppur camuffato
- Piacere, io sono la moglie
- La moglie? -
- Mi soffermai un attimo e dopo con un sottile filo di voce risposi _
- Il piacere è tutto mio, Il mio nome è Laura
-Ah! Mi scusi non mi sono presentata bene mi chiamo Paola
- Scusaci- Intervenne lui con aria turbata - ma andiamo di fretta, ci vediamo lunedì a lavoro. Buon fine settimana - e dicendo si allontanò con la moglie.
Restai di sasso per non so quanto tempo. Come avevo potuto non accorgermene in tutto questo tempo che lui fosse sposato? . sarò stata troppo ingenua ad non accorgermi di nulla! intanto nella mia mente affioravano una serie di collegamenti a poco a poco mi resi conto di quante bugie mi avesse detto mentre il quadro si andava completando.

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3 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Glauco Ballantini il 23/09/2014 07:21
    Quasi una "cronaca di una morte annunciata" esplicitata e mai presa sul serio, visto che son cose che capitano sempre agli altri.
  • stella luce il 03/12/2013 12:08
    Non sono in grado di giudicare lo stile del tuo scrivere... ho letto in tuo racconto e mi è piaciuto, come altri hanno commentato pieno di verità molto attuali... quando l'amore diventa malato e più nulla si sa bene cosa si vive...
  • Anonimo il 02/12/2013 14:33
    Un racconto della nostra realtà di ogni giorno che lascia spazio a tante considerazione. Scritto in maniera scorrevole, cattura l'attenzione del lettore. Una punteggiatura più attenta e qualche refuso in meno, forse per disattenzione, l'avrebbero reso perfetto.

3 commenti:

  • aleph il 03/12/2013 09:41
    il finale mi ha sorpreso, non credevo che lui sarebbe arrivato a tanto. un racconto comunque attuale purtroppo, scorrevole e di piacevole lettura
  • Anonimo il 02/12/2013 18:45
    Ringrazio di cuore Salvatore e Charles per avermi aiutato a sistemare nel racconto, la punteggiatura e qualche refuso
  • Anonimo il 02/12/2013 16:17
    Veda il commento di Linguanti, che faccio mio... c'è un modo semplice per sistemare i refusi e la punteggiatura... per i refusi leggerlo e rileggerlo più volte( a me capita che anche quando me li fanno notare ancora non li vedo, la prima volta)e per la punteggiatura io ho imparato un metodo da uno speaker professionista: si deve immaginare che uno lo legga ad alta voce.
    Esempio, preso a caso:
    Una sera mentre passeggiavo lungo il viale Marco il mio lui si avvicinò con aria disinvolta mi abbracciò e mi baciò sulla bocca in curandosi della presenza dei passanti.
    A parte il refuso in curandosi( leggi incurante o anche non curandosi) un lettore non può leggere ad alta voce facendo una lunga apnea per tutto il periodo. Dopo.. Una sera, tira il fiato... quindi. Una sera,... qui il lettore fa una pausa... idem dopo mentre passeggiavo lungo il viale Marco, ecco qui ci vuole la virgola... etc... etc...
    La frase sopra scritta, punteggiata in modo corretto, viene:
    Una sera, mentre passeggiavo lungo il viale Marco, il mio lui si avvicinò con aria disinvolta; mi abbracciò e mi baciò sulla bocca, non curandosi della presenza dei passanti.
    Ecco, le chiedo pure scusa per la mia insistenza nel sottolineare questi piccoli nei ma le assicuro che il racconto ne uscirebbe più leggibile, godibile ed, in ultima analisi, migliore. Senza acrimonia... un saluto.

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