Metà uomo e metà moto-carrozzella: Emilio era un personaggio mitologico.
Perché avesse perso le gambe non lo ricordo; forse una malattia giovanile o per lo stupido gioco di saltare sul tram in corsa nel secondo dopoguerra.
Un grande consumatore di enigmistica con il gusto dell'indovinello.
Un giorno sul muretto della casa sul viale del Tirreno, fece due cerchi: "Uniscili per formare il numero 8" - Mi disse.
Cercai di unirli nella maniera migliore, ma rimaneva sempre un lavoro col difetto.
"Va bene, mi arrendo."
Allora mise due T tra i due cerchi scrivendo OTTO.
Mise in moto il "Surace", infilò lo scivolo e col suono acuto del cinquantino, andò in paese.
Centodieci mitologico