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La Mosca

Il destino, a volte, riserva amare sorprese e vuoti incolmabili.
Una bella casa, un buon reddito e interessi condivisi con la moglie, che definire santa donna, è riduttivo. La zuppetta mattutina con crepes suzette fatte con le sue manine, vera leccornia da far leccare i baffi. No, non voglio annoiarvi, parlandovi delle sue virtù culinarie e vado ai fatti, anche per contribuire ad ampliare le vostre conoscenze.

Rientrando in salone, la vidi accasciata sulla sua poltrona preferita. Era morta, fulminata da un insulto cardiaco, così come reciterà il referto medico. Le ore che seguirono, le ho vissute come in trance. Confortato dal pianto delle vicine, annotavo mentalmente il via vai delle persone. Persone, specialmente vecchiette, che non avendo di meglio da fare, si mettevano in fila per farmi le condoglianze e per caricarmi di baci. Altre portavano caffè e pasterelle, come se invece di un funerale si trattasse di una festicciola. "Coraggio, lei ti proteggerà dall'alto dei cieli." "Che disgrazia, l'ho vista ieri sera e stava bene." "Blà blà blà... ""Povero amico mio, conta su di me e mia moglie che per quello che possiamo siamo a tua completa disposizione." Brava persona, Gianni, era rimasto vedovo sei mesi prima e poi s'era risposato. Aveva dato un calcio alla fortuna, che non si meritava.

Lunga la notte, lunghi i Paternoster e lunghe le Avemaria. Un paio di ore di sonno e la mattina dopo, altre generose dosi di condoglianze, baci, abbracci e tante belle parole. In Chiesa, le parole di conforto, di speranza e la benedizione del Prete, fecero versare fiumi di lacrime, anche agli estranei. Non riesco ancora a spiegarmi gli applausi che ci accolsero all'uscita. Mi sa che stava cambiando la liturgia di questi tristi eventi. Come il buon Dio volle, la sera, quasi distrutto, pensavo alla mia nuova condizione umana. Tante idee e tanti programmi nella testa e anche un pensierino per chi aveva percorso un trentennio di vita fianco a fianco. Già, la vita! È sempre tempo di ricominciare e non arrendersi... Emilia? Non male... Elvira? Perché non provarci, con quella Eva Kant in gonnella? Mah, forse meglio un'amica straniera, che sono discrete e poco esigenti.

Una mosca garbata e bellina cominciò a rotearmi sulla testa, appoggiandosi, poi, sul viso. No, io non ci credo a certe cose, ma quella mosca aveva un niente di familiare. Dopo un mio tentativo di applauso, la vidi su un piatto infarinato. Con le ali e le zampette, sembrava impegnata a scrivere qualcosa, mentre io avevo recuperato una paletta rossa. Non sbagliai il colpo e la poverina diventò un punto nero spiaccicato.

 

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 09/08/2014 19:15
    Mi era sfuggito questo bel racconto... sempre grande Alessio, un gran bel narrare... che fai, ora che ci son io non torni?... che si fa qui noi poveri prosatori?... dai, fatti vivo. Molto piaciuto questo racconto che riunisce in uno diversi pregi: linearità del narrare, cadenza letteraria ottima, scorrevolezza, quel tanto di ironia che non guasta e poi quella mosca misteriosa... a me è piaciuto da matti e te lo ruberò, non è la prima volta che lo faccio, di solito è Celine o hemigway o Carver, stavolta tocca a te... Era morta, fulminata da un insulto cardiaco, così come reciterà il referto medico... insulto cardiaco è davvero geniale... holahola, alessio, rientra eh, ci tengo.

3 commenti:

  • Anonimo il 11/08/2014 12:29
    Un applauso alla moglie, a te e a Chira... servi molto qui su PR Alessio... credimi... sempre che tu trovi il tempo, ovvio... ciaociao
  • oissela il 11/08/2014 09:57
    Per Chiara e Giacomo: Dopo averla scampata bella, eccomi qui a raccontarvela. Intanto un abbraccio e un augurio di buone vacanze.
    Mia moglie, dopo aver letto questa storia, commossa, mi ha detto:
    "Tesoro, ti voglio troppo bene e non voglio che tu possa avere il dispiacere di restare vedovo. Queste, sì, che sono mogli!
    Bando agli scherzi, penso di intensificare la mia presenza sul sito.
    Ciao.
    Oissela
  • Chira il 09/08/2014 18:58
    Mi hai fatto sorridere... Non ho creduto affatto che scrivere in prima persona significasse un'autobiografia... birba di un Alessio! Tua moglie avrà riso con te per questo bellissimo narrare, per lo più veritiero per tanti altri. Sapessi quanti vedovi allegri ho visto subito consolati... forse il mistero è ne mosca ma ha avuto vita breve...
    Chiara

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