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Gli anni che si appiccicano
Non ci posso fare niente amo il cosiddetto "puttan-pop". E in particolar modo tra le sue rappresentanti di punta, in genere quasi sempre tutte donne, Britney Spears. Lei non è solo una cantante (mediocre direbbe qualcuno!), per me, ma una vera e propria filosofia di vita post-moderna, un voto assicurato all'autodistruzione.
Inutile dirlo che la sua musica è stata la colonna sonora di molti gloriosi e penosi momenti della mia vita.
L'8 Dicembre 2011 è per me come una piccola vallata che si apre timidamente tra le montagne dei miei impegni.
È vero non sono mai stato un tipo abituato a fare tante cose, soprattutto insieme, mi stanco subito.
"Piece of me" traccia numero due di "Blackout" il quinto studio-album della Spears; un pezzo di me... l'avevo cantata a Raffaele con le mie "doti canore" che lui definiva "canine"...
Sembra passato così tanto tempo. Segno che sto invecchiando anch'io. Per questo vivo di ricordi.
Per mia nonna ho sempre e comunque vent'anni. mi piacerebbe tanto! Una volta passati, i vent'anni, si rimpiangono per l'eternità.
Inizio a pensare che le feste comandate servano a questo, a far sedimentare e a santificare i nostri ricordi. 8 Dicembre 2007, il giorno prima avevo passato mezza giornata e una notte intera a casa di Raffaele.
Il giorno dell'immacolata invece ero a casa mia. Fuori all'aria aperta. Era una limpida e fredda giornata. Ero fuori a stendere i panni , lavati, da me, a mano, indossati solo il giorno prima, per andare da lui, appunto, per cancellare ogni traccia di ricordo.
Già allora ero maledettamente nostalgico. Il ricordo stava tutto in quei peletti bianchi, che mi aveva lasciato addosso, Popa, la cagnetta del mio bello.
Poi quel giorno andai dal "mio Ottico di fiducia" per via di una vite depressurizzata dei miei occhiali ( ebbene sì allora non portavo ancora le lenti a contatto). Mentre il marito mi sistemava gli occhiali io ero rimasto, orbo, e in compagnia della moglie dell'"ottico". Donna che tempo addietro avevo scoperto essere la zia di un ragazzo che avevo conosciuto in una chat gay.
E mentre aspettavo, alla radio stavano passando "Cade la pioggia" dei Negramaro _ canzone che a Raffaele piaceva parecchio. E tanto per cambiare, per questo stavo per mettermi a piangere.
E cosa rimane di tanto struggimento? Se gli anni si appiccicano l'uno sull'altro senza senso alcuno? Come posso ricostruire la mia storia se non me ne viene riconosciuta neanche una?
Ripenso spesso alla mia vita passata. Alle mie vecchie pelli di serpente. Sembrano passati solo pochi anni, ma in realtà le cose cambiano in continuazione, e anche rapidamente!
Ero famelico, sì è questo l'aggettivo giusto (e ora sono quasi disappetente, ma questa è un'altra storia!). Avevo sempre voglia di cazzi, di uomini, di vita. Ripenso alle feste, agli incontri fugaci, alla sregolatezza. Ai sabati sera passati in sauna a "prenderlo e metterlo", come i mie coetanei avrebbero potuto passarli con naturalezza nelle disco della valle e dintorni. In sauna, al sabato, ci andavo spesso in compagnia di un ragazzo con cui ho condiviso quattro mesi della mia vita, e che scherzo degli anni che passano, oggi come oggi non so bene perché tra noi due finì.
Sabati sera passati tra l'oscurità e luci bluastre, in cui il lusso e il color bianco-purezza sembravano regnare sovrani. Mentre lì dentro a regnare erano solo, incontrastate/i, piattole e scarafaggi.
Io e quel tizio andavamo sempre nella stessa cabina, che sceglieva lui. Molto spaziosa, con alle pareti degli enormi specchi, dove come un satiro malizioso io mi specchiavo.
Lì, lui si sdraiava di schiena sul materasso color petrolio aspettando che io, dopo attenta stimolazione manuale, eruttassi il mio seme sul suo petto mandandolo in ecstasy. Poi risucchiavo via tutto. Come se solo il mio seme potesse in qualche modo far germogliare qualcosa in me.
Mi sembrano ricordi preziosi anche questi in fondo.
Era bellissimo uscire la sera anche con il mio biondino (che per un breve periodo io ho "trasformato" in un moretto, e devo dire, stava molto bene!), i primi tempi della nostra storia. Ci facevamo tutte le feste del centro-nord d'Italia, con anche qualche tappa in giro per l'Europa.
Erano serate leggere e divertenti.
Alla fine, però, mi sembra di aver vissuto un'adolescenza posticcia... una cosa davvero estenuante, a dire il vero... E adesso?! Mi ascolto "Miss bad media Karma", ovvero Britney, in santa pace, poi si vedrà!
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1 recensioni:
- gia'... purtroppo gli anni passano... e i treni perduti non ripassano!
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