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Il Tizio Qualunque
Il Tizio Qualunque non è una leggenda. Io l'ho visto. Più di una volta.
La prima volta che l'ho visto ero al compleanno di una mia amica in discoteca. Giravo tra i tavoli e la pista da ballo senza fermarmi mai con un buon mojito in mano, quando ad un tratto... eccolo! Era appoggiato al muro della discoteca, aveva un golfino nero sopra una camicia anch'essa nera, i pantaloni non troppo attillati di un colore molto scuro (credo che fossero stati neri anche quelli o un blu parecchio intenso). La cosa che però mi attirò più di lui fu il cappello. Portava un cappello nero con degli occhiali da sole (Ray-Ban penso) e guardava la pista da ballo senza il minimo interesse ne verso i ragazzi, ne verso la musica. Pensai che fosse fuori come un balcone, tenersi gli occhiali da sole e il cappello in discoteca era la cosa più strana che avevo visto. Andai a chiamare un mio amico per fargli vedere lo strano tipo che avevo appena adocchiato, ma quando indicai il punto dove il Tizio si era fermato, lui non c'era più. Scomparso.
Poco dopo una mia amica sembrò avere problemi con un ragazzo. Il ragazzo era ubriaco fradicio e la mia amica cercava in tutti i modi di liberarsi dalla stretta del ragazzo che aveva serie intenzioni di provarci. La mia amica cercava espedienti per resistergli e per andarsene da lì, senza tuttavia riuscirci. Non so perché non feci niente per aiutarla, probabilmente ero l'unico che l'aveva vista in difficoltà, ma non mi mossi. Stavo quasi per lasciare la mia amica al suo destino, probabilmente sarebbe finita male dato che il ragazzo era parecchio ubriaco, quando l'ho rivisto: il Tizio Qualunque.
Il Tizio si mise in mezzo alla mia amica e al ragazzo sbronzo. Blaterò qualcosa al ragazzo che si allontanò come spaventato da un qualcosa che aveva visto. La mia amica strinse la mano al Tizio e dai gesti capì che lo aveva invitato a ballare, il Tizio scosse la testa e si dileguò nuovamente nella folla. Lo cercai tutta la sera. Non l'ho più rivisto, almeno non quella sera.
La notte di capodanno ero ad una festa all'interno di un capannone, mi vergogno un po' nel dire che era un rave, anche se non lo sapevo, non prima di andarci almeno. I ragazzi ballavano con la musica a palla e l'alcool scorreva a fiumi. Ho visto anche qualche pasticca di ecstasi passare da mano a mano. Non l'ho mai capita la moda di sballarsi con la droga, non dico di non essermi mai ubriacato, ma è diverso.
Il Tizio si fece vivo all'incirca verso le 3:30, era vestito nella stessa maniera della volta che lo vidi in discoteca. Gironzolava in mezzo alla folla, con la sua solita espressione impassibile, osservando e scrutando.
Una ragazza, avrà avuto 25 anni, si era fatta per tutta la sera. Era circondata da tre ragazzi che le ballavano appiccicati al corpo, non era difficile immaginare come sarebbe finita. I ragazzi erano grossi e parecchio eccitati, glielo si leggeva negli occhi strafatti e nei movimenti dei loro corpi. La ragazza neanche si rendeva conto di quello che le stava succedendo attorno, quando il Tizio si mise tra di loro. Blaterò anche a questi ragazzi qualcosa. Uno di loro si allontanò subito, gli altri due si misero a ridere come matti. Non ce l'avrebbe fatta a salvare quella ragazza stavolta. Almeno non da solo.
Mi avvicinai il più velocemente possibile, non era facile dato che dovevo passare in mezzo ad una folla che ballava e scalciava da tutte le parti.
Appena fui più vicino il Tizio si voltò verso di me e mi sorrise. Forse mi aveva riconosciuto dalla festa di compleanno della mia amica. Il Tizio si voltò nuovamente verso i due ragazzi che iniziarono a spintonarlo. Il Tizio si fece spintonare un po', mentre la ragazza strafatta era rimasta come ipnotizzata a guardare la scena. Uno dei due ragazzi provò a tirare un gancio dritto in faccia al Tizio che lo schivò con nonchalance, il ragazzo provò di nuovo e di nuovo il Tizio lo schivò.
Il ragazzo arrabbiato disse all'amico di tenerlo fermo, mentre lui lo avrebbe scaricato di pugni. L'amico si avvicinò al Tizio per bloccarlo e senza accorgersene si ritrovò sdraiato a terra con il piede destro del Tizio sopra il petto. Il ragazzo ancora in piedi si avventò sul Tizio mettendogli le mani al collo. Il Tizio, inespressivo e impassibile, si liberò dalla presa e gli ruppe un braccio talmente velocemente che non saprei nemmeno spiegare come fece. Il ragazzo cadde a terra, mentre il Tizio prese per mano la ragazza la portò in un angolo e le fece ingoiare delle pasticche. Poi l'aiutò ad alzarsi e l'accompagnò fuori dal capannone. Il ragazzo giaceva per terra contorcendosi dal dolore e urlando come un matto. L'amico lo aiutò ad alzarsi e insieme lasciarono la festa.
Uscì da quel capanno il più velocemente possibile per vedere se Il Tizio avesse fatto del male alla ragazza, lo vidi che le reggeva i capelli mentre lei vomitava tutto quello che aveva ingerito durante la sera. Mi avvicinai a loro. Il Tizio si voltò verso di me, come se mi avesse sentito arrivare, mi indicò e poi indicò una macchina. "Ho la macchina? Sì."
Il Tizio indicò la ragazza e poi indicò di nuovo me. Avevo capito: voleva che la portassi a casa. Aspettai altri due minuti prima che la ragazza finisse di vomitare, poi il Tizio si avvicinò insieme a lei e mi porse un bigliettino con l'indirizzo. Lo presi e ringraziai.
Il Tizio accompagnò la ragazza fino alla mia macchina la fece salire sul sedile del passeggero e le accarezzò una guancia, mentre lei con gli occhi chiusi sorrideva. Il Tizio poi, guardò me e fece un cenno con la testa. Lo vidi allontanarsi e rientrare nel capannone. Poi partii e riportai a casa la ragazza.
Nessun ragazzo fece incidenti con la macchina quella sera, nessuna ragazza venne violentata, nessuno andò in overdose o in coma etilico, certo un braccio rotto sì, ma se lo mettiamo al confronto...
Il Tizio Qualunque vegliò su tutti loro, senza che nessuno glielo avesse chiesto. Non serve fare grandi azioni per essere un eroe, anche perché, per me, il Tizio Qualunque è un eroe.
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