Lui controlla l'orologio, con un gesto rapido della mano. Le dieci e quarantadue.
è appena sceso dal treno, da tutti quei volti estranei su di lui, sulla sua preoccupata felicità. Come un bambino al suo primo giorno di scuola.
E adesso è lì, davanti a un sole che potrebbe promettere. Tutto o niente.
Ha caldo e gli sudano le mani, i pensieri.
è una mattina di metà luglio; le giornate più lunghe, più calde.
Ha il sole in tasca, oggi, e perfino nel cuore.
Si domanda cosa succederà, mentre avanza incerto verso il sole di luglio, sull'asfalto che tiepido si scioglie sotto i suoi passi.
Oggi ha paura di un no, di un rifiuto che lo lascerebbe inerme, immobile nella sua eventuale sconfitta. Ma questa giornata è troppo bella per pensarci. Si passa una mano tra i capelli, adesso il mondo gli sorride. Proprio come quella ragazza, che gli cammina incontro lentamente.