Odio da sempre la collana della mia prima comunione. A poche centinaia di metri da casa si trova uno di quei compro oro che sembrano delle bettole in cui la gente disperata va a vendere le cose di una vita. Così decido di andare a farmi valutare l'odiato monile. Sono le sette di sera e il traffico sembra concedere istanti di tregua, un lieve odore di camelie e gelsomini si diffonde nell'aria pesante.
Prima di attraversare la pericolosa rotatoria, riesco a vedere le vetrine oscurate del compro oro, la mia collana ha i minuti contati e qualunque sia la cifra che lo strozzino mi offrirà, io la accetterò senza remore.
Faccio per salire sul marciapiede, ma qualcosa colpisce la mia attenzione, qualcosa di diverso, non che ormai non sia abituato a tutte le schifezze che si possano vedere sulla faccia della terra ma questa cosa... una luce abbagliante si riflette sulle losche vetrine del compro oro, tanto che i miei occhi ne rimangono accecati.
Faccio per guardare la cosa, ma ancora vedo a pois, riesco a capire che si tratta di un essere vivente, una lucertola o un pesce forse, naturalmente morto. Un pesce? Cosa ci farebbe un pesce sotto al marciapiede? Caduto forse dalla borsa della spesa? Chissà...
In fondo chi se ne frega, il mio obiettivo adesso è liberarmi dalla collana che non ne posso più di averla tra i coglioni da quando ero solo un bambino.
Dopo qualche passo, ritorno indietro. La vista mi si è schiarita e riesco a vedere l'animale in un modo completamente diverso. Non è un pesce e neanche una lucertola, ne sono sicuro. Ma cos'è? Un senso di profonda sofferenza emana dal suo corpicino allungato, la sua pelle maculata e liscia tende al grigio, dagli angoli della bocca si diramano dei tentacoli della lunghezza di circa tre centimetri. Ormai la collana e il compro oro sono solo un lontano ricordo.
Un'idea folle attraversa la mia mente incuriosita: prendere il misterioso corpicino e portarmelo a casa, studiarlo con calma ma per fare ciò mi servono un paio di guanti in lattice. Così ritorno in casa a prendere i guanti e un contenitore che ancora conservo dai tempi della scuola. Il breve tragitto che mi separa dall'essere alieno mi sembra un'eternità, sento il bisogno irrefrenabile di osservare quel mostro, solo pochi passi e... la ragazza del compro oro adesso si è affacciata all'esterno, è una biondina sui trent'anni dall'aspetto furbo, in mano tengo un contenitore in plastica e un paio di guanti ma frugando nelle tasche non trovo più la collana della mia prima comunione.