E cosi siamo arrivati al punto. Le parole non bastano a smorzare il dolore che parte dal cuore e si amplifica nell'anima. Ricordo come fosse oggi il primo giorno che le ho messo gli occhi addosso e la vibrazione che percepii sentendo ricambiare l'interesse. Capii da subito che era stata una persona sfortunata nella vita; i dispiaceri trascorsi l'avevano resa fragile, si, ma speciale. Ogni giorno fuoriusciva in lei una debolezza che purtroppo, in taluni casi, si trasformava in rabbia, sentimento che puntualmente sfogava verso di me, unico appiglio di speranza che le era rimasto. Ma come tutte le contraddizioni che nella vita continuano a esistere, lentamente il mio amore per lei cresceva in modo smisurato. C'erano momenti in cui sentivo il petto talmente pieno, da dover sfogare l'immenso sentimento nel pianto. In quegli attimi non stavo male, sentivo solo la necessità di riequilibrare lo spirito, tanto era l'amore e il timore che un giorno quell'incantesimo potesse spezzarsi. Per me era lei. Non l'avevo capito subito, ma è stato per via di quel carattere pieno di spine che in molti casi allontanavano il bene che le volevo. Ho dato tutto per rendere felice ogni secondo che gli è stato concesso di vivere; è stato un pulcino da dover difendere e di cui prendersi cura ogni giorno. Posso tranquillamente affermare che amarla e coccolarla era diventata una delle ragioni della mia vita. Non riesco a capacitarmi di dover rinunciare a nuovi ricordi che ci vedrebbero ancora insieme, ma la realtà è quella di cui scrivo, inesorabile come il tempo. Mi dispiace tanto amore mio. Forse avrei potuto fare meglio, anche se non so affermarlo con certezza. La vedo, è la linea del traguardo, oltrepassata saremo consapevoli che il nostro cammino insieme sarà terminato, nel bene e nel male. Ci siamo, prendi coraggio e fai l'ultimo scatto senza di me, io ti guarderò le spalle. Ti chiederò solo un ultimo desiderio: quando sarai al punto, voltati e lasciami assaporare nuovamente quello sguardo da cui iniziò tutto.