Sveglio alle sei di mattina dopo una notte praticamente insonne. E la birra lo trapana il cervello. A modo proprio, ma lo trapana senza appello.
Sono stanco, il ferragosto è arrivato, un'altra estate praticamente è passata, e io mi sento completamente spompato. Sono le medicine, lo so, ma non è solamente quello. È che fare sempre le stesse cose stancherebbe chiunque. Solo chi è mentalizzato alla ripetitività accetta questo strazio. Famiglia. Lavoro. Cinema. Serate con amici. Sempre la solita solfa. Ci vuole del talento nell'essere così provinciali. Tutto questo mi annoia in maniera inguaribile. Ci vorrebbe uno slancio, uno schizzo di creatività. La musica ad esempio. La musica fornisce creatività in maniera copiosa. Bill Callahan, De Andrè, Battiato e tanta altra roba ancora. Questo mi aiuta a tirare avanti. Perché la musica contiene in sé quell'istintività grezza dell'albore dei giorni. Non c'è tempo e non c'è spazio, tutto è racchiuso in questo concentrato di talento, che irradia le coscienze. Che ci fa sentire liberi. E questo è certamente inusuale, è certamente accomodante.
Ieri ho passato una serata insieme ai miei zii e ai miei cugini. Sono delle gran brave persone, devo dire. Li vedevo così felici nel loro modo di fare, nel loro modo di essere che un po' mi hanno fatto persino invidia. Io non so più che cos'è la felicità. Sono così piegato sulle ginocchia della mia agonia che tutto ciò che di bello, brioso, inusuale mi passi davanti lo vedo come un grande miraggio irraggiungibile. Ci vorrebbe una scossa, qualcosa che riporti le cose a quell'ordine caotico( scusate questo preziosismo) di cinque anni fa. Certo allora tutto brancolava in un buio inguaribile. Era il caos a farla da padrone. Ma c'era un ordine in quella confusione, una specie di diktat che regolava ogni azione e ogni pensiero verso un'unica direzione.
Me lo sento proprio stanco il cervello. Ho la testa confusa, piena di pensieri che si ammassano e che quasi sembrano volerla fare scoppiare. E sto diventando troppo lamentoso. Un altro punto in più da aggiungere alla sfilza di difetti che mi accompagna da un po'.
Quest'altra pagina di diario è andata. Anche per oggi abbiamo concentrato i pensieri in una semplice pagina bianca. E questo, credetemi, fa un gran bene alla salute. Ciao.