“Se la nebbia non cadrà, la notte prima del 21 marzo, ricopriti di fiori e inizia a correre per le strade spargendo sorrisi come petali e carezze di vento tiepido di sole. E non curarti troppo delle stelle, che prese a rincorrersi tra le galassie del cielo sapranno incantarti solo a spazzi, quando sbattendo un poco più forte le ali, si fermeranno, e ti osserveranno fuggire nella notte tinta a pastello; poi, rasserenate, riprenderanno i loro giochi. Pensa anche a me, piccolo figliolo.. E porta un piccolo giacinto sulla mia pietra.. Vorrò ricordarti per tutta la primavera.”
E nel piccolo sospiro caldo che le ricopriva le rughe, mi tese la mano, morbida di anni felici e debole dell’ultimo soffio di vita.
Quando chiuse gli occhi le mie labbra si posarono sulle sue guance già rosate di primavera, e la abbracciai per l’ultima volta. Poi, spiccai il volo.