... Ma io solo una volta ricambiai. Avevo già finito di lavorare, il mio contratto di un mese era scaduto. Io commisi la leggerezza, mentre lui mi spompinava, di toccarglielo. Lui lo interpretò come un indizio che poteva giocare in suo favore. Alla fine gli feci sto strabenedetto pompino. E nel contempo decisi di evitarlo il più possibile.
So benissimo perché lo facevo. Mi andava di sballarmi con gli altri maschi esattamente come gli altri maschi volevano sballarsi con me. Per sentirmi una volta tanto come un "maschio standard" qualsiasi. Ma soprattutto, semplicemente, per vendicarmi.
Lui invece lo faceva perché, a modo suo, mi amava. Certo uno strano amore, il suo. Forse è perché lo trovavo strano che ho voluto darci un taglio.
Tra Gennaio e Febbraio io e Fabio abbiamo continuato a sentirci ma senza più vederci per "quello". Questo fino a poco tempo fa, quando lui mi ha chiesto se mi andava di rivederlo. Tra l'altro, mi diceva che si stava vedendo con un mio coetaneo "dal bel pacco".
Io nel frattempo avevo ricominciato a lavorare e quindi tra lavoro, Valentino e cazzi vari, ero un po' "sbattuto". Ma lui insisteva. E io detesto quando la gente insiste con me. Finisce sempre che alla fine cedo perché non so dire di no. E ora che rifletto su questa cosa mi viene in mente che probabilmente è per questo che tutti da bambino, ma mia madre in primis, mi davano sempre del bugiardo. Perché io per tenere fede a promesse più grandi di me raccontavo piccole bugie.
Alla fine cedetti, come volevasi dimostrare, e quindi mi decisi a uscire con lui. Era la sera che in Tv davano il film premio Oscar "La grande bellezza". Pazienza. Non ho potuto essere uno dei milioni e milioni di telespettatori che l'hanno seguito.
Mi ero messo dei jeans attillatissimi perché so che lui impazzisce quando indosso pantaloni particolarmente aderenti.
Era una bella notte, col cielo trapuntato di stelle, come si usa spesso dire nelle poesie. Io salì sulla sua jeep, con lo sfondo lugubre del cimitero della mia cittadina, visto che lui aveva scelto di parcheggiare lì davanti. Iniziai a parlare a raffica come una "radio". Gli chiesi abbondantemente anche del misterioso tipo con il quale diceva che si stava vedendo, anche se secondo me lui se l'era bellamente inventato con il semplice scopo di farmi ingelosire.
Me la prendevo comoda. Ad un certo punto mi svaccai proprio sul sedile dell'auto. Lui, com'era prevedibile, iniziò a massaggiarmi coscia e interno coscia. Del resto i maschi standard non stanno tanto a guardare per il sottile quando hanno voglia di svuotarsi i coglioni, no?
Per me essere un gran bastardo vendicativo, delle volte, è una gran bella cosa.
Mi fece venire. Poi pretese lo stesso trattamento da me. Ma io gli dissi di no. E devo proprio ammettere che mi è proprio piaciuto il suono della mia voce quando ho pronunciato quel no...