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Il Processo
La storia, che stiamo per leggere, è inventata di sana pianta.
Tanto tempo fa, c'era un paesello dove tutti erano figli e schiavi di Dio.
L'aria profumava di semplicità e la terra sapeva essere egoista e generosa.
Egoista, visto che voleva farsi accarezzare dall'aratro e dalla zappa,
generosa, poiché solea ricambiare tali carezze con tanti doni saporiti.
Grano, patate, mais, fichi secchi e altre belle cose erano sempre
presenti tra le mura di casa che, come ben sapete,
non fanno guerra e non sono mai nemiche.
La domenica, quasi tutti in chiesa per ascoltare la parola di Dio, anche se...
Le ragazze ci andavano per farsi vedere dai ragazzi e i vecchi
per farsi ricordare dal Signore, nell'avvicinarsi dell'ora.
I bambini giocavano a palla e ogni tanto qualcuno frignava.
"Voglio la palla mia, voglio la palla mia, hi, hi", e giù lacrimoni luccicanti.
Le comari erano comari e da buone amiche tagliavano e cucivano cappotti.
I mariti tiravano le orecchie all'asino e se le carte non giravano
per il verso giusto, li sentivi sacramentare anche in tedesco.
Era un paesello abitato da contadini e ogni famigliola
aveva l'orticello, la stalla, la legnaia e una piccola aia dove
si batacchiavano legumi e cereali.
Le pecore fornivano latte e lana, i suini finivano in insaccati,
i cani tenevano lontano volpi e faine e per sgranchirsi, rincorrevano i gatti.
Tutto sembrava filare liscio, come lisce filano le belle storie,
senonché accadde quel che accadde e il ritmo della vita, legato
all'andamento delle stagioni, subì uno di quegli scossoni
che non riesci a spiegartelo, nemmeno ragionando.
Nonna Cesira tirò il collo a tutte le galline del pollaio,
al fine di avere del buon brodo, necessario alla figlia,
che produceva latte materno per la neonata.
Niente galline, niente uova.
Da che mondo è mondo, questa è la prassi e non varrebbe parlarne...
se non fosse che qualcosa d'insolito si verificò in quel pollaio senza galline.
Per dirla in breve, un gallo dai rossi bargigli cominciò a deporre le uova.
Sì, avete capito bene, proprio uova e oserei dire... uova... quasi femminili!
"Quasi"... perché i tuorli erano sì leggermente più piccoli, ma più saporiti,
come riferiva nonna Cesira, donna onesta e al di sopra di ogni sospetto,
La stranezza poteva finire lì e tutto passare nel dimenticatoio,
invece si scatenò un putiferio che nemmeno il Padreterno riuscì a comprendere.
I Paesani cominciarono a dare i numeri.
"Da che mondo è mondo, le uova le fanno solamente le galline."
"Me ne vado dal paese, perché questa è opera del diavolo."
"Hai ragione, il diavolo ci ha messo la coda, dobbiamo difenderci."
"Ma vedi tu? Quel coso infernale s'è messo a fare le uova.
"Tiriamogli il collo e facciamola finita."
"E chi ce l'ha il coraggio di toccare quel mostro infernale?"
"Silenzio, potremmo condannarlo al rogo, ma ci vogliono le prove."
"Io ho la prova provata... che non posso dire, ma è vera."
"Ha ragione nonna Cesira, al rogo, al rogo, al rogo e tutto tornerà come prima."
Prove non ne raccolsero, i Paesani, ma gli animi erano eccitati e raccolsero
tanta legna su cui arrostire il gallo che faceva le uova.
Guidati dal parolaio, sempre i Paesani, accesero un grande falò
per bruciare vivo il povero gallo che sapeva fare le uova,
ma arrivati nel pollaio... sorpresa!
Il gallo, sentendo puzza di bruciato, aveva spiccato le ali,
alla ricerca di nuovi territori.
Larga la foglia e stretta la via, questa storiella la racconta mia zia.
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4 recensioni:
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Anonimo il 22/08/2014 11:55
Ecco un'altra perla che mi era fuggita... da NEt ero già stato cacciato, con PR ero in crisi( via, colpa mia, lo ammetto)... ma anche se in ritardo voglio dire che questo brano-favola-storiella forse reale( io ci credo)è un bell'esempio per farci capire che le diversità vanno accettate( senza accetta... eheheheheh) come ricchezza del creato... ormai anche le biodiversità sono tutelate dagli studiosi del settore.
Aggiungiamo che c'è pure una morale, che le descrizioni della vita di quei tempi è perfetta... aggiungiamo che è un gran bel modo di narrare e la frittata letteraria è pronta... ed a me le frittate piacciono assai... holahola.
Anonimo il 11/03/2014 12:23
Mi vengono in mente immagini del mio vissuto con in più una morale che si può evincere da tutto il racconto.
Molto bello e ben scritto, come sempre.
Anonimo il 28/02/2014 09:19
Ho avuto un gallo fiero e battagliero che covava le uova di una gallina dalle penne rossastre, e le uova avevano tutte due tuorli.
Non è però una storia inventata.
Il tuo racconto si potrebbe adattare ai nostri tempi, perchè accetta, suvvia, le differenze della vita.
Mi è piaciuto.
- Simpatico e divertente racconto. Di sicuro il gallo è salvo! Ma se farà l'uovo anche nel nuovo paesello... mi sa dovrà continuare a cercare nuovi territori. E la sua corsa non avrà fine... a meno che, decida di non far più uova.
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