L'Aquila così maestosa volava nel cielo limpido fin quando un brutto temporale la spaventò. Impaurita cercò rifugio e non trovandolo fu colpita da un fulmine, un fulmine nero e assetato di dolore.
L'Aquila cadde giù non riuscendo più a battere le ali : era in prenda al terrore.
Faceva freddo quella notte, quella notte così buia : nemmeno le stelle c'erano a farle compagnia con la loro lucentezza.
Risuonavano boati, lamenti, pianti.
L'Aquila era distesa giù , sotto la polvere non riusciva a vedere più niente : era cieca.
Dopo poco riuscì ad alzarsi, provò nuovamente a sbattere le ali quando finalmente un giorno riprese il volo ma qualcosa era cambiato.
L'Aquila non aveva più un posto dove volare, un posto dove riposare, gioire, piangere, amare. Si sentiva sola ed anche se provava ad andare avanti c'era qualcosa che non glielo permetteva.
Ad oggi, ogni volta che ripercorre "quella" notte, riprova lo stesso sconforto, la stessa paura, anche se gli anni passano questa sensazione la tormenta.
L'Aquila però è in grado di reagire, di non mollare, e spera davvero di poter tornare a volare nel suo cielo, più forte e sicura di prima portando sempre dentro di sè tutti coloro che non ci sono più , il ricordo e la consapevolezza di ciò che ha passato che mai nessuno potrà capire.
L'Aquila Ricordava, Ricorda e Ricorderà.
6 Aprile 2009 - 6 Aprile 2014 : L'Aquila Vola.