"Lo vedevi arrivare vestito di stracci e stranezza" con la sua bici dal colore indefinito. Legata a essa una cassetta di legno nella quale erano sistemate le piantine che vendeva.
Con quelle faceva il giro del paese. Partiva dal giornalaio, poi dal macellaio, dalla verduraia e chi non gli comprava una piantina, gli dava qualcosa da mangiare.
Ciancicava tra parole e cibo mangiato in strada, nelle ore sbagliate.
Alla fine, affaticato come un grimpeur, si sedeva al bar "Roma", dopo aver appoggiato la bici al muro.
E beveva. Molto.
Un giorno, al barista che lo scherniva all'ennesimo bicchiere di liquore, rispose:
"Tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?"
Centodieci di paese