Ho bussato ai Vostri cuori e, cercato nei Vostri occhi; nei vicoli di Genova, Il ricordo del Poeta Cantautore, è ancora vivo, aleggia e, come la nebbia si insinua anche dove molti di noi non andrebbero mai, li dove Fabrizio ha trovato l'ispirazione ed i soggetti per molte delle sue canzoni/poesie, che ci hanno regalato emozioni, ho respirato l'aria e, gli odori che provengono da ogni mattone, finestra, porta, loro che hanno Visto, assorbito, tutto ciò che questa città ha vissuto, più che le Persone, sono questi oggetti, che conservano i ricordi, le parole, i versi, sono ancora qui, non sono mai andati via, queste case questi negozi, hanno cambiato proprietario, colori, ma hanno ancora il potere di far sognare, basta chiudere gli occhi ed ascoltare. Io lo faccio, ed ora come se fosse un sogno, mi ritrovo a camminare tra le rocce e gli altopiani del: "Supramonte", anche qui sento che la presenza del Cantautore non è andata via, il vento porta ancora con se i versi delle sue canzoni, le trasporta sulle piante, negli anfratti più nascosti, come a Genova, ed anche qui il ricordo è presente vivo. Mi incammino e mi dirigo dove presumibilmente Fabrizio e Dori hanno passato parte della loro vita, senza essere Veramente liberi, ascolto il vento che mi sussurra qualcosa, dapprima incomprensibile, poi con parole sempre più chiare mi indica dove andare, entro in una grotta, il vento cessa, ora c'è silenzio solo degli odori, muschio, muffa, sento dell'acqua che scorre, mi avvicino ed anche se c'è buio quasi totale, riesco a vedere un rigagnolo d'acqua che, scorre e scompare, dentro un piccolo anfratto naturale, immagino il proseguimento del suo percorso e continuo ad esplorare, così senza luce, c'è qualcosa che mi attrae, c'è davanti a me una parete liscia, nera, mi avvicino e... riesco a Vedere delle parole scritte sono di un colore rosso scuro, comincio a leggere e man mano sento freddo, rabbrividisco, cerco di coprirmi come posso, i miei occhi sono incollati a quelle parole... sono, i versi di una canzone mai scritta, mai pubblicata, ma di un intensità e preveggenza assoluta. Rimango lì, in piedi, non so per quanto tempo, i miei occhi non vogliono abbandonare quei versi, il mio corpo si rifiuta di muoversi, poi come in ogni sogno mi sveglio sono ancora in Via del campo a Genova, mi sono addormentato su una panchina, davanti ad un negozio di musica, da dove uscivano note e parole del Poeta Cantautore, che chissà per quale magico incantesimo ha voluto regalarmi questo splendido Sogno!