Il mio vicino di casa è un giovane professore di matematica e suona ogni tanto il pianoforte. Diciamo che lo strimpella, ma non mi infastidisce affatto. La musica passa attraverso la sottile parete divisoria dei nostri appartamenti e si diffonde per la tromba delle scale facendo vibrare la ringhiera. Nel suo breve svago (il prof. suona solo verso le undici del mattino e di domenica) egli mi fa compagnia. Il ragazzo suona per lo più motivi moderni, che conosciamo un po' tutti. La faccenda va un po' meno bene quando il professore si mette a cantare, cosa che fa con un certo impegno, mentre mette a dura prova la tastiera. Ma perchè mai protestare? E'domenica e fuori piove. Immagino questo giovanotto con un bel pacco di compiti da correggere, accatastati sopra al pianoforte. E forse anche qualche piccola calcolatrice, dispersa qua e là tra i suoi libri. La sua musica domestica, senza pretese, che lui suona per se stesso, s' infila in mezzo alla vita condominiale, sovrasta i rumori delle altre famiglie e scappa in giardino, se qualcuno uscendo non chiude bene il portone del palazzo...