"Allora, fate molta attenzione miei cari bambini, poiché sta per cominciare questa bellissima avventura nel mondo della MAGIA!!!" dice il Conduttore parlando al pubblico di bambini con un megafono. Bambini che, dal canto loro, lo fissano meravigliati. Tranne uno. Me.
Io sono Simone, e al contrario di tutti questi bambini, che hanno tra i 6 e i 10 anni, io ne ho 12. Non so perché sono qui. Non so come. E sinceramente non è questa la mia principale preoccupazione.
Fin da quando sono qui, non ho fatto altro che sentirmi meravigliato a tutto quello che vedevo. Giocolieri che tiravano birilli su, talmente in su da essere impossibili da vedere, e poi riprenderli in mano come se niente fosse. Clown che miravano con freccette appuntite a palloncini piccolissimi e centrandoli come se fossero grandi quanto un elefante. Tutto questo era meraviglioso, ma allo stesso tempo, sentivo continuamente freddo. Tanto freddo. Proprio dietro di me, sulla schiena. Quasi fosse un respiro. Ed è lì che ho notato qualcosa di strano.
Sentendo quel respiro freddo, una persona normale penserebbe "Aspetta, non è il momento di essere così entusiasti" o qualcosa del genere. E invece non ci riuscivo, non riuscivo a smettere di essere così entusiasta, così eccitato per tutto quello che vedevo, anche se ormai era diventato banale.
Così arrivai lì, in quella specie di tribuna, con al centro il Conduttore, come vuole essere chiamato lui. E sono qui che sudo freddo. Il respiro ora è un'aria. Tutta intorno a me. Ho i brividi. Ho paura. E allo stesso tempo, la mia testa continua a dirmi "Dai, rilassati, divertiti!" ma non ci riesco. Ho paura. Tanta paura. Poi il Conduttore dice una cosa che mi fa sobbalzare.
"E ora forza, è ora delle montagne russe!"
Grida di gioia vengono da tutti i bambini sulle tribune. Oh no. Non mi piace. No, non mi piace per niente. Devo stare qui. Devo...
In un lampo mi ritrovo seduto su una carrozza da montagne russe. Come ci sono finito qui? Ho anche la cintura addosso! Il trenino comincia a partire. No. No. NO. Non voglio. Fatemi scendere.
Entriamo in un tunnel buio e il freddo scompare. Non so se sentirmi sollevato o andare nel panico. All'improvviso, il trenino prende velocità e mi sembra di cadere nel vuoto. Scendiamo da una discesa così ripida da sembrare verticale. Tutti urlano di divertimento. Io sto zitto. Ho paura.
È così per qualcosa come 10 minuti. Per tutti questi 10 minuti gli altri bambini continuavano ad urlare di divertimento. Mi fanno male le orecchie. Poi ritorniamo su delle rotaie piane. Grazie a Dio.
E poi ci fermiamo. Così, di punto in bianco. E poi lo sento.
Un urlo. Di fianco a me. Non era di divertimento.
E vedo rosso. Tanto rosso. Occhi. Bocche. Corpi. Tutti rossi. Poi una voce.
"Benvenuti al Circo!"