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Storie vere in caramelle
La danza dei colori
ROSSO
La sala era quasi pronta, addobbata a festa.
Tele e pennelli si erano affaccendati dopo i preparativi che li avevano tenuti impegnati per diversi giorni. Avevano deciso di invitare i colori per far si che, dopo una vita in cui non avevano scambiato neppure una parola, potessero finalmente stringere amicizia e conoscersi meglio.
Ma a chi era venuta questa bella idea?
Tutto era nato in una cena di famiglia a casa di Mastro Pennello detto anche "ll principe" perché, viste le sue dimensioni, pennellava con due semplici movimenti di testa, esponendo un bel ciuffo a grandi spazi. Il principe aveva molti figli, ma adorava in modo particolare la sua "pennellina", minuta e soffice, che trattava e faceva trattare con molto riguardo, perché il suo ciuffetto doveva rimanere sempre lindo e pulito, adatto per dipingere cose minute, importanti e delicate.
Mastro Pennello aveva creato, intorno a lei, questa riverenza, perché venisse protetta e non le venisse fatto del male. La trattava con estrema dolcezza: "Come è andata oggi?" le chiedeva, dopo che rientrava dal lavoro."Sono molto stanca pà, ho pennellato, ciglia, contorni, e tanti piccoli particolari" rispondeva. "Riposati cara, riposati!".
Dopo quella famosa cena erano stati mandati tutti gli inviti a casa di sei colori, in particolare, con un occhio di riguardo e con un biglietto più prezioso, ai tre colori ritenuti più importanti : " Bianco, rosso e nero".
Bianco, Rosso e Nero erano i più vecchi del gruppo e quindi da tenere in maggior considerazione. Questi avevano parenti in tutto il mondo e i loro antenati avevano lasciato impronte in ogni angolo della terra, nelle grotte, all'aperto, fin dalle epoche preistoriche. I biglietti d'invito accuratamente preparati da "Spennellata" , detta così perché era quasi calva, arrivarono in pochi giorni a destinazione.
Il Rosso, dopo aver ricevuto il biglietto d'invito, prese in mano il telefono e chiamò immediatamente il suo amico Nero.
" Senti Nero" gli disse" Hai ricevuto anche tu l'invito per la festa alla tavolozza? Cosa dici sarà il caso di andarci, di accettare... ho sentito che verrà anche quell'antipatico di blu?"
"Ma certo!" rispose Nero "Scherzi? È l'occasione buona per ricordare a questi nuovi nati che noi abbiamo un passato glorioso e che meritiamo molto rispetto. Mi raccomando lucidati bene, fatti splendente, io più nero di così non posso!" Si lasciarono con un saluto cordiale.
Le parole di Nero fecero nascere in Rosso molti pensieri e per un po' ritornò con la mente alla sua famiglia e ai suoi antenati di trecentomila anni prima di Cristo, nati dalla terra detta "Ocra rossa" , che lasciarono le loro prime impronte in molte grotte, dando forma ad animali e bestie che l'uomo preistorico tracciava in quelle rocce.
" Nei primi viaggi che feci", pensò, " con mio padre andammo proprio in una grotta caratteristica, quella di Chauvet in Francia... che bel viaggio! Poi seguirono le visite ai parenti, ai cugini che avevano antenati nel neolitico; a zia Robbia che con le sue radici ha colorato e colora gli abiti dei contadini, perché diciamocela tutta, il rosso che emette è un po' scadente.
Siamo arrivati fino alla Palestina e all'Egitto da zia Murice che vive in un villaggio le cui case sono delle belle conchiglie, che spettacolo! Come dimenticare zia Ilice (Coccus Ilicis) che abitava sia in estremo oriente che nel mediterraneo.
Poi a Natale ci siamo recati dai parenti più duri, metallici, insomma i più sofisticati... dovevate vedere zio Ossido di Ferro e zio Solfuro di Mercurio, che polvere ragazzi in quel luogo! Ma che bel rosso che producevano!
Nonno diceva sempre che il nostro colore era splendido, luminoso e resistente. Che il rosso aveva un potere immenso, un colore con una simbologia visibile sia nelle guerre che nelle rappresentazioni religiose. Pensate al periodo romano, ai centurioni, a Marte, ai sacerdoti, tutti vestiti di rosso...
Perché il rosso spiccava su tutto, s'imponeva.
Pensate al rosso del fuoco, alla passione, all'amore, al sangue, alla forza prorompente della vita.
Tutto questo mi affascina eppure non sono felice-
Un pensiero mi fa soffrire.
Un mio amico, da poco, mi ha rinfacciato che ho una doppia personalità, perché rosso è anche il diavolo, il sangue versato a fiumi nelle guerre, il fuoco che divampa e distrugge, la passione furente che non controlli.
Non sopporto che mi si dica che ho due facce, voglio avere la mia unica, bella, quella del rosso amore, della dolce passione, del fuoco che scalda, della vita che trascina nel suo vortice di bellezza. Il rosso che rigenera. Sono anche uno che non si nasconde, mi faccio notare, emergo. Certo non nego un pizzico di narcisismo.. ogni tanto ci vuole! E poi amo vestire i fiori, le rose, i garofani, i papaveri, i frutti maturi del corbezzolo, le mele, le ciliegie. il melograno.
Mio nonno, mi raccontava che nel medio evo il nostro colore è stato bistrattato.
Per un certo periodo abbiamo perso il potere-
Dopo il XVI secolo il rosso non piacque più e la mia famiglia dovette accontentarsi di vestire i cardinali e le donne che, per tutto il medio evo, sentite questa, non potevano vestire di rosso, considerato un colore un po' sfrontato.
E l'abito da sposa? su quello potevamo contare, tutti rossi, specie quelli dei contadini. Però , basta piangersi addosso, diciamo che, come simbolo, il nostro colore andava alla grande. Le bandiere che venivano fatte sventolare in Francia, intorno al 1789 in occasione di disordini erano rosse. Rosse ancora in Russia, Cina. Anche In Italia il rosso piace specie per le feste di Natale, negli addobbi, per gli spettacoli.
Non voglio dimenticare le favole per bambini, cappuccetto rosso, la mela rossa della strega di Biancaneve.
Insomma, direte voi, e oggi il rosso? Beh! Anche se io mi adoro, ai giorni d'oggi, con tutta questa miseria, è un colore un po' spavaldo. . Immaginatevi di passare in città su un'auto tutta rossa, decapottabile. non credete di essere.. un pochino esagerati?.
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1 recensioni:
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- molto molto bello Antonina.. forse dovresti diluirlo un po' lasciando qualche spazio libero.. con qualche punto a capo.. faciliterebbe la lettura darebbe respiro al'opera.. .. spero che Rosso.. sia solo la danza di un primo colore e seguiranno anche gli altri colori sulla tavolozza.. capisco il Rosso restio di incontrare il Blu.. per paura di diventare Viola..
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