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Lettera contro la frustrazione (vadetecum)
Cara amica,
è così vorresti annunciare la conclusione di ogni tua attività creativa; sei stanca della scrittura, sei stufa di un mondo virtuale che non corrisponde alle tue alte aspirazioni.
Mi scrivi di voler smettere di partecipare a qualsiasi litblogs e a tutti i social forum del globo per almeno vent'anni; non ne puoi più dello stile imperante del narcisismo minimalista e dello spirito ridotto in ogni post a quantità: il numero delle visualizzazioni, la cifra abnorme delle scopate e delle liti, la serie infinita di frasi monche e di periodi zoppi e pieni di refusi ortografici e sgrammaticature. Per non parlare dell'impoverimento del linguaggio, ridotto a quattordici caratteri e devastato da svarioni grafici assurdi e da una mancanza assoluta d'originalità e di pensiero.
E inoltre, gli editori rifiutano i tuoi scritti non cestinandoli, ma riempiendoli di falsi elogi per poi succhiarti il midollo con richieste esorbitanti di denaro.
Tanto per cominciare, cara amica, non fare annunci, fanno solo ridere, e se ti rendi ridicola senza averlo davvero voluto con una prosa umoristica, vuol dire che non sei amica di te stessa.
Vedi, ho sempre pensato che noi scriviamo e creiamo per non subire passivamente la vita, ma non è il creare (e lo scrivere) il primo scopo nella vita.
Per me è diventare amico di me stesso e vivere una buona vita, o comunque accettare, acconsentire alla vita.
Un ottimo scrittore insegna senza prediche al proprio lettore a distaccarsi da lui.
Non bisogna mai fidarsi degli scrittori come persone, ma solo delle loro opere.
E le loro opere vanno considerate ricordando sempre che la vita conta più di ogni opera, siano esse quelle dei nostri autori preferiti, siano le nostre.
Pertanto ricordati sempre che prima di scrivere devi salvarti la pelle. E guarda, ti dico questo mostrandoti la mia via, la mia soluzione, la mia applicazione, e bada bene alla sottolineatura, non la via, non la soluzione, non l'applicazione suprema. Ti presento solo la mia versione, non la tua.
Non ti propongo un vademecum ma un VADETECUM, nel senso che dovrai essere tu a dimostrare, verificare, illustrare le cose che ti propongo, col tuo modo e la tua vita.
E allora, vuoi diventare amica di te stessa, o vuoi sprecare la tua vita a desiderare quello che non hai?
Cerca di capire innanzitutto che nella vita quando non si può possedere ciò che si ama, bisogna amare ciò che si ha.
Sei viva, ti sembra poca cosa?
Vuoi rovinarti la tua unica vita perché sei sopraffatta dal narcisismo minimalista e dal delirio anarchico del web?
È un grave errore, amica: ciò che accade non può non accadere e quest'epoca si è sviluppata da un preciso percorso umano e storico, che sarà anche la causa della sua scomparsa.
In breve, Internet è il regno dei politici e dei bottegai che governano le multinazionali ( è stato inventato da loro), vale a dire il territorio dei mercanti di petrolio, dei mediocri, dei piccoli cervelli che aspirano sempre a ciò che gli manca (l'aumento del fatturato, la manipolazione delle masse, l'invasione e lo sfruttamento di nuove colonie, mediante qualche casus belli, l'aumento all'infinito dei "mi piace" e delle visite e via discorrendo) e non sono capaci di descrivere o raccontare ciò che praticano, come vivono, chi sono e di scrivere sul che cosa e sul come mangiano.
Vuoi sapere come riuscire ad evitare questi malati di bassezza, questi eterni insoddisfatti che possono però rubarti l'energia e la voglia di vivere con la loro congenita negatività nichilista (non averne paura ma non sottovalutarli, posso fare danni ingenti)?
Distaccati dalla tua opera, in qualunque forma si presenti; considera la tua opera come cosa di nessun conto in paragone alla tua vita.
Compresa questa fondamentale intuizione, l'applicherai realizzando queste azioni che sono molto, ma molto più importanti del creare e dello scrivere.
La suddivisione della tua giornata, il modo con cui impieghi il tuo tempo e i ritmi che adoperi per il negotium e l'otium, il lavoro e il riposo, l'attività sportiva che svolgi (e se non la svolgi vedi di muoverti! Cammina, corri, fai qualcosa!) e il sonno;
La dietetica e la nutrizionistica: la cura e l'attenzione per gli effetti psicosomatici degli alimenti - cibi, bevande e altre sostanze - che assumi e assimili;
Le conseguenze del clima dove vivi sul tuo corpo e pertanto sulla tua mente e sul tuo umore; il tuo rapporto col caldo e il freddo, il secco e l'umido e via attentamente analizzando;
Il tuo rapporto con la residenza e la comunità in cui vivi: famiglia, paese, cittadina, città, società.
Le tue letture, i tuoi svaghi, i tuoi divertimenti: tu hai scelto loro o viceversa?
Cerca di fare sempre buone letture, classiche se non hai idee particolari e ascolta buona musica.
Il rapporto con i tuoi amici più stretti e le persone che ami e stimi; parenti, amici, amanti, consorti, compagni di vita e di destino. Costoro ti aiutano a essere amica di te stessa o ti rubano solo gioia ed energia vitale? Perché, guarda, nel caso non aver dubbi. C'è un nesso indissolubile tra salute, saggezza e solitudine, e pertanto non accompagnarti mai male.
Diventa amica di te stessa, evitando di disperderti, concentrandoti su te stessa. Conserva intatte le tue energie e cerca di moltiplicarle esprimendole in terreni adatti e consoni alla tua personalità.
E infine, abbi paura solo della paura, non temere la morte, non fuggire il dolore senza nemmeno attirartelo addosso masochisticamente e credi sempre e comunque in una vita vivibile e in una gioia possibile.
Se non puoi ottenere ciò che desideri, desidera ciò che hai.
Ricorda, in conclusione, che questa è solo un'altra ricetta facile per vivere bene e che come questa ne trovi un miliardo nella Rete.
Queste cose funzioneranno solo se tu saprai darne una tua versione e se ti dimenticherai di questo scritto completamente, a solo tuo vantaggio e favore.
Se sarai valorosa e saprai fornirmi una tua versione di quanto ti ho scritto, lo capirò dal fatto che non avrai più bisogno di farmi annunci.
Vorrà dire che starai vivendo, e ne sarò felice, anche se mi avrai dimenticato.
Abbi gioia
NOTE DELL'AUTORE
Eraclito, Epicuro, Seneca, Montaigne, Spinoza, Nietzsche: un segreto filo rosso attraversa questa lettera e la storia del pensiero alternativa occidentale. Sto parlando della tradizione clandestina della psicosomatica filosofica e pratica, una scuola di pensiero che da un millennio e mezzo si oppone alla tradizione idealistica e spiritualista che ha ridotto il corpo in uno stato pietoso. Il corpo di carne, sangue, tendini e ossa, quello degli Europei dissidenti e dei popoli extraeuropei che vivono sotto il folle regime del capitalismo globale, ma anche il corpo di carta e di scritti video virtuali, vale a dire le libere espressioni comunicative e creative di questi corpi.
Noi psicosomatici ci opponiamo all'insano dualismo tra mente e corpo, tra anima e istinto e non crediamo che la verità sia qualcosa di ideale, di concettuale, di numerico, di quantitativo.
Per il capitalismo globale tutto quello che non è valutabile con un numero viene a poco a poco escluso dalla vivibilità della quotidianità. Ci stiamo abitando a una vita espressa in percentuali, e stiamo perdendo di vista la qualità; che non è un numero, e nemmeno un concetto o un ideale, ma esiste, anche se non è facile da definire e da applicare.
Si può darne solo una nostra versione, una nostra dimostrazione e illustrazione, come ho cercato di fare col mio corpo di carne e ossa, di carta e di video.
Nonostante tutto, comunque e sempre la vita è vivibile e la gioia è possibile. Spero che quei grandi maestri possano rivivere nella vostra versione. VADETECUM.
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