Uno scoiattolo, un verme e un uccellino facevano tutti insieme una passeggiata al fresco della piccola foresta vicino al mare.
A un tratto videro un cartello con una freccia, dove c'era scritto: L'albero dei desideri.
Lo scoiattolo corse subito a vederlo, era un grosso pino, tutto storto dal forte vento di libeccio che batteva in quella zona. Arrivato prima degli altri, chiese subito all'albero:
"Voglio una ghianda gigantesca per quando avrò fame".
L'albero scosse la sua chioma spelacchiata e, quando l'ultimo ago cadde a terra, esaudì il suo desiderio.
Appena avuta la ghianda, tutto contento, ne cominciò a mangiare un pezzetto dopo l'altro.
L'uccellino, vedendo il gusto che lo scoiattolo provava nel mangiare il suo desiderio, preso dal suo istinto e vedendo il verme lì vicino disse:
"Voglio avere il verme in pancia!"
Lo scoiattolo, sorpreso, smise di mangiare. L'albero restò fermo, titubante sul da farsi, ma poi si apprestò a esaudire il desiderio iniziando a muovere la rada chioma.
Il verme, stupito anche lui, approfittò della sorpresa dell'albero per esprimere il suo desiderio e, prima che l'ultimo ago finisse in terra, disse:
"Voglio uscire dalla sua pancia ancor prima di entrarci!"
L'albero fu ben felice e sollevato di poter esaudire il suo desiderio, perché, senza fare niente, era riuscito a liberarsi di due desideri in un colpo solo.
Alla fine di quell'avventura i tre amici, che erano arrivati insieme, se ne andarono ognuno per conto proprio. Il verme arrabbiato perché l'uccellino avrebbe voluto mangiarlo, quest'ultimo perché il suo desiderio non era stato esaudito, e lo scoiattolo perché era rimasto da solo.
Lo scoiattolo, allora, durante la notte, tornò sul posto e tolse il cartello che indicava l'albero, per evitare che degli animali fossero messi in pericolo dagli istinti di altri.
E che alcuni perdessero i loro amici, com'era capitato a lui.