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La donazione degli organi

L’ambulanza corre veloce in mezzo al consueto e disordinato traffico, cercando di guadagnare più tempo possibile. Gli operatori della Croce Rossa sanno bene, che a volte, anche pochi minuti possono fare la differenza per evitare di superare quell’invisibile confine che divide la vita dalla morte.

Sulla barella giace disteso un bambino di circa nove anni, di nome Luca. Su di lui il medico del pronto intervento ha già predisposto i primi importanti presidi per la rianimazione, di cui la speciale ambulanza è dotata. Accanto a loro, confusa e disperata, c’è Alessia, la giovane mamma, che non potendo fare altro, tiene una mano sulla gamba del figlio, quasi a volergli trasmettere parte della sua energia vitale, per contrastare le conseguenze dell’improvviso incidente occorso a Luca, solo pochi minuti prima.

Incredula ed attonita, Alessia rivede la sequenza dell’incidente come se fosse un sogno, sperando che tutto ciò che le stia accadendo intorno sia solo un terribile incubo: suo figlio e lei, stanno camminando tranquillamente sul marciapiede, diretti al vicino semaforo. Lì avrebbero attraversato la strada per recarsi dall’altro lato per vedere alcuni negozi. Attendono che il semaforo pedonale dia loro il via libera ed appena si accende l’omino verde, Luca, con i riflessi e l’impulsività tipica dei ragazzi, scende con uno scatto dal marciapiede ed anticipa la mamma nell’attraversare la strada. In quel preciso istante, un grosso scooter, lanciato per attraversare l’incrocio, nonostante il giallo fosse già scattato da qualche secondo, diventato rosso, non riesce a fermarsi in tempo e piomba addosso a Luca che stava attraversando la strada. Nessuna manovra è stata possibile per evitarlo, in quelle condizioni, a causa della sicumera che sfacciatamente ed inconsciamente dimostrano molti guidatori delle due ruote e degli scooteroni in particolare, che hanno uno scarso senso del rischio.

Luca, investito in pieno, è scagliato a qualche metro di distanza e rimane inerte sull’asfalto. Alessia, dopo i primi attimi d’incredulità e d’incapacità a comprendere quanto succedeva, lancia un urlo straziante e chiamando Luca con quanto fiato ha in gola si precipita su di lui. Contemporaneamente altre persone si avvicinano e fra loro anche un uomo sceso da un’automobile ferma al semaforo che si qualifica come dottore e appresta le prime sommarie cure ed invita i presenti a non compiere mosse azzardate, invitandoli ad attendere l’arrivo dell’ambulanza, già prontamente chiamata da un vigile urbano, subito accorso.
“Evitate di toccarlo, per carità, anche lei signora! Potrebbe avere delle lesioni interne e si potrebbero causare altri danni. Aspettiamo il personale specializzato che sa come rimuoverlo con le dovute accortezze!”
“Dottore, Luca non parla, non risponde, non apre gli occhi”. Urla piangendo Alessia.
“Si, signora, lo vedo, ma è lo choc da trauma… ha sicuramente sbattuto la testa e, di conseguenza, ha perso conoscenza”.

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