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Sanremo 2015
Ed ecco, come da tradizione ( ma non preoccupatevi tanto lo so che di questo non gliene frega niente a nessuno!), il mio "pezzo" su Sanermo. Voi direte: "Sì vabbè ma non è neanche finito...", ma io vi rispondo che mai come quest'anno vedere la finale, chi vince, sia cosa inutile, perché se quello dell'anno scorso, targato Fazio, era senza ombra di dubbio il festival della noia, quello di quest'anno, il primo - perché purtroppo mi sa che farà il bis- , di Conti, è il Festival dell'ovvietà.
E vi dirò di più, già solo a leggere la lista dei nomi dei cosiddetti campioni (ma de che?) in gara, prima che la kermesse iniziasse, mi era venuta voglia di boicottarlo il festival quest'anno! Perché anche quest'anno del tutto assenti i grandi nomi, solo i soliti artisti sulla via del calo di popolarità in cerca di rilancio (vedi Grignani, Britti, Tatangelo ecc...), nuove stelline in cerca di un lancio definitivo (Annalisa, Nina Zilli, Moreno, Dear Jack ecc...), e qualche manovra di "acchiappo" dell'ultimo momento (Soliti Idioti, Di Michele e Platinette, Il Volo ecc...). Ma l'aggravante quest'anno, a mio parere sta che il gioco, che per carità può pure non piacere, di mischiare alto e basso alla Fazio, sia stato sostituito dal solito, dilagante trash televisivo, che, però, a quanto pare strapiace, mascherato da nazionalpopolare.
E così ci lasciamo affabulare da un conduttorino che sembra un mix tra un capotribù africano (non è razzismo, è solo che questo esagera e molto con le lampade!), che compia la De Filippi quando fa il palo, e un qualsiasi padre di famiglia italiano quando difende la sua creatura, e le sue creature, le "mostruose" tre vallette. Sì, perché spendiamole due parole sulle vallette: Emma e Arisa vallette non sono, e si vede. Da denunciare sarebbe anche chi le ha vestite, perché ha messo in risalto la "ridicolaggine" di Arisa e le rotondità della Marrone in quasi tutte le serate. Bella, e nel limite delle sue possibilità brava, la valetta spagnola dal nome, almeno per me, impronunciabile, tale Rocio Munoz Morales, che perlomeno appare più spigliata delle altre due, ma per una che passerà alla storia solo per essere la compagna di un noto attore italico, non basta.
Funzionano bene i superospiti, anche se non si capisce bene perché questi invece di fare i "fighi" non possano partecipare direttamente alla gara e via. Ottimo Tiziano Ferro smagliante e in gran forma (ma soprattutto più figo che mai!). Albano & Romina riuniti a favore delle telecamere e di miliardoni nelle tasche loro, che ve lo dico a fare, fanno un audience da paura.
Triste il trattamento riservato a Conchita-"donna" barbuta- Wurst, rilegata a ora tarda e "omaggiata" di una brevissima e imbarazzante intervista fatta da Carlo Conti.
E neanche l'intervento dell'astronauta Samantha Cristoforetti serve a risollevare dal trash dilagante, anche se lei, a onor suo, ce l'ha messa tutta. Del resto quando esordisci con la famiglia-fenomeno da sedici e più elementi dichiari già fin da subito dove vuoi andare a parare.
Poi il festival quest'anno l'ho seguito davvero poco (o a seconda dei punti di vista troppo!), anche perché quando ho provato una sera ad ascoltarlo con la radio del telefonino, la mia gatta ha pensato bene di mordermi e rompermi le cuffiette e quindi "ciao, Sanremo, ciao". Però come dicevo un'idea ben precisa me la sono fatta, ad esempio: Chiara, per carità tanto brava, ma ogni tanto tipo dargli un brano decente da interpretare, no? E poi, ma chi la veste? La prima sera sembrava un enorme canarino gigante! Masini lo vedono tutti tornato in gran forma, ed effettivamente il brano da lui proposto non è male, anche se con lui c'è sempre l'impressione che canti da anni la stessa canzone. Nina Zilli brava, brava, brava! Anna Tatangelo si ostina a cantare brani di Kekko dei Modà (che detesto!), e durante la sera delle cover con quell'abito "esagerato" e il suo solito look da "vecchia maschera di cera" era a dir poco imbarazzante. Annalisa non si capisce perché si ostini a interpretare brani di Kekko Silvestri (che detesto!). Bianca Atzei non si capisce bene chi è, perchè durante la serata delle cover si sia esibita pressoché nuda, e come mai singhiozzi quando canta, roba che la Ferreri, in questo, è una dilettante, ma soprattutto perché si ostini a interpretare brani scritti da Kekko (che desto!). Okay i gravi problemi di salute e di voce di Raf, ma svociato e vestito da "rose rosse per te" la sera dedicata alle cover non si poteva vedere!
Con le nuove proposte è peggio che andare di notte! Vince tale Giovanni Caccamo, uno che non prende una nota, ma strilla in continuazione: "Ritornerò da te", fino allo strazio.
Però in un Sanremo, dove chi deve far ridere non fa ridere (ridicola però la polemica su Siani e il "ragazzino palla"; la trovo ipocrita... evviva il politicamente scorretto!) e chi, invece, non dovrebbe ci strappa qualche risata, qualcuno mi sento di salvarlo: Irene Grandi di un'eleganza rock ineguagliabile, e la strana coppia Di Michele- Mauro Coruzzi, o se preferite Platinette, perché , nonostante tutto, di qualità superiore, con un testo finalmente intelligente, e al festival non è roba ovvia, e divertenti nella serata cover nell'interpretazione "alla Thelma e Luoise" di Alghero dell'indimenticabile Giuni Russo. Per il resto che dire? Che vinca il migliore, o il meno peggio!
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