Mi ricordo che quando ero ragazzo amavo il caldo, mi gocciolava il sudore addosso ma non mi dava fastidio: era il tempo della gioventù, il tempo dove niente mi disturbava e tutto amavo. Quello che contava era correre nella vita e andare sempre avanti, senza pensare e senza chiedermi mai perché. Mi rendevo conto che la vita è una sola e la volevo vivere come un animale selvatico che non conosce regole. Infrangevo tutte le convenzioni, anarchico di me stesso e di tutto ciò che mi circondava, le cose negative mi scivolavano addosso senza mai riuscire ad abbattermi, perché in fondo sono sempre stato un lottatore, non mi sono mai arreso, arrendersi significava piegarsi alla società e alle sue regole, all'ipocrisia che mi circondava e che non ha mai smesso di girarmi intorno. La vita è strana: si può essere felice con niente e si può non trovare mai la felicità pur avendo tutto. Non c'è regola ad essere felici, puoi toccare questo attimo in cui tutto si ferma e diventa follia, magia, contagio dei sensi e il cielo si apre solo per te, solo ed esclusivamente per te e lo tocchi con un dito e guardi le stelle che brillano e ti accorgi che siamo circondati da un mistero che non cesserà mai di lasciarci e anche quando non ci rendiamo conto, esso ci accarezza e vive intorno abbracciandoci. È l'amore che ci sovrasta e ci rende diversi. Quando ami, la vita non è mai come la vedono gli altri; quando ami la vita è magia, si vivono momenti che possono durare un'ora, un giorno, un mese, oppure tutta la vita. L'amore è toccare gli attimi fuggenti e bloccarli nel cuore per l'eternità vivendolo con l'intensità dello spirito che brucia dentro ogni essere senza mai abbandonarlo.