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Dalle stalle alle stelle
Un sabato mattina...
L'autunno era già cominciato, ma quello era il primo giorno che toglieva ogni dubbio sul fatto che l'estate fosse finita...
Sul cuscino qualche punto bagnato dal raffreddore colato durante la notte, forse la cosa più saggia era alzarsi prendere una pasticca di Zerinol e tornare a letto; non aveva nessun programma per quella mattina, neanche per il pomeriggio e se vogliamo dirla tutta, neanche per i giorni successivi...
Il tempo era scandito dalla routine (morbosa routine), ma non per questo passava lentamente, anzi...
Almeno, una volta, se passava in fretta era perché ci si stava divertendo, invece adesso si invecchiava velocemente anche se ci si rompeva il cazzo della grossa...
... Fece proprio così, prese la pasticca e si r'infilò a letto con la sola aggiunta di una pisciata e l'apertura della tapparella; avrebbe letto qualcosa, magari un racconto del vecchio Stephen, che trovava sempre il modo di lasciarlo secco come avrebbe detto il giovane Caufield...
Mentre leggeva però pensava ad altro, pensava alla vita che non era un gran ché, al lavoro in bilico fra frustrazione e licenziamento col rischio di non percepire il Licenziamento, il lato amoroso praticamente nullo e i problemi coi genitori, che come l'autunno dopo l'estate piano piano, senza che nessuno se ne accorgesse, erano passati dall'essere un conforto all'essere una preoccupazione per lui e suo fratello...
A questo pensiero, anche se non la ascoltava da anni, gli si collegò in mente quella canzone di Zucchero che cantava: "lo sai fratello, siamo nella merda, dov'è questo wonderfull world?" e gli venne voglia di ascoltarla "fisicamente", così si alzò dal letto e sapendo di non averla ne su CD ne su vecchia cassetta, accese il computer e si collegò per un sano ed illegale download...
La connessione era lentissima, si potrebbe dire inversamente proporzionale ai suoi rapporti sessuali, e mentre il furto al buon Sugar si compiva, Flavio si preparò la colazione; panino, burro, marmellata di ciliegia e buon caffé bollente e nero, si sentiva molto agente Cooper di Twin Peaks con quella colazione lì...
Quando tornò al pc il download non era ancora terminato allora si accinse a una partita a Spider (tanto per dare un tocco di ribellione alla sua mattinata)...
Il giochino risultò più "avvincente" che mai e fra cuori, picche e quadri dopo essersi tolto la sua voglia di Zucchero, gli mp3 continuarono a scorrere fino a che, una canzone che aveva una marcia in più rispetto alle altre, non fece focalizzare l'attenzione su di essa; era Astro Man, ma quello che rapì Flavio non fu la famigerata chitarra, ma il basso, cazzo! si circondava di musicisti con le palle il vecchio Hendrix!...
Cominciava fangoso e misterioso per poi lanciarsi in scale e linee da crepa cuore, a quel punto Flavio non poté resistere dal tirare fuori dalla custodia, il suo di basso, scarsissimo, praticamente un giocattolo, ma tenuto a volume basso, il suono non faceva poi così vomitare...
Con la gran voglia di imparare il pezzo e forse anche con l'aiuto del caffé bevuto, che risvegliava la percezione, riuscì ben presto a tirare giù la gran parte delle note che al contrario di altre volte, distingueva come un raggio laser nella notte e si mise a suonare sopra la canzone...
Cazzo! Gli veniva bene... quando una cosa gli veniva bene Flavio sorrideva dentro di sé; veniva talmente bene che osò anche alzare il volume, sia della canzone che dell'amplificatore mentre dalla finestra cominciò ad entrare più luce, il sole voleva dare un'ultima scodata estiva... Flavio in piena trance agonistica cominciò a sentire caldo e aprì i vetri e Astro Man si diffondeva nell'"aire" urbana...
Ora Flavio calca i palchi più ambiti dello stato, perché quel sabato mattina mentre lui suonava c'erano i membri della Jimi's Snake Pit, che durante una gita fuori porta si erano fermati a fare dei panini nel supermarket proprio davanti casa sua e suonato il campanello, lo ingaggiarono.
:) (il sorriso è per te che hai sorbito le mie cazzate fino in fondo)
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1 recensioni:
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- Ahhah carissimo Bob quanto tempo che non leggevo qualcosa di tuo. Divertente e sarcastica, forse un sogno ad occhi aperti. Mi piace questa prosa dissacrante con quei Cazzo, che rendono spontaneo il flusso di pensieri. Forse c'è qualche refuso qua e là da correggere ad una rilettura più attenta. Quello che credo sia quello più evidente è: rischio di non percepire il Licenziamento- forse intendevi lo stipendio? visto il verbo " percepire ".
Cazzate tanto per darci una mano, fai altrettanto con le mie cose se avrai la bontà o la voglia di leggerle Ciao Silvia
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