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PDL e Cesca oggi 3 - lettera di Cesca-
Io e Cesca siamo in contatto epistolare fin dal momento in cui s’è trasferita a Bologna con la madre, e col passar del tempo i nostri nomi sono diventati : Fran e Jil ( lei adora la musica sudamericana ed ho dovuto sopportare questo soprannome!)
Comunque, dopo il preavviso di mio figlio, confesso che ho atteso con particolare ansia la nuova lettera di Fran e….. quando proprio cominciavo a temere si trattasse di uno scherzo del "prodigo", eccola “ C’è posta per te!”
L’ho tenuta per molti minuti, lì, a lampeggiare sullo schermo, senza emozioni, senza, a dirla tutta, il coraggio di cliccarla!
Ma poi, ho tirato un respirone e clic!
“Ciao Jil, so già che sai! So che hai letto la lettera del tuo “Dr House” e se devi cazziarmi per essere stata, a tua insaputa, in contatto con tuo figlio, fallo subito perché non ho tempo da perdere! “
( Ecco, questa è Francesca, una donnina Tosta Tosta!)
Ti scrivo per comunicarti una cosa, e come conseguenza della cosa stessa, per chiedere il tuo aiuto. I fatti stanno così, mami s’è presa in casa il suo nuovo amore eterno, e sarà anche una brava persona ma mi sta antipatico fino alla paranoia, quindi, ho pensato che fosse ora di lasciarli soli, posso continuare il mio corso di laurea anche alla Federiciana,……il fatto sarebbe che lì non ho più casa mia e le “amiche” alle quali ho chiesto supporto, sono più inutili di un Water fuori servizio!
Ecco che avrei pensato….. insomma…. come dire….. se tu potessi……. ospitarmi da te il tempo di trovarmi una camera in pensione, giuro che non ti darei fastidio ( almeno non molto!)
Insomma l’ho detto!!!!!
Ora vedi tu!!!!!!!!
Non mi va di rimanere a Bologna anche se la mami s’è impegnata a pagarmi il pensionato in un alloggio universitario, ho bisogno di rivedere il mare, quello vero, non questo che sembra una piscina; ho bisogno di sentire il rumore del traffico, di annusare la puzza della ”mondezza”, di camminare preoccupata per i borseggi, di sentire le parolacce strillate dai balconi, e poi, poi ho bisogno di non sentirmi più sola, un topo da laboratorio, da guardare, da usare, e poi, lasciarlo morire lì, con la più strafottente indifferenza.
Ho il cuore ferito, ho l’anima nelle scarpe, ti ho mentito più volte raccontandoti baggianate, per darti l’impressione che mi stessi vivendo la vita alla grande! Che io fossi la super girl alla quale va tutto liscio!
Invece ho bisogno di te, PDL, ho bisogno del tuo conforto, delle tue carezze, come quando, ti ricordi? Io non mai cancellato dalla memoria i tuoi sguardi dolci, i tuoi sorrisi tristi, le tue mani calde che mi hanno dato forza in un momento terribile, Jil, ho bisogno di te!
(vedi? Ho cresciuto un figlio “bastardo dentro” ed una “pulce schiacciasassi”! ma chi sono io? Cosa cavolo devo fare? Oltre a frenare il tremore delle mani ed asciugare il sudore che mi scorre lungo il collo? Oltre che a smettere di fare sogni di sesso estremo “starring Big Jil and Supersexy Fran!” dire che sto nei casini fino al collo si può?)
Sono rimasto alcune ore immobile, inchiodato allo schermo del pc, con quel cacchio di cursore a lampeggiarmi nel cervello come la goccia della tortura cinese, e poi ho cliccato su “rispondi a”
ed ho scritto una sola frase:
- Succeda quel che deve succedere, dimmi con che treno arrivi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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0 recensioni:
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Anonimo il 04/03/2009 08:31
Olà, Luigi, che bellezza, poter tuffarsi nella vita, vada come vada!
Anonimo il 15/05/2008 13:47
ulteriore colpo gobbo... mmm... mi piace questa storia di amicizia e complicità
- Chissa se son cose vere o di fantasia? Se sono di fantasia sei una penna con i fiocchi.
Anonimo il 22/05/2007 13:03
È avvincente!!!
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