racconti » Racconti fantastici » Storie vere in caramelle:la danza dei colori 3a parte
Storie vere in caramelle:la danza dei colori 3a parte
BIANCO
Bianco, anzi Madame Bianco, quando ricevette la lettera d'invito, rise dolcemente come era suo solito. Era delicata, non alzava mai la voce e si muoveva in casa come se danzasse.
Aveva appena ascoltato le "quattro stagioni di Vivaldi e le sembrava di aver vissuto per un anno intero lì fra tutte, ma quella che preferiva era l'inverno che, nel secondo movimento, rappresenta la caduta della pioggia sul terreno ghiacciato, la bellezza di una camminata in mezzo alla neve e al vento o del riposo davanti a un camino scoppiettante.
" È bella la neve" pensava Madame Bianco "Perché io le do tutta quella luce che fa apparire il bianco. Io sono il bianco! Io esprimo la speranza per il futuro, la fiducia nel prossimo e nel mondo in genere. Rappresento lo stato di purezza, la spiritualità, la divinità, i nobili sentimenti. Io dipingo il Paradiso, l'Eternità.
Molte volte sono stata costretta al silenzio e al freddo.
Con mio grande dispiacere, perché il silenzio lo puoi colorare come vuoi, non necessariamente di bianco.
Sono orgogliosa di colorare i sacerdoti nelle cerimonie religiose, di vestire di bianco le spose.
Da qualche centinaio di anni Newton ha scoperto il mio segreto: io sono la somma dei sette colori dell'iride. In quel lontano 1672 poteva tacere... stavo bene così com'ero, credevano fossi un colore vuoto, senza nulla... me ne stavo a poltrire senza disturbare nessuno.. dopo la scoperta tutti a chiedere dai dacci il giallo! dacci il viola! ed io così donavo, mi toglievo ogni giorno un pezzetto di pelle.
Chi mi conosce mi ama. mi percepisce come il colore più luminoso, il più limpido, il più chiaro.
È vero mi hanno insegnato fin dalla più tenera età a diffondere tutte le radiazioni della luce solare, sono onestissima, non ne ho mai assorbito una. Per questo qualcuno mi giudica ingenua e innocente allo stesso tempo. Io appartengo ad un'altra generazione, oggi purtroppo, in molti sono diventati, specie in politica, dei grandi ladroni.
Gli anni più belli li ho trascorsi con gli antichi Persiani, allora si che ero adorata! mi rispettavano perché pensavano che gli dei vestissero di bianco, nell'iconografia cristiana invece bianchi erano gli angeli, in India il bianco è il colore dei sant' uomini e in Siam si venerano gli elefanti bianchi.
Madame Bianco, ancora con la musica nelle orecchie, continuava a fantasticare, a pensare alla sua giovinezza: ". Quanti ricordi nell'antica Grecia! I greci andavano a dormire con vesti bianche per garantirsi sogni piacevoli, mentre i faraoni egiziani indossavano una corona bianca per provare il loro dominio sul'Alto Egitto.
Fu nell'Ottocento che mi divertii veramente; il mio colore era la rappresentazione del benessere e della felicità, tanto che nella cultura occidentale avere la pelle bianca assunse un significato di nobiltà e distinzione. Solo i nobili, infatti, potevano avere la pelle bianca perché godendo del privilegio di non lavorare, potevano evitare di esporsi al sole Gli stessi cosmetici erano bianchissimi, come le creme sbiancanti per esaltare il pallore del volto delle nobildonne.
Venni scelto, come colore, per l'abito nuziale delle spose, bianco in segno di purezza e fedeltà, sulla scia di una tradizione che risale all'epoca Vittoriana. Anche nell'antica Roma le spose vestivano di bianco, perché era il colore convenzionalmente usato nelle celebrazioni ; così come in epoca romana il bianco era il colore delle toghe dei candidati al Senato, simbolo di purezza e onestà.
Soffrii molto quando mi relegarono a colore della sconfitta, della bandiera bianca simbolo di resa incondizionata e di fallimento; della "spazzatura bianca", locuzione coniata nei Paesi anglosassoni per identificare gli occidentali poveri ; del lutto evocato dalle immagini dei sudari, che in passato avvolgevano i cadaveri e dei fantasmi che nell'immaginario collettivo si manifestano avvolti in drappi bianchi. Se in oriente il bianco simboleggia la morte, nei Paesi Arabi è spesso associato alla purezza. In Cina e Giappone il bianco è tradizionalmente il colore luttuoso. Nella cultura cinese il bianco è un colore tabù, verso il quale si prova disgusto, è il colore della superstizione, del lutto e della cattiva sorte.
Madame, andava a ruota libera con il pensiero, poi si rese conto di essere arrivata in cucina come un'automa.
"Basta con i ricordi!" disse a voce alta "Ora mi preparo un bel caffè , voglio pensare alla festa, mi vestirò di seta, o di cotone? manca ancora una settimana... ho tempo per pensarci!" disse tra sé e sé e, mentre sorseggiava un fragrante caffè, pensò : "Ci sarà
anche Nero, di sicuro, ho proprio voglia di riabbracciarlo!"
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- Bravissima Antonina.. Ti leggo sempre con immenso piacere.. l'unico che può sciupare il bianco.. dalle sette iridi. è l'uomo.. l'uomo bianco.. con tutti i suoi fantasmi..
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0