Orgoglioso del suo lettore elettronico passeggiava nel parco, costeggiando il laghetto dove starnazzavano una dozzina di papere non alfabetizzate e che, di conseguenza, non potevano apprezzare la magnificenza di un'innovazione tecnologica che faceva a meno della polvere da sparo. Il libro all'interno del supporto digitalizzato si stava facendo intrigante, tanto da farlo sudare dall'eccitazione. Spesso i racconti erotici hanno questo inconveniente. Così le sue mani divennero umide, lasciandosi sfuggire il lettore che cadde a terra, facendo un rumore che frantumò l'illusione di perennità che le nuove tecnologie giurano di possedere. Lui non era uno sprovveduto, e aveva compensato la sua sfiducia nell'elettronica con un formato cartaceo dello stesso libro, tascabile e con copertina morbida di carta riciclata. Lo trasse, mentre mollava un calcio alla salma del lettore che sfrigolava a terra, dalla tasca posteriore dei larghi jeans, e lo aprì alla pagina dove l'altro si era impiantato. Sarà stato per la difficoltà di mettere a fuoco la diversa e più morbida visuale stampata, o forse per la distrazione di uno dei suoi occhi, divertito alla vista delle papere che si litigavano un transistor, che un suo piede non s'avvide di una depressione del terreno e lo slancio inflitto dalla caduta fece decollare il libro, che si tuffò tra le paperelle inorridite. Lui, sdraiato a terra, non poté evitare di guardare il cielo, nella perdita della speranza di continuare a leggere i gridolini di piacere che i due protagonisti della storia emettevano.
Com'era bello il cielo, e due nuvole che si sormontavano maliziose gli ricordarono di tutto, tranne i due amanti del libro che non avevano smesso di godere, sollevando ondate di piacere che le papere non parvero apprezzare.