A pensarci bene il Cristo non ha lasciato solo la conoscenza di princìpi validi da seguire, ma lateralmente a quelli si sono insinuate nelle coscienze ragioni che inducono moltitudini di persone a non prendere quei princìpi nemmeno in considerazione. D'altronde la colpa non è di Cristo, ma degli uomini che l'hanno condannato proprio per i princìpi predicati e l'eterna conoscenza che li ha mostrati attraverso il sacro vivere di Gesù. Il risultato è che i cristiani sono convinti di poter peccare tranquilli perché, tanto, Gesù ha scontato, al posto loro, tutti i peccati dell'umanità, anche quelli futuri che saranno perdonati con tre avemarie, e di finire sulla croce della quotidiana sofferenza di chi rispetta la verità non intriga nessuno, nemmeno se la sofferenza fosse virtuale.