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Agosto t'abbandono
È una sera come le altre, in questi giorni d'agosto.
Fa caldo..
Un caldo afoso lenito da quella brezza marina che la pineta antistante la mia casa trasforma, dopo aver alleggerito l'aria di salsedine, in un pungente profumo di pino selvatico.
In tutte le case un vociare sereno dopo una giornata di sole e di tuffi nell'azzurro del mare.
Ho cenato da poco e sono sdraiata in poltrona in giardino a leggere.
Pian piano le luci si spengono, le voci si diradano ed io sono ancora lì a godere del fresco tra grilli e cicale che fanno a gara, con quel canto dolce che è quasi una nenia.
Tutto ad un tratto mi stupisco, vedo un'ombra passare dietro la siepe del giardino.
Non mi preoccupo, la notte è lunga e penso : "Se qualcuno vuole correre al buio lo può fare, perché no! "e mentre finisco di pensare alla libertà di ognuno di noi, sento un guaire, sembra quasi un pianto. Ascolto ancora.
È proprio così, dietro la siepe qualcuno si lamenta -" come mai? "-mi chiedo.
Corro subito in casa, mi armo di torcia pronta a verificare chi è l'artefice di questo piagnisteo.
Non voglio svegliare nessuno, può essere solo la mia impressione; io sono molto sensibile, anche certi rumori mi sembrano parole, non è la prima volta che ho avuto l'impressione che il vento volesse dialogare con me.
Apro lentamente il cancello del giardino e punto la torcia verso un angolo buio della strada. La luce colpisce un ammasso nero che si muove, poi vedo.. due occhi enormi che abbassano le palpebre non resistendo all'intensità del faro, mentre dalla bocca semichiusa fuoriesce un lamento.
"Un cane! mio Dio!" dico ad alta voce.
Mi avvicino ed ho subito la conferma che si tratta di un cane dal pelo folto e lucido, è molto magro.. se ne sta accovacciato in questo angolo di strada impaurito e tremante. Intorno al collo noto una fune bianca, spezzata all'estremità , che risalta al buio...
"Povera bestia!" penso tra me e me.
Lo scruto con la torcia e noto che un orecchio presenta una ferita lacerata non recente, perché il sangue attorno è coagulato in crosta ed è sicuramente infetta così maleodorante e gonfia.
"Vieni bello! seguimi nel mio giardino, vieni!" gli ripeto accarezzandolo ; voglio rassicurarlo mantenendo il tono della voce molto basso, ma.. niente lo smuove.
"È sicuramente un cane abbandonato" penso, "molti durante le vacanze abbandonano queste povere bestie senza pietà alcuna, ci vuole un bel coraggio!"
Intanto vado in casa e gli porto acqua e cibo ma lui non vuol mangiare, ha gli occhi tristi di dolore.
Rimango con lui ancora un po', cerco di parlargli come fosse una persona : "Ti chiamerò Agosto, fatti coraggio! vedrai che passa..., quante volte capita che qualcuno ti tradisce dopo che gli hai donato il cuore! noi umani siamo più egoisti di voi animali che invece amate incondizionatamente. Mangia un po'! devi riprenderti! "Gli rimango vicina, ma è notte fonda, bisogna dormire. Quella notte i miei sogni divennero incubi popolati da animali in fuga e da fiamme che lambivano le case..
Alle prime luci dell'alba, sotto la mia finestra, odo un vociare insistente.
M'affaccio ed un crocicchio di persone sono ferme lì a parlare, esco ancora in pigiama e mi precipito in strada.
Agosto è lì, impaurito più che mai senza aver toccato cibo né acqua, circondato dai passanti e da alcuni miei vicini.
È arrivato a notte fonda" dico "guaiva, ha una corda spezzata attorno al collo, è stato abbandonato!".
Sandra, la mia vicina, risponde: " Hai perfettamente ragione, arrivano per le vacanze e si disfano dei cani, abbandonandoli in posti sconosciuti perché non possano ritrovare la via di casa, poverino! guarda com'è ridotto."
Qualcuno del gruppo ripete: "Ha la tristezza negli occhi povera creatura!"
Sandra ed io gli medichiamo la ferita, gli tagliamo la corda e gli portiamo un vecchio tappeto perché possa adagiarsi e sentire in quel povero angolo di strada un po' di conforto.
Intanto la vita riprende normalmente, tutti corrono in spiaggia, gridano, si divertono.
Dalla finestra osservo Agosto che ogni tanto beve un po' d'acqua ma non tocca cibo.
Il cibo non gli manca, i vicini hanno portato ciotole d'avanzi, talmente tanti da sfamare una ciurma.
Ogni tanto si sente un guaito, un lamento che penetra nell'anima forse un richiamo oppure un rimprovero, chissà!
Sono quasi le tredici quando arrivano i vigili, esco di casa per sentire.
"Signora" mi dice uno dei due vigili" tutti questi avanzi per strada servono soltanto ad attirare mosche e vespe"," lo capisco" rispondo "sono stati in tanti ad accorrere, ognuno con il suo contributo presi dalla pietà per la sua magrezza, vedrò di sistemare, ma voi ora che fate? lo portate al canile?"
Il più giovane dei vigili mi guarda e risponde: "Non ora, non oggi, non abbiamo più posti, ne abbiamo alloggiato circa 50 in questo mese, tenetelo ancora qualche giorno..."
"Volentieri" gli rispondo" se riesco lo faccio entrare nel giardino, lo terrò per alcuni giorni."
Agosto non si muove è triste, non gli interessa più nulla.
Io intanto adagio un ombrellino sul muro su cui si è accucciato, per fargli un po' d'ombra, perché la giornata è caldissima e la canicola brucia.
Arriva la sera, lui è sempre lì non si muove, tutto ad un tratto inizia ad ululare come fanno i lupi, sembra un lamento di disperazione.
Non lo disturbo, mi allontano con rabbia ed entro in casa e penso a certi egoisti imbelli che hanno avuto il coraggio d'abbandonarlo.
Alle prime luci dell'alba quando il cielo diventa rosa ed è tutto più nitido
esco per dare uno sguardo ad Agosto e noto con mia grande felicità che ha mangiato un po', lo accarezzo ed improvvisamente lui mi lecca la mano. "È fatta! siamo diventati amici!"
Gli propongo d'entrare in giardino, ma non si muove preferisce rimanere per strada.
Intanto passano i primi i villeggianti con asciugamani e materassini.
Due giovani presi per mano si fermano, mi chiedono del cane.
Spiego loro la storia e li informo che sono passati i vigili e che tra qualche giorno sarà portato al canile municipale.
Parliamo dell'amore per gli animali e mi raccontano della loro cagnetta, morta da alcuni mesi e della sofferenza per la sua perdita. Ci salutiamo mentre vanno a fare il bagno.
Guardo Agosto, risponde con uno scodinzolio, mi sembra meno triste.
Nel pomeriggio suonano alla porta, sono i due giovani conosciuti al mattino, vado loro incontro..
Sorridono mentre mi dicono: "Signora abbiamo preso una decisione portiamo il cane con noi, riempirà un vuoto".
"Che felicità! portatelo con voi parlerò io con i vigili".
Agosto lo vedo andar via mentre la macchina s'allontana.
"Buona fortuna!" gli dico a bassa voce salutando i due angeli con la mano.
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1 recensioni:
- una grande pena vedere un cane abbandonato. Queste bestiole danno tanto e chiedono solo un po' d'affetto. A loro non importa se il padrone sia un assassino o un poco di buono, si affezionano incondizionatamente. Abbandonarli è soltanto crudeltà e vigliaccheria.
- Purtroppo è difficile pubblicare in questo sito, può darsi ci siano altre priorità... Una volta ho inviato un racconto e lo hanno tenuto in attesa per quindici giorni finché. amen! Grazie carissimo, andrò a leggere ciò che mi suggerisci.
Anonimo il 21/05/2015 14:09
Però un certo Colosio ha scritto parecchio sui cani... per esempio: Dialogo al negozio di cani... http://www. poesieracconti. it/racconti/opera-15114
oppure:
Strane storie di animali... il link non ce l'ho. Quest'ultimo sono alcuni racconti in 5 righe, una novità editoriale.
Anonimo il 21/05/2015 14:00
antonina... forse il mio racconto c'è già... ora controllo... a proposito di anima ed animali Jung ha dimostrato che i cani hanno un'anima... sognano, fanno progetti, amano e sono amati. Io porto regolarmente a spasso cani non miei dopo che è morta Diana... ho un amore per i cani, una predisposizione... accarezzo anche quelli considerati feroci... ahahahah..
Il racconto è : Diana incontra Amore... ma non è pubblicata. Se la posto ci mette un mese a pubblicarmi questa Redazia!... te lo mando per mail...
- Victor Hugo scrisse: "Fissa il tuo cane negli occhi e prova ancora ad affermare che gli animali non hanno un'anima". tantissimi gli studi che confermano che anche i cani, come gli altri animali, provano emozioni e sentimenti, oltre ad avere capacità cognitive. Hanno anche uno spiccato senso della giustizia. Io ho un grande rispetto degli animali e della natura in genere. Duliamo attendo il tuo racconto, sono molto curiosa... Ugo grazie per la lettura e per il commento.
- Un gradevolissimo racconto scritto da chi sente vivo il valore umano di tutte le cose; di chi trova un'anima anche negli animali e si prodiga per loro. Ogni accenno di questa narrazione, ogni passaggio è ben appropriato e collegato al tema; nessuna parola è sprecata. L'autore partecipa in prima persona e dà vita ad un rapporto molto valido.
Anonimo il 15/05/2015 08:50
Chi come me ha provato a salvare un cane da morte certa può apprezzare ancor più questo racconto... magari pubblicherò il mio di racconto... il cane stava per essere ammazzato da due cacciatori per il fatto che non era adatto alla caccia, pur essendo un breton con pedigree... era timido ed aveva terrore degli spari. Un cane da caccia pacifista... un saluto.
- Ciao Stan, le pene pecuniarie sono quelle che fanno desistere maggiormente.. specie se salatissime...
- Un racconto che tocca il cuore. Auspicherei pene pecuniarie salatissime e gogne pubbliche per i colpevoli di questa vergogna ricorrente e incivile.
Ciao. Stan
- Mi sono resa conto che il racconto è stato pubblicato per intero ma in 3 pagine. Grazie.
- Racconto semplice che tratta un tema importante che torna puntualmente di attualità durante la stagione estiva: purtroppo il fenomeno è ancora molto diffuso, nonostante esistano oggi moltissime strutture che accolgono a braccia aperte i nostri amici pelosi. Un malcostume che ci auguriamo possa presto essere solo più un brutto ricordo! Non abbandonerei il mio cane per nulla al mondo... grazie Duliamo e ben tornato!
- Il racconto non è così breve, sicuramente la restante parte verrà pubblicata in seguito. Grazie per la lettura.
- Apprezzato questo breve e semplice racconto. Complimenti e saluti.
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