Un ragazzo e una ragazza stanno seduti vicini su una panchina e ogni tanto ridono e si baciano. Parlano delle piccole grandi cose: sogni, progetti, ricordi, gioie e piaceri condivisi.
È un piccolo universo chiuso, è uno spazio nel quale vivono e agiscono solamente loro.
Passano donne e uomini, vecchi e giovani con le loro storie e i loro problemi; ma per questa coppia i passanti non esistono nemmeno. Vivono in un mondo fatto di illusioni, probabilmente, ma in quel momento altrettanto vero e reale come la più vera realtà.
A poco a poco i due giovani smettono di sorridere e si baciano meno. Sussurri, gridolini, risatine sono finite. Adesso parlano a voce più alta, qualche volta anche troppo alta. Il loro bel mondo fatto di gioie si è un poco incrinato.
Adesso hanno incominciato a litigare. Si rinfacciano qualcosa, si criticano, si accusano di qualcosa.
La lite esplode improvvisamente in tutta la sua furia. Parole dure dell'uomo e parole stridule della donna. Mentre parlano si sono anche allontanati fra loro, sulla panchina.
All'improvviso la lite cessa bruscamente. Adesso stanno in silenzio, separati e non si guardano più.
La ragazza si alza lentamente, prende la borsetta e si incammina sul marciapiede. Il ragazzo la guarda mentre si allontana. La sua espressione è seria.
Adesso egli guarda con più attenzione i passanti. Guarda le case, gli alberi, la vera realtà.
Il piccolo universo privato si è frantumato e non esiste più.