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E il naufragar m'è agrodolce. (memorie dal dormiveglia di un anno fa)
Il momento magico dell'ispirazione, per molti, è la notte. Sturm und drang di pensieri, idee, premonizioni, e piccole illuminazioni. Quando milioni di cellule si trovano a vagare e divagare, spesso in ordine sparso e senza meta apparente, su e giù come in ascensore, tra stadi Rem e quasiveglia. Zona franca in cui coscienza, inconscio, e sistema nervoso, al contrario del corpo apparentemente inerte, spesso orgasmano tra loro. Dove lo spazio si avvolge e srotola come uno zerbino, e il tempo si ribella all'orologio. Mentre talamo e ipotalamo sonnecchiano. L'ippocampo galoppa. L'amigdala trema. E il corpo calloso si masturba.
Due sere fa mi trovavo sprofondato in questo stato di turbolenta grazia, senza aver fatto ricorso a stimoli di alcun tipo. Da anni ormai non vedo canna, se non quella da zucchero. D'altronde, l'alcol rimbambisce. L'assenzio è démodé. L'oppio è la religione dei popoli. Il caffè inibisce il sonno. Il cioccolato provoca le carie ai denti. E i talk-show, pur eccitando i bassi istinti, nulla possono per favorire il sesso: vera, grande risorsa della mente. Anzi, da recenti studi, pare che alla lunga portino all'impotenza.
FRENA IL TUO CUORE
E LENTO ACCORDATI ALLA NOTTE
che notte questa notte fa caldo forse sogno forse son desto di certo giaccio lungo disteso mentre inseguo qualcosa nella mia mente ma cos'è questo suono che mi titilla i timpani tra un sibilo e qualche sbuffetto puf puf puf la mia compagna dorme lei dorme della grossa sembra sognare beata dal sorriso che le disegna le labbra e tenera mi rimanda a dolce sposa nel tuo letto riposa al mattino sai di avermi vicino grande gruppo l'equipe che anni erano quelli i favolosi sessanta tutti energia entusiasmo e promesse ah già quasi dimenticavo fra echi richiami e smarrimenti stavo inseguendo un racconto allo stato prelarvale forse poema epico commedia tragica tragedia cosmica chi può dirlo ce l'avevo qui sulla punta dell'emisfero destro incastrato tra le pareti di un canale cerebrale e fra me dicevo mentre mi preparavo a fissarlo in questa memoria che fa le bizze come un foglio che ripete dispettoso il suo cucù da una leggiadra lettera ventidue di un bel giallo submarino
FAREI MEGLIO A PRENDERE CARTA E PENNA
DI NOTTE LA MEMORIA È COME INCHIOSTRO SIMPATICO
potrei battezzarlo peti e zebedei come guelfi e ghibellini franchisti e repubblicani sudisti e nordisti due razze due antropologie estreme che sembran procedere opposte ma sotto sotto convergenti e parallele se vuoi le puoi distinguere dai ceffi meglio ancora dai collanti don't be stupid ho detto collanti non collant i peti tenuti insieme da interesse egoismo egocentrismo determinati compatti organizzati protervi arroganti spietati un po' gurkha un po' teste di cuoio un po' teste di cazzo non certo mostri di simpatia inavvicinabilmente mefitici come promette il nome gli zebedei maltenuti insieme da residui di etica scampoli ideologici echi di interessi di classe un tocco qua e là di intellettualismo aristocratico sbotti anarchici sprazzi di tradimento revanche democriste e pennellate radical chic a volte irridenti talvolta beffardi talaltra infingardi spesso incapaci senza progetti in due parole perdenti nati blob blob blob pluff pluff pluff ma che succede in questo calderone di grigia materia che non trova pace bolle sbolle poi ribolle e sbotta pafffffff trattasi forse di interferenza tentativo di sabotaggio di neuroni ribelli alla mia attività di scrittura onirica alla mia anomica creatività taratattattattà che sta per dirmi il cervello forse m'ammolla tra capo e collo una folgorazione una di quelle che capitano così out of the blue e squarciano la mente come folgori che luminano a giorno la notte più nera e fan chiarezza sui lati scuri della nostra esistenza passato presente futuro e mica parlo di visioni psichedeliche da fungo messicano macché intendo lucidità piena assoluta a prova di etilometro come quelle che si palesano in giovan età e poi giacciono a languire in polverosi cassetti della memoria d'altronde nell'età che nella zucca c'è massimo trambusto e il grasso cola a catinelle non si dà grande importanza ai pensieri che la fantasia sforna senza sosta chi può immaginare che negli anni a seguire si faran desiderare certo qualche illuminante apparizione satòri come chiamava kerouac questi squarci improvvisi si presenta ancora ma senza sgomitare e certo trattasi di roba assai meno luminante giusto il flash di un'instamatic
BISOGNA AVERE ORECCHIO
già e la punteggiatura direte è forse un optional certo che no il flusso fluisce libero senza regole inarrestabile come mare in tempesta che inonda e travolge censura e sentimento il flusso è intimità sregolatezza parola parlata che corre dietro ai pensieri e op op oplà li afferra al volo in questo turbinio se vuoi tenere il passo seguire un filo logico non c'è che andare a orecchio seguir la naturale melodia del pensiero senza regole e orpelli che corrompono la cristallina verità che si agita dentro di noi e rompono il ritmo del suo accadere e in ogni caso io ci metto il contenuto spiattello confidenze e sproloqui dell'encefalo e voi metteteci un pizzico del vostro lo stream anche quando è modesto o spazzatura non è gratis l'inaspettato il recondito si paga comodo trovare tutto fatto tutto scandito certo ognuno è libero di partecipare o meno condividere o contestare se lo crede aggiungere o togliere se vuole perdersi nelle pieghe delle sue meditazioni oppure gettar la spugna ma se decide di restare si prenda la briga di pausare ecco la punteggiatura mentale è il modesto contributo il ticket che si paga per questa specie di racconto questo danzare rincorrersi intrecciarsi confondersi di pensieri misti a immagini fané che mi si snoda nel cranio in questa cabeza sonnecchiante stream stream streaming senza filtri né freni giù per discese ardite e su per risalite col cuore in gola e lingua a ciondoloni zzz zzz ronf ronf plin plin scrosh scrosh scrosh
PIOVE SENTI COME PIOVE
MADONNA COME PIOVE
SENTI COME VIENE GIU'
la sento sta arrivando mmmhhh a occhio non è granché forse la grigia montagna sta scodellando il topolino d'altronde in questi tempi di crisi di romanzo di poesia di letteratura tutta crisi d'identità religiosità sessualità crisi di un'intera società parapappazumpappà forse pure del mondo intero non puoi far tanto lo schizzinoso né pretendere la luna e poi siam seri non posso mica aspirare alla veglia di finnegan vabbé l'autostima l'ego che reclama strillando la sua parte ma c'è un limite a tutto uih uih uih che dolore adesso devo dare corpo a questo blob che mi urge e opprime il colon cerebrale e chiede di trovare via d'uscita oih oih oih forse dovrei mollarlo senza indugio espellerlo d'un botto girarmi prono e scaricarlo dritto nel cesso dei ricordi se voglio trovar pace poi ci ripenso e dico perché mai anche se piccola cosa è sempre parte del mal che ci divora e allora meglio piazzarlo in sella alla parola e stamparlo nella mente magari domani ne farò cosa più composta che so un trattatello che rima con castello ello ello diro diro dirondello e lo titolerò mi perdoni buñuel il soma della libertà sì soma soma soma i tratti le misure le geometrie del volto t'è capì lombrò hai colto il nesso la relazione a proposito di tratti che parlano eccome parlano cantan come un coro in chiesa
DIO HA DATO AGLI UOMINI LA PAROLA
PERCHE' POSSANO NASCONDERE IL PENSIERO
ma s'è scordato dei tratti fisio nonché gnomici avete mai fatto caso ai fenotipi della banda del cavvv avete mai guardato con attenzione quell'allegra brigata di burloni avete mai ascoltato con minuzia quello che dicono sti miserabili cialtroni discepoli lacché come lo dicono quello che fanno come lo fanno i gesti la postura i tic la grinta la determinazione la ferocia l'espressione del volto lo sguardo invasato il language del body body my body du du du da da da questa è musica di verità caro desmond e pure morris come dici tu body non mente body doesn't lie i gesti del corpo si voglia o no lascian tutti nudi senza beh e senza bah
SNIFFA SNIFFA IL VOMITEVOL LEZZO
TANTO È GRATIS ET AMORE CAV
e pensare ero convinto più con che vinto che tutto sto bordello fosse solo frutto di diversità antropologica di un cervello fermo allo stadio post acquatico del rettile e di quei corsi e ricorsi a porte chiuse full immersion per aspiranti manager della politica su quel ramo del lago di como che volge a mezzodì di postura impostazione esposizione argomentazione interdizione e distruzione del discorso avversario delle frustrazioni di una vita delle rivalse per la bassa statura dell'invidia del pene dell'essere anali o orali racchie fuori e troie dentro dell'ambizione di mutandine quoterosa clitoridi urlanti sgomitanti per farsi strada delle smanie di cortigiane infoiate dalla scalata sociale dal bruciare le tappe non parlare di tappo in casa del complesso d'inferiorità del potere personale del bieco tornaconto dell'interesse economico del successo facile della paura delle patrie galere del ricatto d'accatto e da rapina della carità pelosa per carità basta parlar di passera spacciata per impegno sociale solidarietà carità cristiana scambiare adulazione per ammirazione mischiare realtà con fantasia furto con onestà e allora vaiii con i festosi osanna gli entusiasti batter di mani clap clap clap vadaviaiciapp gli allargar di gambe fremer di culi chiappete chiappete chiappete orgasmar di bocche grandinar di menzogne sì sì sì c'è tutto questo e altro ancor nel gaio repertorio ma non poteva bastare a giustificare e supportar tanta forza determinazione strapotenza e strafottenza dovevo immaginarlo che sotto c'era di più che dietro la cieca impavida obbedienza di pasionarie e pasdaran il culto tetragono del sacro corpo del santo imperatore il sommo grande sacerdote non quello di timothy leary ma quello più banale ma ferale che incanta e seduce del cobra nostrano ano ano c'era lo zampino anzi l'artiglio rapace che ti possiede anima e corpo di ron hubbard il mengele della mente diavolo d'uno spregiudicato or pregiudicato forse trombato cavvv una ne pensi cento ne fai altro che goebbels altro ché c è dianetics alla base della tuo sottil progetto di mutazione della società e scientology come guida spirituale scientology o il discorso sulla conoscenza da te riveduto e corretto ne la conoscenza del discorso in questo i tuoi son ferrati come cavalli tenaci come buoi e marcian in fila come ciuchi indottrinati addestrati plagiati e bombati davvero bene sì tu sei grande tu sei suppppper meriti un plauso con regal riverenza e prepuzial scappellata più coro galattico di ehia ehia alalà e turgido saluto romano a te gran paraculo figlio di n'drocchia per un ventennio e passa incarnazione esasperazione summa di tutti i vizi della destra più sinistra impareggiabile catalizzatore e valorizzatore del peggio di un popolo gran beneficiario e utilizzatore finale della lingua viscida e ruffiana delle genti italiche a te che tra l'elargizione di una supercazzola numerica e la celebrazione di una subliminal liturgia depisti tutti con la consueta faccia di merda senza coscienza senza pudore senza vergogna alcuna come il più sfrontato incallito e inguaribile dei bugiardi
INFERNO X BOLGIA VIII CERCHIO FALSARI DI PAROLA
SFIGURARONO IN VARI MODI LA PAROLA
ORA SONO SFIGURATI NEI CORPI
COSI' SUA EMITTENZA SI RITROVA COL CRANIO BITUMATO
E LA FACCIA COME IL DERETANO
nel tuo partito nella tua laida chiesa trovano casa il conformismo più sinistro l'omologazione più omologata e omologante la violenza più occulta della consorteria più compatta della loggia più segreta della setta più devota perché della setta ha tutti i tratti come milton dice disobbedienza opposizione all'autorità alle leggi della società più quel tanto di amore per le perversioni sessuali che non guasta da qui i tuoi messaggi camuffati dietro plateali gesti e studiate smentite ma in realtà dieci cento mille volte più pericolosi di sinistri ammiccamenti e sibillini pizzini più devastanti di pallottole dumdum più letali del kalashnikov più annichilenti del peggio crack così hai bruciato la mente di più generazioni e data la vil natura tua e delle tue appendìci non è concesso nutrir la benché minima speranza in un bel suicidio di massa come quello del reverendo jones o il gesto orrendamente maestoso e impenetrabilmente mitico dei lemmini dalla scogliera dell'aspro fiordo troppa grazia sant'antonio suffirebbe un po' di mal francese da farti scemo e zoppicante sull'istante e vedere inceneriti da folgore improvvisa i laidi sgherri su quella scalinata tra l'infolarmato piglio di erinniamazzoni a guardia del tuo onore la fanatica devozione di vestali votate al culto del tuo corpo e il fervore di schiere di eunuchi e uomini dalla latente omosessualità che ispirati compresi e pur ieratici mano sul cuore alzan nell'etere jingle peana alla tua genialità al tuo coraggio alla tua prorompente virilità sedotti per convenienza ma nello stesso tempo avvinti e affascinati dalla favola bella che ieri li illuse che oggi li illude e domani chissà finché tu sarai lì a elargir prebende e raccontar panzane ai gonzi
AL DIAVOLO STO CAZZO DI PAESE CHE NON IMPARA MAI
PER FORTUNA LA MIA VITA L'HO VISSUTA
forse strapenso forse è solo un corto di sinapsi sfrigolanti cellule grigie in esaurimento scintille improvvise del bosone che corre a testa bassa dentro le gallerie di questo mio cervello che da sveglio è costretto a subir le offese tue e del tuo ruffian codazzo eccheccazzo lo so lo so in tutto ciò non é assente un po' di pregiudizio e ossessione di vaneggiar senile qua e là ma forse sogno magari son desto sono solo fantasie elucubrazioni masturbazioni castelli in aria castelli quali castelli il castello che ululì mentre il lupo ululà il lupo quale lupo forse la bestia che si nasconde in noi che ulula dentro l'anima in questo delirio notturno che mi coglie all'improvviso fantasma della mente che si prende burla di me gorgo irresistibile nel fiume di pensieri in totale libertà magmatico e farneticante flusso che soffoca lo spirito mentre squarcia la mente e io con questo mondo che va in pezzi me la sto a prendere per ste minchiate imu sì imu no grazia graziella grazie al cazzo barabba libero toghe in galera capitani coraggiosi sti fetosi dimissioni mecojoni scissione che volpone astensione che occasione fiducia no fiducia sì mi sono frainteso non se ne può più stacca la spina e impiccati al biscione anche se le merdacce staranno tutte lì fuse nelle poltrone a lordare e tanfare peggio di carogne così acuto è il lezzo così profondo il marcio che nulla posson satira e ironia ma poi a ben vedere c'è assai di più da maledire che un paese che affonda senza scampo pour les affaires privé del maitre in agonia di un putrido bordello chiamato parlamento e una società bollita da pancia troppo piena che non la smette di ripetere ai figli il ritornello che delinquente è bello mentre inseguono sbavando un fattore da schedina sì c'è assai di più da maledire c'è un pianeta che fa acqua da ogni buco così stretto da essere troppo angusto per chi aspira a grandi cose e allora niente promesse zero occasioni solo illusioni niente più stimolanti sfide solo prosaiche sfighe tutto è spam spam e ancora spam tutto degrada di fronte al nuovo che avanza la merda che sale tutto contagia tutto corrompe e implode di fronte alla pochezza alla miseria di spirito e intelletto ovunque ti giri sei preso da sconforto dove sono gli uomini capaci di infondere fiducia di farci sognare sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo diceva il piccolo uomo dalla grande anima dov'è la rivoluzione d'ottobre dov'è il new deal la nuova frontiera tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali di fronte alla legge la mia libertà finisce dove comincia la vostra chi lotta può perdere chi non lotta ha già perso l'immaginazione al potere siamo realisti chiediamo l'impossibile dov'è finita la passione che fine ha fatto l'entusiasmo per non parlare del coraggio chi conosce più vergogna
IL FUTURO È TRAPASSATO
E NON LOTTA PIU' INSIEME A NOI
perché nessuno riesce più a volare forse chi conta è solo scarto di mediocrità forse gli individui non contano più han ceduto il passo a sistemi organizzati che fan girare il mondo artefici e padroni delle nostre vite nutrite a ogiemme pesticidi conservanti coloranti edulcoranti ossidanti anabolizzanti dopanti deprivanti e depravanti I have no dreams I have no dreams I have no dreams anymore non c'è più posto nel reale per chi non accetta il quotidiano e la sua globale miopia si è spenta ogni speranza non è un dio che ha fallito ma un'intera umanità e allora per chi serba ancora un goccio di decenza nelle vene l'unica via è la rivolta armataaaaaaa mi ha gridato stamane il postino lanciandomi al volo la nuova tares da pagare mentre pedalava più rapido di una scorreggia altrimenti fancuuulo a tul'monde via dalla squallida realtà non resta che scappare nella fantasia perdersi nel virtuale meglio immaginare il mondo oltre la siepe e allora chi ce la fa si dia alla scrittura si immerga nella pittura faccia l'uncinetto segua imbesuito corsi di cucina prenda pure la strada che gli pare e chi non può si spari un bel cannone si aggrappi ad una acefala consolle passi giornate intere al cellulare si estranei dal mondo o ficchi la testa nella tazza e buonanott al vas de nott ai suonatori e ai sognatori tanto che resterà di noi se non modeste ombre di una spoon river senza patria il mondo trema stanco di angherie chi ha detto che la bellezza lo salverà quale cazzo di bellezza di questo passo chi saprà più riconoscer la bellezza il mondo quale mondo quello che avevo dentro da ragazzo è finito ucciso dalla stupidità questa ormai è terra desolata certo egoismo corruzione avidità governavano anche allora ma ci pensava lo spirito del tempo a contestare e castigare ci pensava lo spirito ribelle che soffiava sfrontato nel vento mentre un chopper cavalcava libero e nutriva i sogni di un futuro che gridava con tutto il fiato in gola segui l'istinto getta la paura alle tue spalle lancia il cuore oltre lo steccato ce la farai lascerai la tua impronta sulla luna mentre nell'aria quella voce schietta e cristallina intonava we shall overcome il sangue galoppava nelle vene la passione mandava il cuore alle stelle e il domani stava lì davanti a noi con la promessa che tutto sarebbe stato migliore che il progresso non ci avrebbe mai traditi ogni istante un po' di più ogni giorno un passo avanti dall'età del furore all'età dello squallore eccoci qua oggi pigri e passivi fra una folla di egoisti omologati conformisti ottusi da tutto e troppo incapaci di pensare e agire per la pinguedine mentale e la prosaica paura di dover cedere un po' di quel che hanno accumulato senza merito arraffato con sinistre furberie e laidi soprusi così la prospettiva di giorni sempre uguali senza un perché senza uno straccio di visione rende la vita indegna del suo nome mentre svoltato l'angolo l'occidente si spegne senza gloria sotto i colpi del fanatico mohammed
L'UMANITA' SI TROVA A UN BIVIO
UNA VIA CONDUCE ALLA DISPERAZIONE
L'ALTRA ALL'ESTINZIONE TOTALE
SPERIAMO DI AVERE LA SAGGEZZA DI SCEGLIERE BENE
HA H A HA HA VE A GOOD NIGHT WOODY
adesso basta stream annega ricordi passioni rabbie turbamenti inutili vaneggiamenti zucchero e sale sulle piaghe di una vita sprofondali nei tuoi abissi e fa che in questa lunga notte d'anarchia io possa dormire i pochi attimi che mancano al mattino
domani ancora non è nato che già è tramontato
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