Lui la guarda.
Lei è bellissima sotto la luce della luna.
Lei sorride, nella sua mente quel sorriso è rivolto a lui.
Lei si accende una sigaretta, non sa che se continua così finirá per rovinare il suo splendido corpo.
Lui le si avvicina, le sfiora la spalla.
Lei lo guarda i suoi occhi penetranti lo squadrano
-Che vuoi pezzente?-la sua voce presenta un'inclinazione alla collera.
Lui si allontana
Con la coda dell'occhio nota che lei ha appena iniziato a parlare al telefono.
La sua voce squillante lo ferisce come una coltellata non è possibile che lei gli abbia rivolto quelle parole e ora sta parlando al telefono come se niente fosse
Lei deve imparare a capire che per lei esiste solo lui... e nessun altro.
Dalla tasca interna della giacca tira fuori un coltello.
Le si avvicina.
Lei abbassa l'apparecchio -Oh ancora tu!- esclama ma lui le avvicina il coltello.
Lei emette uno grido stridulo.
Lui le accarezza una guancia ma lei é troppo impietrita, troppo spaventata e lui invece la vuole morbida e disposta come tutte le volte che nei suoi sogni se l'è immaginata.
La costringe a sdraiarsi per terra.
Lei inizia a singhiozzare.
Le sferra un calcio sul mento.
Lei smette.
-Brava- mormora
Con il coltello puntato contro di lei si slaccia i pantaloni.
-No ti prego-sussurra lei impaurita
Le strappa la gonna, le sue mutande biamca rispendono alla luce della luna.
Gliele sfila lentamente
Lei ha ripreso a singhiozzare.
I suoi singhiozzi si fanno alti e lui non ne può più.
Prende il coltello e glielo conficca tra i seni.
La camicetta si tinge di rosso.
Emmette un singulto.
I suoi occhi vitrei si rivolgono verso la luna mentre la sua bocca aperta in un grido che non avrá più fine
Lui le si avvicina all'orecchio e mormora
-Ti Amo-