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Una porta sul cortile
Avevo studiato fino a tardi quella notte ed il sonno mi aveva colto all'improvviso. Urtai con un piede i libri abbandonati sul letto e fu proprio quello che mi fece aprire gli occhi, ormai era mattino. Era il 6 giugno e nell'aria si sentiva quella calura di primavera inoltrata, anche se un vento forte e asciutto faceva ondeggiare i grossi rami del ficus, unico albero che si vedeva dalla mia finestra. Il ficus apparteneva al cortile interno del palazzo in cui abitavo, aveva tronco e radici possenti che spuntavano sul pavimento formando quasi una raggiera, non vi era altro in quello spazio circolare a parte le riserve d'acqua che alimentavano gli appartamenti nei momenti di siccità estiva; neppure i gatti avevano piacere di circolare in quel luogo perché , si diceva, i topi erano talmente grossi e quindi terreno di caccia particolarmente difficile. Il mio appartamento era costituito da una cucina, un bagno, una grande camera da letto che dividevo con una delle mie sorelle, con porta che s'apriva direttamente nel cortile. Prendere il sole in quello spazio significava vedere un fazzoletto di cielo, piccolo, azzurro, ma sempre rassicurante, che si spostava con qualche nuvola al seguito, trascinando con sé voci e rumori provenienti dalla vicina strada. Sono le otto, per me è già tardi! Con una falcata mi precipito alla porta e la spalanco; un'ape sfreccia davanti ai miei occhi, poi, ronzando, vola in picchiata in cortile.. meno male! Sono sola in casa, mia sorella è andata a lezione e il palazzo, a quest'ora, è semi deserto. Devo studiare e mentalmente, seduta al tavolo di studio, dopo aver appoggiato i libri sul petto e essermi coperta il volto con le mani, cerco di ripassare la lezione della notte precedente. Improvvisamente apro gli occhi e volgo lo sguardo verso la porta aperta della mia camera e scorgo, con grande sorpresa, un animale che lentamente s'affaccia, peraltro guardingo, noncurante di non aver chiesto il permesso.. Ma è mostruoso! è grande quanto un gatto! muso lungo che torce ora a desta ora a sinistra, lunghe vibrisse ai lati del naso, occhi inespressivi.. coda tubolare, lunga mezzo metro, veramente impressionante. Mi viene incontro mentre immobile tento di riprendermi dallo spavento.. ma è solo una frazione di secondo, perché mi ritrovo in piedi sul letto in preda al terrore più nero. Questo non è un animale, è un mostro simile a quelli che avevo visto alcuni anni fa nel famoso film" Assalto alla terra" del genere Horror Movie. Ma la bestia viene verso di me ed io mi precipito in cucina e per paura che s'attacchi alle caviglie, salto letteralmente sul tavolo." Mio Dio, fai che esca! se mi afferra alle carotidi mi manda dritta al Creatore, come ha fatto con un bambino in culla, attratto dall'odore del latte.. ed io ho appena fatto colazione!.." Intanto dal cassetto del tavolo prendo un coltello e mi armo. . una pattadese dalla lunga lama. Il topo di fogna s'infila dietro il frigo e abbandona in bella mostra la lunga, orribile coda.. per provocarmi..!
"T'avviso, se sali bestia sarà una mattanza! " penso a voce alta..
Cerco invano di stare calma; aspetto le sue mosse e contemporaneamente piango. . Piango. Si, piango, perché sono disperata. . non ho telefono, il palazzo è vuoto e anche se grido aiuto, nessuno può sentirmi... Ma urlo e grido aiuto, grido e rigrido ma nulla si modifica in questa mattinata scellerata. Il topo di fogna si muove, viene verso di me. Lancio un urlo: "Aiutatemi!". Vi sembrerà da codardi urlare in questo modo, ma io ho conosciuto solamente povere bestioline di campagna, simpatiche e inoffensive, mai ho visto bestie schifose così grandi e pericolose, aggressive e portatrici di malattie, come si diceva in giro.. Altro che amare gli animali come fratelli, non voglio avere con questa bestia nessun rapporto di parentela! Certamente anche il topo, visto il modo in cui insistentemente mi osserva, dal canto suo avrà da ridire, immagino cosa puo' pensare: "Non hai lasciato neppure una briciola dietro il frigo, avara, taccagna! Non provocarmi con quel coltello, perché se ti salto addosso ti assottiglio le caviglie e ti disidrato il collo.. Mio cugino mi aveva avvertito di raggiungerlo in India. dicendomi che i sardi non danno da mangiare, mentre da loro c'è sempre cibo.. Ma guarda un po' questa deficiente che si permette anche di spaventarmi con un coltello!" . Intanto passano le ore e la tensione non diminuisce. Improvvisamente sento dei passi sul pianerottolo, ecco! Forse è mia sorella che arriva. Un giro di chiave e lei è già in casa..
"Ciao sorellina, dove sei?"
"Sono qui, entra, preparati perché abbiamo visite.."
"Ospiti?.."
"si vieni c'è un topo in casa" le urlo disperata..
"Eh! Per Dio! Perché questa voce? come se non avessimo mai visto un topo!.".
"Questo non è un topo, è un mostro di almeno tre chili.".
"Tu esageri sempre, dov'è.?" dice entrando in cucina. il topo si muove da dietro l'angolo del frigo e spunta con tutta la sua mole; lei lo vede, impallidisce e : " Aiuto!! aiuto!" ripete saltando sul tavolo. Ci abbracciamo per confortarci un po'.. Ma che fare? Non possiamo piangerci addosso! bisogna agire.. Decidiamo di muoverci sulle sedie, di armarci di scope e prepariamo un piano strategico. Procurate le armi iniziamo a stanare l'ospite indesiderato. Dopo alcune mosse, tipo scossoni al frigo e colpi alla coda, mia sorella spinge finalmente il topo verso la porta ed io, con un balzo da saltimbanco, la chiudo immantinente a quattro mandate.
È finito l'assedio. Con guanti e varecchina ripuliamo la casa.. e il pranzo?
Digiuno per giorni.. chi riesce più a mangiare.. poco male!
La dieta ci renderà più snelle..
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