Mai ho <cancellato qualcuno dalla mia vita>. Perfino chi torturò il mio amatissimo fratello di cui si era considerato -lui- amico, ma poi scoprì che avevano idee fondamentali sulla vita, politica compresa, del tutto opposte... E che lo avrebbe torturato (ai tempi del fascismo) venne perfino a dirmelo: un modo per vivere il suo odio anche nei confronti di chi aveva un giorno "osato" respingere le sue offerte -non riesco proprio a dire d'amore- di corteggiamento...
Nessuno cancello poiché credo profondamente che, ad aver bisogno d'amore, è soprattutto chi sia privo dei più essenziali beni della vita, e nulla c'è di più essenziale dell'Amore... Quello con la a maiuscola, appunto. Quello non solo da attendere sempre da parte degli altri, ma da saper dare per primi.
Tutte queste parole qui ho voluto scrivere, a chiunque dovesse leggerle, per testimoniare, in qualche modo, che, anche se me ne sono andata da questo Sito perché non riuscivo più a starci in modi per me significativi -sono una "patita" dell'autenticità, della chiarezza e serietà d'intenti, perdonate, nessuno è perfetto!- mai però ho smesso di seguirlo, sia pure in silenzio. Nella speranza che proprio gli allontanamenti sempre più numerosi e le loro serie motivazioni possano alla fine smuovere utilmente qualche coscienza e far scoprire a qualcuno che il vero amore non è, no, quello che tutto accetta, tutto, anche ciò che la coscienza non può accettare... non è quello adulatore, incapace di critiche costruttive... quello insomma debole, artificiale, formale... Il vero amore sa anche dire cose spiacevoli, sa scuotere, sa far soffrire, se sia necessario, per il vero, autentico bene altrui. Certo, con umiltà. La famosa umiltà, anch'essa così difficile da vivere in modo positivo se la si voglia far amare anziché odiare. E che cos'è la vera umiltà se non la capacità -per me bellissima- di saper dire ed ascoltare, ascoltare e dire, parole il più possibile vere; testimoni autentici di ciò che si è, si vuole essere, per sé stessi e per gli altri, e agli altri si vuol dare? Senza temere che ciò possa palesare proprie debolezze, incongruenze, poiché nulla, credo, è davvero più indice di superbia dell'ipocrisia: il temere che i propri difetti vengano alla luce.
Tutto ciò, per un Bene ed una Gioia del Vivere che possano essere di tutti: la vera Poesia, il vero stare insieme di una vita che sia VITA.
Con amore. Vera