Più diversi tra loro non potevano essere, Beppe e il Notarone. Il comunista di poche parole e il vecchio liberale, ma quella sera avvenne il miracolo.
Galeotto fu il "Casatchock", il ballo della steppa.
I due si sfidarono a ballarlo e il vuoto si creò intorno a loro: le due figure divennero protagoniste. La mole, la camicia bianca, i pantaloni grigi si confrontarono con la camicia a quadrettoni, gli scarponi e la magra robustezza.
Girando vorticosamente la mano che scrive e quella che lavora si tennero per vincere la forza centrifuga, poi si lasciarono e finirono giù per terra.
Contenti come bimbi, si rotolarono sporchi e sorridenti tra l'ilarità generale.
Centodieci duellante