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I Tagliatori
"L'avventura che sarebbe durata 53 anni o forse anche di più sarà raccontata da me grazie a una carta volata nel tempo che mi permette di conoscere la storia di coloro capaci di saltare..."
L'avventura che sarebbe durata 53 anni o forse anche di più vi sarà raccontata da me attraverso un foglio contenente una storia ricca di mistero e di paura.
Tutto iniziò nel 1999 quando in Scozia nacque Jonathan Long, egli faceva parte della stirpe dei Tagliatori, un'antica stirpe basata sui principi del combattimento, egli fu abbandonato a soli quattro anni dalla sua nascita da sua madre, una donna che aveva attraversato l'inferno per suo figlio, che lo lasciò ad un vecchio esperto, in campo di combattimento. Il vecchio aveva un nipote, che fu riconosciuto, da quel momento, fratello di Nathan.
I due ragazzi furono allenati sulla concentrazione, sulla velocità e furono istruiti come veri Tagliatori fino a che non diventarono Tagliatori completi.
Quando compirono diciotto anni dovettero partire facendosi una promessa, che un giorno si sarebbero rincontrati e, così fu.
Quando tornò Nathan disse a suo fratello, dopo essersi salutati "Cosa ci fai qui?" a quel punto il fratello rispose "Potrei farti la stessa domanda, lo sai Jonathan?" "Sì" In un istante il fratello sfoderò la spada e disse "Combatti Jonathan, o forse preferisci Nathan?" e lui rispose
"Ma di che diavolo stai parlando?"
"Lo sai benissimo di che sto parlando"
"No, non lo so"
"Ok, ora ti rinfresco la memoria, ti dice qualcosa vecchio, maestro e morte"
"Che cosa stai cercando di dirmi?"
"Che il nostro maestro è morto e che tu sei stato ad ucciderlo"
In quel momento sferrò la spada contro Nathan che la schivò e disse "Se vuoi un incontro va bene, andremo alla stazione abbandonata"
Il tragitto fu breve; quando arrivati alla stazione e saliti fino in cima Nathan esclamò "Con o senza armi fratellino?"
"Con armi, Jonathan"
Sfilarono le spade e iniziarono a battersi spiccando salti e facendo capriole, nessuno dei due colpiva l'altro. Entrambi puntavano tutto sull'agilità, quando un colpo ben assestato squarciò il braccio di Jonathan e il fratello disse "Ti ho colpito finalmente, è ora che tu muoia, Addio!" In quel momento Jonathan salta all'indietro tenendosi in equilibrio per non cadere, tutto a un tratto inizia a piovere, entrambi su una stazione a forma di torre sotto una pioggia di tuoni e di lampi. Il pavimento completamente in ferro incominciò ad essere scivoloso e bagnato rendendo tutto più difficile quando Jonathan disse, prendendo rincorsa "Tu vuoi battermi? E sia! Ahhh" A quel punto iniziò a correre a una velocità notevole facendo fare una mezza luna alla spada. Squarciò la faccia del fratello che sbatté la testa a terra, che senza preoccuparsi della ferita cercò di prendere la spada ma fu sopraffatto dal dolore. Jonathan scappò, forse aveva ricordato che erano fratelli. Presto si trovò in una foresta che lo avrebbe portato a essere un Tagliatore. Incominciò a cacciare vivendo per mesi così, poi un giorno incontrò una ragazza che si era persa, per questo motivo egli promise alla ragazza che l'avrebbe riportata a casa; scoprì solo dopo che era una ragazza andata lì per osservare animali e per arrivare dall'altra parte a
Lei gli chiese "Chi sei?"
"Uno qualunque"
"Sai, sei strano"
"Beh, non ho mai incontrato persone ed è per questo che non posso saperlo"
"Sai, ad ogni risposta sei sempre più strano"
"Scusa, io ti devo portare da dove vieni o dovrei portarti a letto?"
"Va bene, ho capito, scusa"
Passarono molto tempo insieme, più di tre mesi quando lei continuò ad interessarsi a quell'uomo alto, moro e pieno di muscoli chiedendogli "Tu sei un Tagliatore, vero?" Jonathan tacque per un istante poi disse "Sì"
La ragazza saltò e si distanziò di pochi metri da lui, poi lo guardò negli occhi e gli chiese "Sono tutti come te?"
"Chi?"
"Loro, i Tagliatori"
"No, io forse sono l'unico"
"Beh, allora sono davvero cattivi e spietati?"
"Sarà, ma non così spietati da combattere contro un loro fratello"
"Perché tu sì?"
"Non lo so"
La ragazza tacque, per poi allontanarsi, quando tornò disse a Jonathan "Sono andata a farmi un bagno e i miei vestiti stanno asciugando ed è per questo che sono vestita di erbe"
La ragazza si sedette su un tronco e si muoveva quasi come se volesse qualcosa da Jonathan. Una tigre lo attaccò velocemente al braccio ed egli esclamando "Ahhh!" la sbatté a terra, la tigre lo attaccò ripetutamente ma fu scacciata più volte finché non scappò. Egli cadde a terra poi si rialzò per andare nella capanna, la ragazza anche se scandalizzata corse nella capanna e lo guardò per poi dirgli "Stai bene, hai bisogno di cure"
"No"
"Dimmi come posso aiutarti"
"Io ti dirò cosa devi portarmi"
La ragazza ascoltò e corse via per trovare tutto ciò che serviva e dopo tre ore vi riuscì e tornò per curarlo. La cura durò per mesi quando un giorno ella dovette togliere le bende a Jonathan e si guardarono negli occhi quando lui la afferrò e la baciò si spogliarono iniziando a fare l'amore e quando finirono ella lo guardò e gli disse "Jonathan, posso chiamarti Nathan?"
"Sai, mi ricorda qualcuno quindi chiamami Jonathan, io per te sarò Jonathan"
"Perché per gli altri come ti chiamerai?"
"In un altro modo"
"Dove vai Jonathan?"
"A recuperare il tempo perduto"
Iniziò ad allenarsi per lungo tempo senza interruzione quando ella lo chiamò dicendogli "Jonathan vieni ti devo parlare"
"Sì, arrivo"
Si recò da lei e iniziarono a parlare
"Cosa c'è perché mi hai chiamato?"
"Ti devo dire che non mi devi portare da nessuna parte io ora resto con te"
"No"
"Perché?"
"La mia vita è una guerra"
"Per una tigre che hai anche battuto?"
"No, ma presto lo sarà e tu morirai se resti con me"
"Ma perché, noi abbiamo fatto l'amore"
"Lo so, ma tu potresti perdere la vita"
"Ma ti prego"
"Bene ti porterò con me fino a un certo punto del mio tragitto"
"Ok dove andiamo?"
"A est dove sorge il sole"
Continuarono a camminare giungendo finalmente fuori dalla foresta ma in una zona deserta con una stazione abbandonata in lontananza quando lei gli chiese "Dove stiamo andando Jonathan?"
"Non lo so"
"Perché non andiamo in quella stazione forse staremo meglio"
"Stai zitta, ora resta qui c'è qualcuno" Si avvicinò alla stazione ed entrò quando udì che qualcuno diceva "I'm ODNO. It's your end"
"Cosa?"
Odno, un robot creato da uno scienziato della ZPH un'associazione segreta con lo scopo di esaminare i Tagliatori, aveva il compito di eliminare i Tagliatori e quindi lo attaccò sbattendolo a terra poi lo riattaccò e ancora una volta facendogli sudare sangue poi Jonathan lo contrattaccò sferrandogli più colpi contro che furono schivati tutti con estrema facilità da Odno che iniziò a squarciargli gli abiti e la pelle. Dopo tanto tempo di combattimento Jonathan iniziò a colpirlo ammaccandolo poi iniziò a prenderlo a pugni grazie ai suoi guanti borchiati, sempre di più, fino a sbatterlo al muro.
Odno allora disse "Control SYSTEM ACTIVATED". Odno si elevò formando delle scariche energetiche che scaricò su Nat che cercando di schivarle non prese tutta la scossa energetica e non fu eliminato.
Allora Nat iniziò a spaccargli la corazza e gli distrusse il braccio e la gamba robotica per poi allontanarsi, prendere la spada, mirare con il medio la testa di Odno e lanciare la spada che si conficcò nella testa di Odno disattivandolo. Poi si avvicinò e sfilò la spada dalla sua testa per poi uscire dalla stazione e andare via con la ragazza.
Era il settembre del 2010 e Jonathan non vedeva da molto tempo la ragazza che aveva lasciato poco tempo dopo la sconfitta di Odno. La sua vita fu di ricordi perché iniziò a ripensare a ciò che aveva passato e a come aveva gettato Odno dal precipizio dove andava spesso. Poi un giorno si sedette su una pietra che affacciava sul precipizio, e pensò a ciò che aveva fatto, stava trasformandosi in quel Tagliatore assetato di guerra. Era da molto tempo che non combatteva ma si stava avvicinando un altro nemico, era la vendetta di uno scienziato che aveva capito che per battere Nathan ci voleva un robot che avesse la pelle e il quinto arto, la coda. Mentre Jonathan stava camminando per New York fu tratto in attenzione da qualcosa che si muoveva in alto e subito saltò per arrampicarsi su quel palazzo dove incontrò Tun che iniziò a parlare
"Who are You?"
"Io sono colui che è nato per fare pulizie"
"What?"
"Hai capito benissimo"
Jonathan afferrò la spada e iniziò a colpirlo più volte ma la sua velocità era troppo alta e anche quando riusciva a colpirlo solo la pelle si squarciava mentre il corpo d'acciaio non si ammaccò permettendo a Tun di colpirlo molte più volte di Odno che non lo aveva colpito neanche la metà di Tun.
Jonathan sferrò attacchi sempre più forti e veloci finché Tun iniziò a piegarsi e così per molto tempo poi gli squarciò la coda, il braccio, gli staccò la pelle e gli infilzò la spada nella testa di Tun che fu eliminato come Odno, ma lui, fu distrutto completamente.
Jonathan continuò ad allenarsi superando la propria velocità e la propria forza.
In una notte d'inverno del 2011 Jonathan iniziò a vagare per Los Angeles poi incontrò uno dei Mostri Genetici accompagnato da suo fratello. I due cominciarono a dire "Io sono MUD"
"Io sono JEN" E Jonathan gli disse "Vi affronterò entrambi"
Quando Jonathan cominciò ad attaccarli fu respinto fortemente, Mud e Jen erano due mostri imbattibili che dovevano essere eliminati comunque. "Ora ti elimino" Mud iniziò a prenderlo a sbatterlo a terra poi calpestarlo prenderlo a pugni, a calci e con un pugno lo sbatté vicino ad un muro. A quel punto Jonathan cercò di eliminarli con una trappola. Egli scappò in una stanza e chiuse la porta e scappò dalla finestra per poi allontanarsi nella città e preparare la trappola. Si munì di artigli di ferro e nei pressi di una Chinatown pianificò un sistema di elettrizzazione istantanea. I due mostri genetici distrussero il muro e arrivarono fin da lui. Jonathan disse loro
"Avvicinatevi bastardi, avvicinatevi"
"Certamente"
"Sì"
Poi prese gli artigli e li conficcò nel petto di Mud dopo appoggiò il cavo conduttore di corrente nella fanghiglia di grasso e acqua e fulminò Jen. Mud aveva il petto bucato ma era ancora vivo e anche Jen anche se fulminato si muoveva ancora a quel punto. Jonathan li squarciò con la spada eliminandoli definitivamente. Dopo andò via a riposarsi e curarsi.
Erano passati tre anni, era il maggio del 2014 e Jonathan era alla ricerca di un Grande Maestro chiamato Focus. Egli era colui capace di dare fuoco a ciò che non era fuoco. Jonathan camminò per anni poi arrivò a dove vide un palazzo, era quello di Focus.
Dopo aver avvistato il palazzo di Focus, Jonathan si avvicinò al palazzo e osservò le geometrie esatte e particolari, notandone le fattezze regolari.
Jonathan cominciò a correre in direzione dell'entrata. Quando fu vicino alla grande porta d'ingresso si fermò, poi con un colpo secco la sprangò. La porta d'ingresso era aperta. Egli entrò nel palazzo e guardando la grande volta illuminata di luce gialla si meravigliò della vastità dell'interno del palazzo. All'improvviso un'immagine silenziosa si profilò all'interno della grande sala pervasa da una luce soffusa di colore rosso fuoco intenso.
Un alone scuro si delineava intorno all'immagine silenziosa del maestro che Jonathan stava cercando: il maestro era Focus. Questo grande maestro stava dinanzi a Jonathan Long senza muoversi, dopo essere stato all'interno del suo palazzo senza uscire mai per più di vent'anni fino all'arrivo di Jonathan.
I due condottieri si confrontarono a lungo.
Poi Focus, dopo un lieve inchino, disse:
"Io sono Focus. Il nostro confronto è stato importante. Dimmi il tuo nome." Jonathan rispose: "Mi chiamo Jonathan Long."
"Noi dobbiamo salutarci per ora. Io devo andare via."
"Dove?"
"Io devo incontrare il Cavaliere della Notte."
Dopo un breve silenzio, Jonathan disse:
"Sì, salutiamoci."
"A presto."
I due si salutarono e Jonathan saltò un paio di metri e uscì dalla porta principale dell'edificio, mentre Focus s'inoltrò nell'ombra.
Focus era un Grande Maestro e la sua arte era molto prestigiosa tanto che dopo essere stato risvegliato quasi profeticamente da Jonathan Long e dopo essersi confrontato a lungo con lui poteva incontrare il Cavaliere della Notte, il suo avversario destinale. Il Cavaliere della Notte dimorava in una zona buia e dimenticata dal mondo, la Terra Blu, simbolo della terra e del mare sotto il cielo della notte. La sua dimora era il Castello di Cristallo e il Cavaliere della Notte viveva quotidianamente lì.
Il destino, dopo il risveglio di Focus, voleva lo scontro o quantomeno l'incontro tra Focus e il Cavaliere della Notte, entrambi fortissimi.
Era il gennaio del 2015. Focus correva in cerca della Terra Blu, simbolo della terra e del mare sotto il cielo della notte. Dopo varie peripezie, Focus trovò una zona scura che superò facilmente, si accorse abilmente che non era la Terra Blu, simbolo della terra e del mare sotto il cielo della notte.
Avanzando fortemente verso nord, Focus trovò la Terra Blu, dov'era la dimora del Cavaliere della Notte, il Castello di Cristallo. La Terra Blu era vuota, desertica, spettrale. Focus temette che il Cavaliere della Notte fosse assente, ma questi era all'interno del Castello di Cristallo, dove Focus non era ancora giunto. Il Cavaliere della Notte stava immobile su un piedistallo posto nella parte posteriore del Castello di Cristallo, vicino a una parete esattamente in mezzo a due colonne.
Dopo lunghe corse nella Terra Blu, Focus si accorse di una figura che si profilava nettamente sul limite del piano che stava percorrendo. Finalmente, Focus giunse davanti al Castello di Cristallo.
Aprendo velocemente, il cancello d'ingresso e addentrandosi, oltre il portone, all'interno dell'androne principale del grande castello, il Maestro si trovò nel Castello di Cristallo, nel luogo in cui il Cavaliere della Notte stava immobile.
Focus era davanti al Cavaliere della Notte che sembrava di ghiaccio e come il ghiaccio sta davanti al fuoco.
Focus e il cavaliere della Notte erano l'uno dinanzi all'altro. Mentre il Cavaliere taceva, Focus proruppe:
"Tu sei mio!"
Aprendo gli occhi improvvisamente, illuminando una parte della stanza, il Cavaliere della Notte disse:
"No."
Focus e il Cavaliere della Notte stirarono le loro membra fortemente e possentemente, poi si fermarono senza combattere.
Fecero un patto vero e proprio. Avrebbero partecipato alla Guerra dei Tagliatori e dei Mostri Genetici.
Insieme si diressero in Siberia, viaggiando in direzione del campo di guerra nel quale i due schieramenti, quello dei Tagliatori e quello dei Mostri Genetici, si sarebbero affrontati e fronteggiati.
Nel frattempo, Jonathan Long si allenava. Già da un bel pezzo non vedeva la ragazza. I Tagliatori erano numerosi, ma non erano più numerosi dei Mostri Genetici, che stavano accrescendo il loro numero ampiamente. L'esigenza della guerra tra Tagliatori e Mostri Genetici era dovuta all'eccessivo incremento e aumento della crescita del numero dei Mostri Genetici.
Fondamentalmente, la Guerra non sarebbe esistita se non per ridurre il numero dei Mostri Genetici e se, appunto, il numero dei Mostri Genetici non fosse stato in aumento eccessivo.
Tra i Tagliatori comparivano due Tagliatori dell'abilità non superiore di quella di Jonathan Long, ma non certo minore per valore e talento di competizione. Erano: Gross e Bass.
Gross era molto forte nell'arte dello spadone e si era allenato pesantemente e faticosamente percorrendo grandi tragitti e lunghe distanze. Spesso, troppo spesso competeva con gli altri Tagliatori e li batteva.
Gross voleva essere un grande Tagliatore e diventare Maestro, tanto che combatteva più con i Tagliatori per acquisire esperienza sempre maggiore e conoscenza, quasi ignorando i Mostri Genetici. Il fatto che ignorava troppo i Mostri Genetici, sebbene fosse un ottimo competitore come Tagliatore, era una delle problematiche che tentavano Jonathan Long di eliminarlo tempestivamente.
Ma Gross e Jonathan erano anche amici e quelli che erano problemi caratteriali apparivano al preannunciarsi della guerra vere e proprie espressioni belliche, seppure esclusivamente potenziali.
Bass, inoltre, era un grande Tagliatore, abilissimo nell'impoverire e nel demolire le basi fisiche e meccaniche. Si divertiva ad amputare le parti inferiori dei Mostri Genetici e con un fare tutto suo si aggirava nei luoghi dove lui e i suoi compagni risiedevano solitamente e rivolgendosi ad alcuni di loro in modo diretto e provocatorio, li scherniva impuntandosi sulle loro caratteristiche fisiche.
Il razzismo bastardo di Bass era ulteriore cagione di combattimento per Jonathan, ma consimili ragioni a quelle che bonificavano al preannunciarsi della guerra i problemi caratteriali di Gross, salvificavano il razzismo di Bass.
Jonathan Long era arrivato in Russia, a tremila chilometri da Mosca in una zona della Siberia. La Guerra dei Tagliatori e dei Mostri Genetici stava per cominciare. Lo Scienziato aveva creato moltissimi Mostri Genetici nell'ultimo periodo anche perché i Tagliatori ritenevano che questi avversari attesissimi erano veramente pericolosi per la loro umanità.
Lo Scienziato aveva inventato i Mostri Genetici per diverse ragioni: la prima ragione era dovuta all'esigenza di entità speciali che lo difendessero e facessero i guerrieri ai suoi comandi, la seconda ragione consisteva nel valutare geneticamente come modificare i corpi per rinforzarli, altre ragioni spingevano lo Scienziato a sperimentare. Lo Scienziato contava sulla possibilità di provare gli effetti negativi sui Mostri Genetici distanziandosi decisamente da loro per ottenere e raggiungere un livello superiore di espressione, ma i Tagliatori volevano la guerra e incombevano con essa e lo Scienziato aveva poco tempo. Non era improbabile che avrebbe dovuto aumentare a dismisura la crescita dei Mostri Genetici senza potersi distanziare da essi e forse sarebbe stato costretto a modificarsi con loro per aumentare la sua forza senza avere la possibilità di riuscire a conoscere espressioni genetiche e fisiche superiori a quelle dei suoi stessi Mostri Genetici.
I Tagliatori erano una stirpe magica, ancestrale.
I componenti di questa antica stirpe erano un gruppo di uomini la cui crescita era stata potenziata mantenendo l'umanità naturale. L'abilità combattiva dei Tagliatori era elevatissima e la loro capacità di saltare per molti metri d'altezza fino a trenta metri li distinguevano naturalmente dai loro temibili avversari.
I Mostri Genetici, creati dallo Scienziato della ZPH, ammettevano modifiche genetiche e incorporamenti di parti metalliche all'interno del corpo per rafforzare il fisico genetico.
Fondamentalmente, la differenza tra i Tagliatori e i Mostri Genetici consisteva nella ammissione di modifiche genetiche nella crescita da parte dei Mostri Genetici e nel rifiuto di tali modifiche per crescere da parte dei Tagliatori.
La Guerra stava per iniziare.
Il Campo di Guerra era localizzato davanti alla ZPH.
I Tagliatori attraversarono infinite foreste di pini, di faggi e di pioppi per raggiungere il luogo della guerra situato in una zona della Russia.
Quando i Tagliatori furono arrivati al luogo di guerra visualizzarono i Mostri Genetici che erano posti da una parte del campo opposta a quella in cui si sarebbero disposti i Tagliatori, proprio dalla parte della ZPH, l'industria che li generava.
I Tagliatori si disposero su un fronte del campo di guerra.
I due schieramenti erano disposti l'uno dinanzi all'altro: i Tagliatori contro i Mostri Genetici.
Jonathan Long, Gross e Bass erano presenti nello schieramento dei Tagliatori.
I Tagliatori erano numerosi.
Focus e il Cavaliere della Notte si erano manifestati sul campo di guerra dalla parte dello schieramento dei Tagliatori che costituivano un vero e proprio esercito. I Mostri Genetici erano anch'essi pronti all'inizio e allo scoppio della Guerra dei Tagliatori e dei Mostri Genetici. Lo Scienziato era nascosto all'interno della ZPH, la gigantesca industria genetica nella quale creava i Mostri Genetici. Temeva di non avere abbastanza tempo per realizzare i suoi piani e non voleva che nessun Mostro Genetico morisse o fosse distrutto.
La partenza dei due schieramenti l'uno contro l'altro...
La partenza di ognuno dei due schieramenti contro l'altro si risolse velocissimamente. I Tagliatori e i Mostri Genetici urlarono cominciando a correre fortemente gli uni in direzione frontale degli altri. Urlarono contemporaneamente frasi fortemente belliche per sancire il principiare della guerra.
I Tagliatori urlarono principiando la corsa armata in coro: "Ora!"
I Mostri Genetici, sebbene mostruosamente deformi urlarono contemporaneamente: "AHHH!"
Le due fazioni di guerra si scontrarono immensamente.
I piedi dei Tagliatori affondavano nel fango, nel terreno umido e paludoso. Gli spadoni colpivano spietatamente i corpi e gli arti dei Mostri Genetici perforando le loro applicazioni metalliche e ferrose e squarciando le loro carni modificate e potenziate geneticamente. I grossi arti dei Mostri Genetici sbattevano l'uno contro l'altro e ogni tanto riuscivano a colpire i corpi dei Tagliatori, molto più agili. La velocità di movimento dei Tagliatori era in continuo aumento per impedire ai grossi Mostri Genetici di colpirli con la pesantezza della loro mole. Il combattimento era difficile.
Gli scontri erano sempre più numerosi e repentini. Il caldo sembrava aumentare e l'afa polverosa del campo di guerra si alternava a un clima plumbeo che presagiva l'arrivo di un'incerta pioggia. La grandezza della mole delle dimensioni dei Mostri Genetici ingombrava il campo di guerra e il tempo inquietava l'animo dei Tagliatori prospettando un probabile clima piovoso al momento più cruento degli scontri diretti tra Mostri Genetici e Tagliatori.
Gross e Bass riuscirono a mietere alcuni Mostri Genetici, facendosi forza l'un l'altro e aiutarono alcuni Tagliatori a eliminare altri avversari.
Jonathan Long eliminò decine di Mostri Genetici, evolvendo sempre più la sua abilità combattiva utilizzando la sua spada lunghissima e realizzando salti elevatissimi e capriole velocissime.
Focus e il Cavaliere della Notte eliminarono abilmente alcuni Mostri Genetici. Focus disse al Cavaliere della Notte, tra le corse dei Tagliatori che alzavano in aria mucchi di fango scuro e marrone e colpi di spada: "Tu devi aiutarmi."
"Sì."
"Colpisci il Mostro Genetico Blu. È fermo. Sta aspettando che un Tagliatore si avvicini. Svilupperà un colpo troppo forte. Tu devi fermarlo!"
"Sicuro."
Il Cavaliere della Notte si fiondò sul Mostro Genetico Blu, uccidendo con una sferzata accecante prima che questi potesse uccidere col suo colpo micidiale.
Jonathan Long, Gross e Bass si incontrarono varie volte sul campo di guerra salutandosi direttamente mentre combattevano.
I Mostri Genetici diminuivano a poco a poco.
I Mostri Genetici avevano ucciso un piccolo numero di Tagliatori, mentre cadevano vittime dei condottieri che li stavano affrontando riuscivano a uccidere qualche Tagliatore non abbastanza esperto per sopravvivere alla guerra che stava per terminare.
Jonathan Long uscì dallo scontro principale tra Tagliatori e Mostri Genetici allontanandosi dalla parte centrale del campo di guerra.
Poco distante dall'entrata principale della ZPH costituita da un cancello meccanico altamente tecnologico, un nemico mostruoso creato amplificando sproporzionatamente una ghiandola cordiale stava urlando sgraziatamente e possentemente e smisuratamente: OBLIVION.
Jonathan Long si lanciò spiccando un lunghissimo salto, facendo roteare la sua lunga spada e si trovò dinanzi a Oblivion.
Oblivion stava urlando ferocemente e si dimenava possentemente emettendo grandi dosi di sangue e il rosso del suo corpo si riscaldava sempre di più.
Oblivion parlò: "Oblivion... it's all mine!"
Jonathan si esasperò alle parole di Oblivion e si sentì quasi anemico tanto il suo nemico mostruoso era capace di indebolirlo. L'atmosfera era pesante e Oblivion dominava l'ambito nel quale si muoveva.
Jonathan disse: "Muori!"
Oblivion si mosse e spalancò le braccia, poi guadagnando motivazioni, parlò nuovamente: "You are all mine!"
Jonathan si accese e insanì all'improvviso, i suoi occhi erano acutissimi, colti da un eccesso d'insania. Si scaraventò contro Oblivion e lo colpì centinaia e centinaia di volte mentre il mostro si dimenava e sembrava voler fender l'aria per individuare il suo avversario inafferrabile.
Oblivion e Jonathan Long combatterono a lungo dandosi colpi possenti, ma Jonathan lo colpiva molte più volte perché era molto più veloce nei movimenti.
Focus e il Cavaliere della Notte si distanziarono dall'esercito dei Tagliatori e si avventarono su Oblivion che stava colpendo molte volte Jonathan Long, sanguinante.
Oblivion colpì un'ultima volta Jonathan che fu scaraventato a terra.
Oblivion individuò Focus e il Cavaliere della Notte e li colpì danneggiandoli permanentemente. Jonathan li invitò ad andare via, mentre il mostro continuava a emettere fiotti di sangue. Focus si allontanò in direzione dei gruppi di combattenti. Anche il Cavaliere della Notte andò via.
Jonathan Long si rialzò tremante, poi attaccò Oblivion, uccidendolo. Pezzi di carne rossissima furono sparsi sul suolo grigio di polvere e fumo. Jonathan era scattante e ansimava febbrilmente. La fine della Guerra dei Tagliatori e dei Mostri Genetici stava giungendo. I Tagliatori colpivano i Mostri Genetici e questi attaccavano i Tagliatori. All'estremo della guerra i Tagliatori erano pochi e i Mostri Genetici ancor meno. Quindi, la guerra si concluse. I Tagliatori andarono via dal campo, forti della propria vittoria. I Mostri Genetici restarono davanti alla ZPH, l'associazione segreta diretta dallo Scienziato, dopo essersi mossi dal punto del campo di guerra dove si era conclusa la guerra. Si dimenavano e urlavano possentemente. Dopo la guerra, Gross si adagiò in un luogo posto nei limiti dei confini di una cittadina siberiana. Tra lampi e tuoni, foglie secche volanti e potenti frusci di vento, in una sera d'inverno, dopo la fine della guerra, Bass si diresse in una piccola stazione di guardia posta nella periferia di una città attigua alla cittadina in cui dimorava Gross. Jonathan Long si inoltrò in un'infinità di foreste piovose, dopo la conclusione della guerra. Quindi, giunse nella cittadina in cui era Gross. Si presentò tenebrosamente davanti a lui. Gross si rivolse a Jonathan così: "Jonathan, che c'è?" Jonathan rispose: "Sono qui perché voglio controllarti!" Gross si accese violentemente: "Cosa!" Jonathan sfoderò la sua spada così velocemente che Gross non ebbe il tempo di sfoderarla, ma avanzò in modo violento come se volesse colpirlo pesantemente. Jonathan non gli perdonò la violenza e lo colpì con un colpo di spada, bucandogli lo stomaco. Poi spiccò un salto e saltò fuori dalla finestra e corse via. Egli raggiunse Bass, dopo la morte violenta di Gross. Questi lo guardò in modo vile e gli domandò: "Perché sei qui?" Jonathan rispose: "Ti stavo cercando! Combatti!" Bass, forte delle sue vittorie di guerra sfoderò la spada per il duello. Jonathan fece altrettanto. Le due spade si scontravano e riscontravano l'una contro l'altra molte volte. Bass si finse in difficoltà, poi contava di poter colpire vilmente Jonathan. Jonathan non gli perdonò la viltà, poiché il combattimento continuava e Bass non aveva ammesso che la sua viltà poteva procurargli una forza maggiore slealmente. Quindi, Jonathan si piegò trasportando Bass verso di sé e si disse in difficoltà continuando il combattimento e non potendo Bass attaccare poiché non poteva ammettere che era stato vile poiché aveva negato di essere stato vile si bloccò per un momento. Jonathan, non affatto in dubbio, si caricò velocissimamente per giustiziarlo, corse dietro le spalle di Bass e gli trafisse la schiena, dicendo: "È questa la fine che meriti!" Jonathan andò via. Si perse in breve tempo nelle lande russe con le vittorie di Gross e Bass in pugno. In seguito, andò in direzione della ZPH per trovare lo Scienziato.
Nel frattempo, Focus era in meditazione. Il palazzo di Focus era immenso. Focus si avviò in cerca del Cavaliere della Notte e dopo lunghe ricerche, lo trovò. Tra le fiamme e il ghiaccio nella notte un incontro tra Focus e il Cavaliere della Notte si trasformò in breve tempo in uno scontro tempestivo e fulmineo.
Focus era fortissimo.
Come il fulmine scaturisce dal cielo nuvoloso e colpisce la terra solida, così Focus assalì il Cavaliere della Notte, eliminandolo definitivamente.
Focus era in viaggio verso il suo palazzo, dopo la morte del Cavaliere della Notte.
Focus tornò in meditazione.
Jonathan Long viaggiava.
Era il dicembre del 2015. Finalmente, Jonathan tornò al campo di guerra, in cui si trovavano un gruppo di Mostri Genetici, una parte di Mostri Genetici era dispersa nelle foreste che si estendevano nei dintorni del campo di guerra e lungo le valli, sui versanti delle montagne e lungo i dorsali e nei pressi dei monti fin sulle pendici.
Arrivato sul campo di guerra posto davanti alla ZPH, l'industria genetica in cui lo Scienziato risiedeva, ignorando fisicamente il gruppo di Mostri Genetici brancolanti massicciamente in una zona del terreno bellico, muovendosi agilmente si aggrappò con le braccia a una delle sporgenze metalliche poste sulle parti laterali della ZPH a un'altezza superiore al cancello centrale, spiccando un gran salto.
Entrando da una cella della industria si diresse lungo corridoi e percorsi tecnologici senza trovare lo Scienziato.
Intanto, lo Scienziato, sentendo la pesantezza di una presenza incombente, pur non sapendo che si trattasse di Jonathan Long e che fosse entrato nella ZPH, si risolse drasticamente scegliendo di trasformarsi, dopo la fine della Guerra dei Tagliatori e dei Mostri Genetici che si era conclusa con la sconfitta di una grandissima parte delle sue creature e di una buona parte di Tagliatori, in un Gigantesco Mostro Genetico, il più Grande Mostro Genetico mai esistito, ultimo tentativo mostruosamente disperato di difendere se stesso e il suo folle genio e di dominare il mondo e l'umanità modificandola e superandola completamente.
Lo Scienziato acquisì molti liquidi chimici speciali, poi attivò molte apparecchiature altamente tecnologiche e sofisticate e le utilizzò per modificarsi a dismisura e assumere dimensioni esorbitanti, quindi si trasformò nel GRANDE MOSTRO GENETICO.
Terminata la metamorfosi...
Terminata la trasformazione, il mostro si diresse sulla piattaforma situata sulla parte superiore della ZPH e si nascose.
Il Grande Mostro Genetico era alto 9 metri d'altezza e, al lume della luna, cioè al chiaro di luna, si accovacciò dietro una delle due torri poste sulla immensa piattaforma d'acciaio.
Jonathan Long giunse all'interno del laboratorio centrale dell'industria e non trovando lo Scienziato temette che l'industria genetica fosse vuota, ma un'inquietudine profonda lo spaventava terribilmente. Fiero di sé come solo un Tagliatore sa essere dopo lunghi anni di addestramento e dopo aver vinto una guerra, eliminato mostri e nemici, e aver perfezionato la sua arte, lo spavento dovuto all'inquietudine si tramutò, in breve, in elettrica volontà di guerra e l'adrenalina che il suo corpo produsse lo eccitò vivacemente propiziando uno scontro e un combattimento formidabili.
Jonathan era sulla piattaforma che sembrava vuota e osservò la luna limpida nel cielo serenamente estivo in una notte d'inverno.
Jonathan si diresse verso le due torri poste sulla piattaforma camminando lentamente; si sentiva solamente il suono alternato dei tacchi degli stivali borchiati in pelle nera.
Jonathan si voltò verso la torre posta alla sua destra e non vide nessuno, poi Jonathan si voltò verso l'altra torre, posta alla sua sinistra, da cui era uscito il Mostro quando egli era voltato verso l'altra torre.
La luna piena illuminava il dorso e la parte posteriore del Mostro e il volto di Jonathan. Il Grande Mostro Genetico era davanti a Jonathan che lo vedeva immensamente sotto la luna piena che appariva proprio sulla sua immagine.
Il Mostro vide Jonathan e disse: "I'm the Monster!"
Jonathan non rispose.
Saltò molte volte altezze elevatissime e colpì milioni di volte il Grande Mostro Genetico squarciando subito con la sua lunghissima spada la pelle e la carne geneticamente modificate, realizzando un combattimento epico. Adottò abilmente una tecnica per cui non fu possibile che il Mostro lo prendesse con le sue braccia abominevoli.
Il Mostro avanzava per prendere Jonathan e si muoveva in diverse direzioni, ma si squarciò numerosissime volte la pelle tagliandosi con le lunghe sporgenze taglienti in metallo poste alle estremità acuminate delle strutture d'acciaio che costituivano alcune costruzioni sulla piattaforma superiore della ZPH.
Lo scontro epico fu lunghissimo, giorni e giorni; Jonathan Long aveva squarciato una parte delle braccia enormi del Mostro, aveva caricato e scaricato fulmini elettrizzanti bruciando una delle due gambe del Grande Mostro Genetico.
Poi gli sfondò la testa, spiccò un salto e gli sfondò la testa, usando la sua spada lunghissima, poi tornò sul suolo della piattaforma.
Il Mostro urlava, ma manteneva la sua volontà di annientare Jonathan.
Infine, caricò, dopo aver atteso un temporale per giorni, un fulmine immenso e individuando con la sua spada e con il medio il Mostro utilizzò il fulmine per scaricarlo sul Mostro.
Il Mostro urlo: "I'm the Monster!"
Jonathan Long, scaricando il fulmine con la spada sul Mostro disse a gran voce: "Grande Colpo di Fulmine"
Il fulmine fu scaraventato dalla spada di Jonathan sul Mostro che dopo poche ore fu corroso enormemente. Il Mostro morì e il suo grosso corpo si sdraiò lentamente su una parte della superficie della piattaforma, profeticamente, adempiendo la fine dello scontro.
Jonathan urlò: "VITTORIA!"
Saltò molti salti e superò la ZPH, che rimase vuota dopo la morte dello Scienziato che divenne il Mostro, dalla parte posteriore e si inoltrò nelle vaste lande siberiane in cerca dell'infinito.
In the U. S. A.
Jonathan Long era il Tagliatore.
Egli si trovava in America. Dopo aver abbandonato l'Asia, dove aveva salutato Focus che aveva reincontrato per un brevissimo tempo; Jonathan era a Phoenix, in Arizona.
Era il 2020.
Jonathan viaggiava e si allenava, addestrava e preparava al duello finale con il fratello.
Jonathan incontrò il fratello.
Il fratello disse, dopo il saluto: "Combatti, fratello!"
"Sicuro."
L'abilità di Jonathan era elevatissima. Egli era il Tagliatore più forte che fosse mai esistito, e le sue tecniche erano innumerevoli. Il fratello non poteva superarlo poiché Jonathan era il più forte in assoluto e cercare di superarlo significava tradire la propria stessa validità guerriera, sebbene il duello consisteva nel superare uno dei due da parte dell'altro. Paradossalmente, il duello proponeva qualcosa di irrealizzabile, ma la prova era reale.
I due Tagliatori, cresciuti e addestrati insieme erano uno di fronte all'altro e combattevano fortemente e decisamente. Jonathan era invincibile, e non potendo il fratello superarlo, comprese che doveva andare via da Jonathan, e svanì davanti a Jonathan che assistette a un vero e proprio spettacolo magico, folgorante e improvviso. Svanita l'immagine del fratello del Tagliatore, come raggiungimento impossibile di un finale guerriero, come raggiungimento dell'impossibile nella guerra, sul balcone d'acciaio sul quale giunsero salendo la scalinata di ferro pesante, Jonathan restò esterrefatto per alcuni istanti, per pochi istanti solamente.
Era il maggio del 2020.
Jonathan incontrò la ragazza. La ragazza, stupita dell'immagine fulgida di Jonathan si rivolse a lui calorosamente: "Jonathan, come stai?"
"Benissimo. Tu?"
"Anch'io. Sono contenta di rivederti."
"Andiamo nella valle."
"Sì."
Si diressero nella valle verdissima e percorsero lunghi viali alberati e bellissimi prati verde chiaro e verde scuro.
I campi e gli alberi sempreverdi, i giardini profumati e gli innumerevoli fiori di moltissimi colori diversi realizzavano uno sfondo paesaggistico di divina bellezza.
Jonathan disse: "Dammi la mano!"
La ragazza gli diede la mano.
Fecero l'amore nella valle, poi innamorati si diressero in una stazione nei pressi di una città e fecero l'amore.
Jonathan: "Ti amo."
La ragazza parlò amorosamente dicendo: "Anch'io ti amo."
"Sicura?"
"Sì."
Amandosi lungamente, tra i ruderi dei monumenti antichi, sulle spiagge e sulle sponde dei fiumi, lungo i torrenti e nei laghi più calmi.
Percorrendo grandi distanze, navigando in un tronco d'albero lungo i corsi dei torrenti delle cascate e scendendo le rapide più pericolose armoniosamente, si amarono. Un giorno, Jonathan disse: "Ti amo."
"Ti amo." rispose la ragazza.
Tra città e foreste, immersi nella natura e in mezzo agli animali fecero l'amore lungamente.
In una zona desertica del mondo, su una basa ampia di ferro e d'acciaio fecero il loro ultimo dialogo.
"Amore, tesoro, promettimi che diventerai povera e che resterai povera per sempre."
"Vivi poveramente."
"Sì. Io vivo poveramente. Il nostro amore è tutto l'amore del mondo e dell'universo. Io sono il Tagliatore più forte del mondo."
La ragazza e Jonathan continuarono a parlare.
"L'oro non è vero."
"Sì, è vero."
"Il sole è destinato a perdere contro l'universo. L'oro corrisponde al sole, il giallo è il suo colore."
"È vero."
"Mi mancherai." disse Jonathan.
"Anche tu." disse la ragazza a Jonathan.
"È bello viaggiare." disse lui.
"È proprio bello." disse la ragazza.
Poi Jonathan continuò il suo discorso: "Il nero è il colore di Saturno."
"Il verde è il colore di Venere."
"Se il sole può vincere Saturno, non può vincere l'universo. La luce del sole può sopraffare Saturno, ma non è abbastanza forte per illuminare l'universo. L'universo eliminerà il sole. Il sole non eliminerà l'universo."
"Hai ragione, amore."
"I Tagliatori crescono nel buio della notte. Esiste una crescita forte senza luce solare. L'umanità può esistere senza il sole che sarà eliminato dall'universo oscuro."
"I Tagliatori non esistono più."
"Perché, amore?"
"Io penso che l'unico Tagliatore sei tu."
Quindi, si baciarono.
Jonathan Long e la ragazza avevano fatto l'amore moltissime volte, ma non si erano mai baciati lungamente.
Il loro ultimo lunghissimo bacio fu in quell'istante.
Dopo un lungo silenzio, Jonathan Long disse alla ragazza prima di andare via:
"L'oro non deve esistere, promettimelo."
"Promesso."
"Vivi umanamente. Cresci umanamente."
"Sì."
"Non accettare la ricchezza e l'oro."
"Sì. Io ti amo."
I due si salutarono per sempre pur sapendo di potersi amare.
"Addio." disse Jonathan Long alla ragazza.
"Addio." disse la ragazza.
Più veloce delle tenebre notturne nelle ore in cui non c'è la luce e ogni cosa è invasa dalla notte, le gambe scattanti principiarono una corsa potentissima. Con animo ansimante d'emozione, Jonathan Long abbandonò per sempre la ragazza e andò via.
Quando Jonathan Long fu solo, viaggiando in ogni dove, combattendo con tutti gli elementi; raggiunse un luogo, ultimamente.
In quel luogo camminò tenendo con la sua mano il suo spadone, i suoi stivali borchiati in pelle nera, i segni della guerra e dell'amore, il fascino divino, sull'asfalto della strada.
Un piedistallo d'acciaio in un punto desolato, ma solitario si ergeva fermamente davanti ai suoi occhi e davanti alla sua figura.
Saltò solo un paio di metri e si fermò sul piedistallo in posa eroica. Curvo il capo, la schiena formidabile, lo sguardo che esprimeva la vendetta del guerriero. Esordì dicendo finalmente: "I'm the King of the World in the Universe."
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