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L'ex principe azzurro (al Borgo)
... Lui mi dice con la sua solita voce da "vecchio", come la definisce da sempre, la mia amica Ale, mentre io affondo il mio faccino nel suo pancione così morbido da piacermi da morire e da non volerlo mai veder diminuire: "Stasera potremmo anche andare al "Borgo"!"
Io alzo il mio capino. Ho lo sguardo che sembra una lampadina: mi si è accesso di botto. Ovviamente mi pento subito di questo mio sciocco entusiasmo infantile. Dopo sei anni di vita insieme, - insieme? Beh dai facciamo reciproca sopportazione!- so già quello che dirà: "No, potrebbe essere un'idea... se non siamo troppo stanchi... dai vediamo, eh?"
Allora io mi accuccio buono buonino al suo fianco, e cerco di dormire, nonostante la luce accesa, potentissima, perché il signorino sta leggendo, perché io sono veramente stanco morto. Tanto dopo sei anni d'amore sento di non aver più niente da dimostrargli né fuori né dentro al letto e so per certo che a lui sta benissimo così, quindi.
In realtà non riesco a dormire molto. Perché verso le 21:00 scocca in me una sorta di orologio fisiologico. Sono caparbiamente intenzionato a voler uscire. Mi alzo. Vado in bagno, dove mi do una veloce rinfrescata e mi lavo i denti. Poi inizio a frugare tra le mie cose per scegliere cosa mettermi. Questa mia operazione richiama, manco a farlo apposta l'attenzione del mio uomo che, biotto come una rana si alza dal letto e viene verso di me, per dirmi: " Potresti metterti questo..." e io so benissimo che i suoi non sono "semplici consigli"...
Io cerco di rimanere calmo ma in realtà sono incazzatissimo. Ho sempre detestato questa sua mania di voler sempre avere il controllo sulle cose della vita, e okay per le sue, ma quando lo fa su quelle degli altri è pericolosamente irritante, quasi fino al superamento della soglia limite, soprattutto se lo fa sulle mie cose!
Mi provo quello che lui ha scelto per me, ovvero un aderente dolcevita color giallo canarino brillante, color "Twetty" dei "Looney Tunes" praticamente, che, tra l'altro, gli avevo regalato io qualche Natale fa. Lui dice che è perfetto, perché mi sta bene e poi con le luci della disco "brilla". Ma io non voglio brillare per via di un maglione ma di luce mia propria e che cazzo!
A questo punto la ribellione scatta in me, e senza più degnarlo di uno sguardo, io mi dirigo verso l'appendiabiti in camera da letto e dalla serie di indumenti su di esso appesi scelgo una camicia nera, che avevo acquistato, pensate un po' la scorsa estate in occasione di un funerale, poi mi sono girato verso di lui, ma solo per chiedergli di un certo paio di jeans arancioni... lui con la faccia di un "grande" disposto a fare qualche piccola concessione a un bambino capriccioso va a prendermeli. Bene con la cintura mi stanno sicuramente su!
Decido di abbinare alla camicia una cravatta stile Avril Lavigne degli esordi, zebrata, in cui però il bianco è sostituito da un meraviglioso rosa antico, l'unica tonalità di rosa che mi piaccia veramente, che avevamo preso durante un nostro viaggio insieme in quel di Londra.
Io vorrei anche mettermi, in testa, quel baschetto scuro, molto stile pittore con charme che avevamo preso a Ginevra, ma lui insiste sul farmi mettere il cappellino bianco perché secondo lui con la camicia nera sta meglio, e su questo è irremovibile.
Ci sono volte in cui mi guardo allo specchio e vorrei tanto sputarmi in un occhio dal quanto mi faccio schifo. E altre, come stasera, che mi va da dio, perché riesco a guardarmi allo specchio, farmi un occhiolino e sussurrarmi un: "OK, babe!"
Il copricapo stile pittore con charme, alla fine, l'ha messo il mio moroso. Gli dona, lo rende più interessante. Peccato per il dolcevita rosso che ha scelto di mettere, gli accentua troppo la pancia, e va bene che a me piace, però...
In auto non so cosa dire, mi sento in leggero imbarazzo e non so perché, mi piace pensare alla macchina che scivola nel buio. Io la patente non ce l'ho, ho provato una volta a prenderla, ma non mi è andata bene, e amen. Non me la sento proprio di ammorbare Valentino con le beghe sul mio lavoro notturno che svolgo "only with me myself & I" presso una casa famiglia per anziani. Intanto abbiamo superato la città di Como, che detesto, e il suo arrogante lago, e ci troviamo in autostrada. Non è male come notte. Almeno ha smesso di piovere.
Giunti al capoluogo lombardo io inizio a riconoscere luoghi a me familiari e le vite chic e/o disadattate, che si portano in giro in questa domenica notte, così tipiche di Milano.
Se Monza è la città in cui mi piacerebbe vivere, Milano è quella che più di ogni altra al mondo amo. Mi sento intimamente combattuto. È un po' che non esco. Ne ho una voglia matta, ma nello stesso tempo, invece l'idea di rimettere piede in un locale gay mi annoia oltre ogni dire. Mi sembra di aver già visto e annotato tutto una volta per sempre. Ovviamente, di tutto questo, a Valentino non dico niente, anzi, con lui mi metto a fare il "disinvolto".
Appena metto piede fuori dall'auto (ovviamente come al solito, ma meglio sarebbe dire, "come ai vecchi tempi", abbiamo parcheggiato in culo ai lupi!), mentre cerco di schivare un'enorme pozzanghera, vengo letteralmente investito dal trascinante ritmo truzzo, e dalla voce "robotica", della da me tanto amata Britney Spears che dice: " I wanna dance till the body ache", sì è davvero quello che vorrei fare stasera: ballare fino a sentire il mio corpo farmi male.
Devo dire che non fa poi così freddo, anzi. Mentre facciamo per entrare nel locale, un ragazzo, credo nordafricano, cerca di imbastire una ben misera conversazione. Valentino per un po' gli dà anche corda. Io no, sono uno snob io, sempre stato, fin da piccolo.
Non è per la sua vera o presunta nazionalità d'origine, però, anche se devo ammettere che certa "volontà d'integrazione a tutti i costi" che hanno alcuni extracomunitari troppo spesso si trasforma in "malandrina furbizia", che io trovo antipatica e che per questo mi è venuta a noia.
La crisi economica ha colpito anche il mitico "Borgo". Come mi aveva più volte accennato Vale, due delle quattro sale del locale sono ormai chiuse, e anche le due aperte fanno fatica a riempirsi.
Mi piace la fauna da disco-festa gay. È rassicurante, è sempre uguale a se stessa, secondo una sorta d'effetto: sabbia immobile.
Stai tranquillo che ci puoi trovare sempre le solite categorie, anche se, come me, e come già detto, a una disco-gay-festa è un po' che non partecipi, ovvero: le checche più o meno sfrante, le fighelesse (biologiche o meno), i fighetti glam, i palestrati che rimangono fermi immobili on the dancefloor per tutta le serata, con l'unico movimento che si concedono, quello di togliersi la t-shirt, per mettere in mostra pettorali più gonfi di tette e tutto il resto del loro costruitissimo reame. Per non parlare delle varie coppie etero assortite. Una volta all'"Afterline" di via Sammartini, se non ricordo male, mi avvicinai ad un moretto occhialuto molto stile "bel tenebroso sulle sue", e insomma ci provai... lui senza scompaginarsi troppo mi disse solo: " Scusa ma io sono etero! Sai vengo qui perché si dice in genere che le donne che frequentano i posti gay siano più troie delle altre..."
Certo che a volte noi (?) maschi abbiamo delle idee ben strane e tristi sulle donne.
Qualche trans pure qui. Mi sa proprio di non aver mai visto un trans rilassato in vita mia. Sembrano sempre intenti a svolgere una qualche professione, già quella più vecchia del mondo. Parecchi pure i vecchi. Ma qui a differenza di altrove sembrano vecchi squali di Wall Street in cerca di qualche buon e "fresco" affare.
Il mio uomo come sempre mi manda al bar a prendere da bere. Non so perché lo faccia. Forse manda sempre me perché semplicemente non ha voglia di farsi tutta la fila. Che sarebbe anche un buon motivo, ma io ho il leggero sospetto che più che altro lo faccia per "responsabilizzarmi", perché lui da buon leader-maschio alfa le deve fare 'ste cose no? E devo dire che, a differenza di ciò che accadeva in passato, la mia proverbiale timidezza in questo genere di operazioni non mi crea più alcun problema. Ora riesco ad avvicinarmi al bancone senza provare un briciolo d'ansia. Ordino una coca, come mi ha chiesto lui, da bere insieme, anche se io in questo momento mi sentirei più da "invisibile alla fragola". Solo che adesso hanno messo "Work bitch" della Britta e non posso resistere. Affanculo la coca e tutto il resto, Valentino può aspettare. 'Sto pezzo in disco spacca davvero di brutto! Mah... ohmiodio... non può essere! Quella testa rasata in mezzo alla folla... ora è a un passo da me... cazzo quel piercing all'angolo del labbro superiore, merda è davvero lui!
Il respiro, il battito cardiaco, tutto mi si ferma. Dov'è adesso? Dove cazzo è adesso Valentino?
Mi ha visto? Mi ha riconosciuto? Cazzocazzocazzo! Mi è sempre più vicino. Dai in fondo sono un tantino diverso da quando avevo vent'anni, potrebbe non riconoscermi. Minchia ho davvero l'età che aveva lui allora. Ora è proprio a due passi da me. È così vicino che ne riesco a sentire il fiato alcolico. È ancora maledettamente bello il bastardo, nella sua camicia rosa, manco a farlo apposta antico, e i suoi pantaloni neri. Ora ce l'ho proprio davanti ai miei increduli occhi, che mi chiede, sfoderando un meraviglioso non che paraculo sorriso: " Ma noi per caso ci conosciamo già? Mi sembra di averti già visto da qualche parte!"
Ma guarda che gran faccia di tolla! Mi sento così imbambolato che proprio non mi riesce di rispondergli. Lui mi dà una piccola spinta e con un tono complice, quanto mai fuori luogo, mi dice: " Sei un timido tu, eh?"
Ma non era morto? No questo era solo quello che io speravo tanto. Ma perché, accidenti, non te ne sei tornato giù a Napoli?
Non mi sono mai sentito così piccolo, nudo e fragile, come in questo momento. Mi viene da piangere...
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0 recensioni:
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- ma scusami de che? È bello far ridere!... grazie...
- tu devi scusarmi ma da qui alla fine ho riso... immaginandoti parlare e pensare...
'Sto pezzo in disco spacca davvero di brutto! Mah... ohmiodio... non può essere! Quella testa rasata in mezzo alla folla... ora è a un passo da me... cazzo quel piercing all'angolo del labbro superiore, merda è davvero lui!... "
AHAHAHAHHA
SCRITTO DAVVERO CARINAMENTE!!!
- grazie gianni! Era proprio l'effetto che speravo di ottenere
- triste e divertente allo stesso tempo... e come sempre ben scritto!
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