La Pietra Nr. 6
"L'ammazzo, giuro che l'ammazzo, signora scelga... o me o suo marito?" "Calmati Luisa bella, troverò una soluzione che vada bene per entrambi."
"Tre ore per far splendere la sala e quella bestia l'ha resa un porcile in meno di cinque minuti, nemmeno a farlo apposta." "Luisa cara, metterò a disposizione del signore tutta l'ala est della villa e noi due non ci metteremo più piede." "Signora, lei non è una padrona, lei è una santa, ma temo che suo marito non imparerà a saper vivere." Cosa dovessi imparare cerco di capirlo, anche perché incontro sempre gente che vorrebbe insegnarmelo. La mia terrazza è un angolo di pace e quando ho voglia di riflettere sulla caducità delle cose terrene, quivi, mi ritrovo, spesso appisolandomi. In un canto la Pietra, ormai, avvezza allo spuntar del sole e ai miei bla, bla. Ogni tanto sembra arricciare il nasino, ma so che non è vero. "Portami giù nella sala, sono stufa di stare sempre da sola... ad aspettarti." Ci risiamo, sogno, fantasia, squilibrio mentale o allucinazioni, non so. So che ubbidii e la portai nello studio, collocandola accanto al computer. Lo feci dolcemente e per burlarmi di me stesso... l'accarezzai sulla nuca. Roba da infarto... la sentii vibrare di felicità o, forse, di un qualcosa in più. Il giorno dopo, telefonai al Centro di Psichiatria Senile della capitale, onde prenotare una visita. Provateci voi, poiché io non ci sono riuscito, nonostante il lungo digitare che, di rimando in rimando mi fece ascoltare solo musica di Mozart. "Signore, c'è una raccomandata per lei... oh povera me... che schifo!" Le cartacce sparpagliate, visto il suo sguardo, rischiarono di prendere fuoco. "Luisa, non eri stata esentata dal venire in quest'angolo della casa?" "Non fare lo scemo e leggi la raccomandata." Le parole ancora veleggiavano, ma a parlare non era stata la colf. La gaglioffa se n'era già andata via, sbattendo la porta. Lo psichiatra tedesco Menelao Von Krupp è sicuramente una brava persona. Chiedeva di incontrarmi ed essendo io personcina educata, gli risposi, via e-mail, rassicurandolo sulla fattibilità di tale evenienza. Celebre per gli studi sui disturbi incrociati della personalità vantava tra i suoi clienti il fior fiore della gente che conta. Accoglierlo è stato un piacere e con accanto la beffarda Pietra, prestai molta attenzione alla sua analisi. I nein e gli jawohl si sprecarono, ma lucido e sensato nell'esporre, il medico mi convinse della sua profonda conoscenza della psiche umana. "Lei ha subito interventi chirurgici molto severi e per farla sopravvivere le hanno iniettato massicce dosi di mescal per le anestesie. Penso che siano stati proprio gli alcaloidi non metabolizzati a determinare lo scompenso cerebrale di cui soffre." "Professore, lei sta dicendo che mi hanno drogato per salvarmi e che questo ha determinato l'alterazione della realtà. Ergo, la Pietra è frutto di fantasia.""Precisamente... la sua Pietra dalla forma bizzarra è solo un sasso normale." "Non so come ringraziarla, ha fugato i miei timori e non c'è onorario che tenga, per ripagarla del suo aiuto." "Ma figuriamoci!... Se proprio volesse, porterei con me quell'inutile sasso, come souvenir del nostro incontro." Quel figlio di Zoccola era venuto da Berlino per buggerarmi la Pietra. "No, non voglio, le sono affezionato e me la tengo." "Come vuole, non insisto, ma siamo disponibili ad offrirle una cifra doppia rispetto a quella sborsata per il possesso del Codice di Leonardo da Vinci." Singolare e poi plurale, l'amico Fritz si era tradito. Allontanarlo in malo modo fu un atto dovuto, mentre La Pietra sorrideva, forse perché il Crucco se n'era uscito con un sibillino "Non finisce qui."