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La filosofia della nuova era spirituale (ultrapallio) - ultima parte

Pertanto al classico interrogativo filosofico "chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo", con cognizione di causa, si può rispondere che siamo polvere, veniamo da un atto d'amore e andiamo verso la luce lungo una strabiliante catena di amori infiniti senza limiti ed oltre i limiti dello spazio e del tempo, che ci riporterà alla nostra vera ed unica realtà a cui tutti percepiamo di appartenere e a cui, nel profondo, tutti aneliamo perché, affatto, non siamo di sola inerte materia.
Ritornando alla filosofia, infine, è tempo che la biga alata di Platone, da millenni intenta a volteggiare nei cieli per le bizze dei suoi cavalli, non si sfracelli più al suolo e l'auriga, tenendo ben salde le redini del cavallo bianco, ci faccia finalmente acquisire l'anima, lassù nell'iperuranio, laddove l'idea del bello (Estetica/Platone) alla luce della coscienza (Etica/Socrate) è Amore, il Motore immobile (Logica/Aristotele) della vita.
I confini dell'anima, mio caro Eraclito, si possono percorrere conoscendo se stessi per contemplare (pensiero estatico, ultimo stadio della conoscenza) il Logos, La Verità, il Motore immutabile (non certo immobile, mio caro Aristotele!), il Padre nostro a cui l'umanità sta tanto a cuore.
E il sottoscritto (soggetto di media intelligenza, dotato di cultura mnemonica e buffone nato) Gli sta addirittura simpatico se, dopo essersi manifestato con segni lampanti (la mia mappina biografica ha dell'incredibile!) e segnali lampeggianti proprio il giorno dell'Epifania (di mattina scansai il sole da palla di fuoco e di sera un'aureola di stelle presidiava la mia villa dalle turbolenze atmosferiche!), da predestinato (in veste di Noè) mi ha ispirato "La novella arca di Noè" (libro natalizio 2013 che anticipa l'emergenza profughi!) e nei panni di novello Platone, infine, mi ha fatto aggiornare ai tempi moderni i suoi fantastici miti.
E così la biga alata (teoria platonica della reminiscenza dell'anima), grazie alla cellula spirituale (pensiero, amore e coscienza), diventa una "fiammante monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza" mentre il mito della caverna (la metafora del Sole sulla strada della conoscenza) si trasforma in "scala dei fantasmi":

1-il corpo è il fantasma della materia
2-lo spirito è il fantasma del corpo
3-l'anima è il fantasma dello spirito
4-la luce è il fantasma dell'anima
5-la verità è il fantasma della luce

e ci regala la conoscenza con il suo gradiente di luminosità:

-1 grado, cogito (pensiero vigile), grigiore
-2 grado, ragione (pensiero razionale), splendore
-3 grado, intelletto (pensiero sciente), bagliore
-4 grado, sapienza (pensiero illuminato), fulgore
-5 grado, contemplazione (pensiero estatico), candore

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2 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 24/09/2015 11:06
    Una seconda parte che suggella la prima per espressività et arguto, magistrale riflettere. Lieta Giornata... Sempre sapienza evinco dai tuoi costrutti Francesco.
  • Vincenzo Capitanucci il 24/09/2015 06:49
    Belli questi gradi.. fino al sovramentale.. siamo luce diventati per un attimo polvere.. per tornare ad essere luce.. con una esperienza di polvere.. non dimenticare il lato del seno Materno.. se-no non si affiglia..

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