In un inconsueto incontro, nel Giardino dell'amore, alcuni fiori esprimono le proprie virtù nell'essere donati.
- Baldanzoso, esordisce il Giglio: "Io sono preferito, a qualcuno che suol esprimersi con la purezza".
- Ah caro mio, ribatte la Camelia rossa: "Quanno mi consegnano sono sempre accompagnato da un messaggio recitante: Sei la fiamma del mio cuore" .
- Orgoglioso, declama il Tulipano: "Per una dichiarazione d'amore mi mandano a ruba".
- La Primula, quasi amareggiata, borbotta: "Sti giovincelli, pel desiderio del primo amore me stanno mannando in estinzione".
- "Ahahahah" sorridono a crepapelle.
- Il Gelsomino, vestito di giallo, poco dopo riprende: "Beh, per sembrare gentili, mi comprano a qualsiasi prezzo".
- "A qualsiasi prezzo"? controbatte la Gardenia: "Per esprimere la loro sincerità, nel presentarsi, spendono una fortuna. Il fioraio s'è costruito una villa con piscina".
- Il Fiore di pesco declama: "Porto l'amore immortale, è me che la donna gradisce".
- Adorato amico, enuncia l'Edera: "Sono considerata una perla rara... primeggio in fedeltà".
- Orgogliosa, la Viola del pensiero, ricorda: "Non dimenticate, amici tutti, che per esprimere il loro intenso sentimento d'affetto, pregno di romanticismo, gradiscono me"!
- Ah senti questa, borbotta, la Magnolia: "Lascio sentimenti di nobiltà... sono io la prediletta".
- "Oh ditemi, presentarsi con spirito di semplicità, non conta"? interrompe la Margherita.
- " Ed io che mi presento con tutta la mia innocenza"? continua la Mimosa - "Non dimenticate, che alla Festa della donna, regalano... solo me!.
- Non voglio esaltarmi, soggiunge la Dalia: "Sono accettata perché vogliono dimostrare tutta la loro riconoscenza!.
- Quanta presunzione, enuncia la Rosa rosa: "Per me tutto s'abbiglia di tenero".
- "Bravi, bravi" plaudono l'Orchidea e la Rosa rossa, prendendoli quasi in giro, "Con noi esternano tutta la loro passione... e portiamo profumo ed incanto":
- "Io salto di gioia, sono il trionfo di un amor e sono cinto per onore" si esalta l'Alloro.
- "Possiamo stringerci la mano" gli fa eco l'Ambrosia "Io rivelo l'amore corrisposto".
- Sdegnato, brontola il Biancospino: "Mannaggia me, io che nutro di speranza, sono solo a soccombere"!
- E continua, continua... gli dicono sghignazzando.
- Allora annuncia il povero biancospino: "Ho da dirvi una cosuccia. Perché con i nostri petali non congegniamo una corona tutta per la donna... e la incoroniamo Regina dell'universo, per il suo spirito coniugale, per il suo spirito materno, per il suo affetto per la sua innata devozione".
Uno scrosciante plauso s'alza nel cielo. Tutti concordano.