Davanti alla lunga fila di baracche, che avevano tutte più o meno la stessa forma, qualcuno spense la candela a carburo appesa ad un palo vicino alla veranda. Mancava poco all'alba. Dalle ombre scure in fondo alla spiaggia, fra le macchie di lentischio, un uccellino cantò due note nel suo linguaggio indecifrabile. Un profumo di caffè arrivò dalla zona cucina. Dalla tenda dei bagadius si udirono i primi rumori e pian piano anche le prime risate. Mio fratello venne svegliato da mia madre: "Dai pesadindi! est ora.. prima chi calgenti' troppu!"(Alzati! Prima che il sole scaldi troppo!). La giornata era dedicata agli scavi per mettere in funzione la pompa dell'acqua, bisognava agire prima che il sole scaldasse troppo, perché occorrevano ore prima che si giungesse a circa tre metri di profondità per trovare la polla d'acqua dolce. Il gruppo dei fontanieri era costituito da giovani nel pieno della loro energia che, con vanghe e badili, s'erano raccolti proprio davanti alle tende. Uno del gruppo, con un bastone, disegnò per terra un cerchio per delimitare il punto su cui scavare, altri si disposero intorno per darsi il cambio ed un altro s'arrampicò, a qualche metro di distanza, sopra un masso del molo per fare da vedetta, pronto ad avvisare nel caso si trovasse a circolare nei paraggi "IELLA" . La vedetta vigilava... sembrava un Lemuro in difesa della prole.. Correva voce infatti che uno del gruppo dei villeggianti fosse uno iettatore e che al suo passare succedesse sempre qualcosa di negativo. Non era la prima volta che negli anni precedenti "Iella" si fosse avvicinato mentre lavoravano e alle prime parole di : " come sta procedendo?" fosse crollato tutto. Con rabbia si era dovuto scavare di nuovo e faticare non poco per riportare tutto a posto. La vedetta doveva, nel caso si fosse avvicinato, distrarlo e inventarsi qualcosa per tenerlo lontano, contemporaneamente fare un fischio perché venisse calato urgentemente nel fosso un ferro di cavallo benedetto. Un misto di sacro e profano che, a detta di molti, aveva sempre funzionato.. Naturalmente, per ridere, c'era chi dall'alto scherzava e ogni tanto, tra i curiosi che si raccoglievano intorno, venne anche pronunciata la temuta frase: "Oi! oi! est arribendu.".(Eccolo! Sta arrivando). Si rideva.. si lavorava duramente a spalare la sabbia, ma quando si è giovani e sani... la fatica non esiste. Si scavava cercando di formare un'ampia voragine con diametro molto grande per impedire, nel caso fossero crollate le pareti, che qualcuno rimanesse sepolto. Si scavava velocemente e man mano che la sabbia si faceva bagnata si capiva che si era vicini alla meta. Bisognava tenere un telaio quadrato di legno a disposizione, perché appena l'acqua veniva avvistata si delimitava il punto con quel semplice telaio e dopo aver immerso un lungo tubo si ricopriva con la sabbia. Una volta completata l'opera, in superficie l'acqua veniva pompata e sgorgava fresca e limpida pronta a dissetare l'intera comunità estiva. Ricordo che tutti, a turno, avevano l'acqua in casa. La pompa era anche il nostro frigorifero perché vino e bibite si seppellivano nella sabbia sotto la pompa e così rimanevano al fresco pronte all'uso. Abba, bona e frisca.( acqua, buona e fresca)
Acqua.. benedetta acqua! e dire che non si pagava una lira.