Giovanni era un uomo di altri tempi, poteva essere anche un residuato ottocentesco, non corrotto in alcun modo dalla realtà in movimento.
Vestiva con orgoglio i suoi scarponi pesanti che si toglieva davanti al camino ed i calzettoni di lana che si era tenuto per tutto il giorno; non aveva bisogno di molto altro che non fosse la sua camicia di tutti i giorni e quella rossa, di ricambio, per la domenica.
Ricordo di lui i baffetti fini e curati e le sigarette che si faceva con le mani, tanto ruvide e grosse quanto abili a rollarle.
Era una figura rassicurante, una forza calma che incuteva rispetto e infondeva sicurezza.
Centodieci d'Appennino