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Il caro ed amato Jack
" La mail e l'incontro ".
Cari amici lettori, superiamo i problemi di Jack, che ovviamente non è riuscito a creare un video sull'amore per le parole, è notevole il fine che lentamente ha fatto delle parole il ritratto della vita contemporanea, l'Italia non sembra amare le parole, soprattutto quelle americane, forse si salvano i discorsi sull'amore. Ora sa che sono i maestri della scrittura che preparano il suo uditorio, decide di segnalare in America che ci vogliono una serie di " lezioni ", cercando numerosi allievi che vogliano scrivere. Subito arriva nel suo computer un mail a firma di un direttore editoriale italiano, apre la posta, portata a sua conoscenza, con mezzi idonei diciamo, è girata dalla sua " ex " fidanzata. Apre e legge : esprimo in questo momento un voto di sfiducia verso la parola americana, che lei, aggiunge, potrebbe aiutare a chiarirmi, le propongo un incontro. Dopo avere letto il nome, si firma Andrea Giornati, Jack decide di rispondergli dando una certa importanza alla mail, la ringrazio Dottor Giornati, leggo tra l'altro nella mail che lei mi propone una visita alla sua rivista, ho deciso di accettare il suo invito certo che dal confronto, nascano della parole per noi, per voi, di maggiore qualità.
In America manda un messaggio ove spiega che la conoscenza della cultura italiana si approfondisce. Non sono più i tempi di George Orwell con la sua spietata, lucida, satira anticomunista, gli rispondono, quindi fai conoscere il nostro modo di comunicare. Gli ricordano il budget da rispettare, come anche che l'editore ci deve rendere più liberi nell'usare un linguaggio sui media, Jack, risponde che comprende di svolgere delle attività che sono pubbliche relazioni, sulla tastiera ha già digitato il massimo della cortesia verso l'editore, è stato molto veloce nel rispondere.
Poco dopo arriva un nuovo messaggio di Giornati : Jack- scrive- la invito per comprendere cosa oggi sia vietato, concesso, dal punto di vista internazionale, ad un direttore di rivista.
Dopo la mail concordano, già molto condividono, di incontrarsi, non tanto per un problema che riguarda la cultura, i giovani, la scuola, quanto per confrontarsi per un gergo specifico che porti ad una buona pubblicazione.
" Gli affari di Jack ".
Dopo la stimolante sfida, sul suo indirizzo mail, Jack arriva nel quartiere di Roma, è il Parioli, ove ha sede in un bellissimo palazzo, abbastanza nuovo, la rivista " Lo sguardo ", quella che dirige Giornati, diciamo più che dirige, lui è l'editore. Il cuoco si avvicina lentamente all'ingresso, i suoi movimenti sono quelli " flemmatici ", non sa che incontra il creatore di un progetto editoriale, che tutti amano nel suo " ufficio ", una dura prova, non sa che gli chiederanno di scrivere in lode a questo progetto, non solo come forma di pubblicità. A Jack, vale la pena farlo sapere, Giornati è piaciuto, nella mail si intende, ora deve incontrarlo di persona, sul suo posto di lavoro, parlandoci, ascoltando le sue parole, sia quelle che intende, sia quelle che sono aliene al cuoco, che di certo non conosce molti personaggi della rivista di Giornati.
Arriva- con molta calma- dalla segretaria e si presenta con un " Buongiorno Signorina sto cercando il Dottor Giornati, sono Jack, vengo dall'America, da New York, ho un appuntamento". La segretaria subito risponde : Certo, complimenti per la sua forma fisica, per il suo ottimo colorito, sono sicuro che lei farà una buona impressione, qui è importante scrivere correttamente, non solo per questioni di grammatica, avere delle sane opinioni, questo il Dottor Giornati mi dice di dirle al suo arrivo e poi un Benvenuto allo Sguardo. La segretaria, di nome Anna, lo accompagna nell'ufficio del Dottor Giornati.
Buongiorno Jack ero giusto al lavoro- sono le sue prime parole- stavo leggendo le proiezioni delle nostre future entrate pubblicitarie, abbiamo un lettore generazionale che appartiene ad una fede politica, i nostri sponsor di successo si occupano di benzina, caffè, zucchero, ci chiedono una politica di difesa del prodotto italiano, i nostri elettori purtroppo con i commenti alle nostre pagine ci mettono nella " recessione ", noi non possiamo darci un aspetto che non abbiamo, se lo sponsor non trova il piacere del lettore non compra le nostre pagine. Jack sorride, sa Dottor Giornati, continua con calma, ovviamente in inglese, lui che conosce poco italiano, inglese che Giornati parla in modo perfetto, oggi dice Jack, sempre più sorridente, io mi occupo di istruzione e sanità, qui sono " straniero " nel vostro mondo del lavoro potrei sembrare un " fannullone ", potrei usare la parola per " offendere ", quindi spero lei voglia anche il mio di gusto per l'alimentazione italiana, oltre al caffè, io vado pazzo per il prosciutto, che spero lei voglia farmi assaggiare, la cucina è un argomento che ci unisce, per il resto non avevo il desiderio di sapere il problema con i suoi lettori.
Va bene Jack- risponde Giornati - il suo desiderio per il prosciutto, essendo lei un cuoco mi pare normale, vedrò di accontentarla portandola in un noto ristorante qui vicino, ora lei capisce che io sono l'editore, le risorse sono fondamentali per me, per quello che riguarda la comunicazione la metto in contatto con il nostro direttore responsabile, si chiama Francesco Sale, la mia credibilità è affidata alla sua autorevolezza. Io non sono un editore nazionalista quando gli annuncio un cuoco americano, per ospite, mi chiederà della sua popolarità, come prima cosa, poi viste le sue referenze, mi chiederà di farla scrivere. Cosa ne pensi? - chiede Giornati a Jack- ben sapendo che non siamo dello stesso paese, sorride Jack, non posso che chiederti di liberarmi da questo invito, io non conosco molto la gente di qui. Risponde Giornati : Ma dai!!! scrivi. Jack dopo avere accettato viene portato nell'ufficio del Dottor Francesco Sale, fra di voi- dice Giornati- mi aspetto una efficace collaborazione.
Ciao sono Francesco - sono le prime parole del direttore - ho deciso Jack di farti risolvere il problema delle tre " s ", cosa seria qui a Roma, un modo di comprendere quale forza hanno i passi delle parole che scegli, quali vocaboli sono di tuo favore. Giornati ha stabilito, stabilito, stabilito, queste sono le tre " s ", dopo che avete fatto amicizia, con te che sa che sei un " inviato " di livello, che sa osservare.
Jack scriverà un articolo per il blog del giornale, sceglie come titolo " fallire e cacciare la pecunia ", sono le origini incerte poco favorevoli delle fortune di uomini ricchi, che spesso hanno saputo legare, in riti legali, mani e piedi agli scrittori. Il direttore dopo avere letto dice : Simpatica idea.
Jack scrive in America della sua visita, lo sguardo fa tornare la vista, la giovinezza, cura le malattie, è una proposta sulla verità storica, furba, consiglio dopo avere conosciuto le parole di conoscere tutte le espressioni idiomatiche che oggi non possiamo sopportare, il poeta, la rivista letteraria qui hanno un valore da conoscere in espressioni dialettali, molto romane.
" La storia di Jack "
La corsa di Jack è disturbata dai suoi pensieri, oggi si ricorda del suo segnalibro è fermo da mesi, non riesce a leggere, da molto non entra in cucina, questo viaggio comincia a dare una certa nostalgia. Oggi il programma lo porta a Roma ove deve correre una dieci km. Entra in un percorso senza che nessuno gli stia lontano, è rimasto nelle sue parole comuni, ha cercato di essere gentile, onorevole, con chi gli parla in italiano. La sua colonna sonora, il suo film, sono di stile italiano, cerca di parlare, in ogni luogo, delle notizie del telegiornale, questo correre a lui che ha il passo di una lumaca, che se la prende in santa pace quando si tratta di fisico, gli dà molto fastidio. Il team americano vuole che lui faccia un tempo valido. Per precauzione dicono, devi capire che la gente non solo ti parla, ti lascia parlare con lei, dobbiamo anche spingere sul valore dello sport americano in modo concreto. Sono questi oggi gli umori del nostro cuoco.
Arriva sul percorso, il direttore il Signor Jerry si presenta, dicendo che oggi sul percorso sono tutti affascinati da avere un ospite americano, seppure sono concentrati sulla corsa. L'organizzazione si aspetta che lei sappia trovare le forze per fare bene sul percorso, è una giornata calda, nessuno fa il tipo per lei, non vogliamo pensi ad un trattamento speciale.
Jack si sente una tartaruga, vuole guardarsi allo specchio, vuole vedere il suo aspetto. Deve registrarsi alla partenza con nome e nazionalità, non sfugge a nessuno che è americano, seppure è uno sconosciuto, questo gli consente di vivere in pace la sua corsa.
Lo speaker annuncia la partenza, Jack si sente la voce rauca, sa che tocca a lui. Corre, sorpassa, viene guardato male, viene recuperato, lotta, arriva alla fine, fa un buon tempo.
Alla fine, è ovvio si sente sollevato, arriva il Signor Jerry con un comunicato dall'America. " Bravo il cuoco- c'è scritto- hai fatto la tua bella gara ora puoi tornare a casa ",
Come interpreta Jack quelle parole, che non sono di famiglia, vengono dal capo, pensa che vogliono ancora una sua consulenza, che spiegherà il modello di comunicazione, gli affari, tutte quelle cose che ha visto, saprà conquistarsi attenzione. è fiducioso. Gli scrupoli, le preoccupazioni alla partenza sono andati via, tra poco potrà riprendere a parlare in americano, mangiare il suo cibo, è stato ospite in Italia, c'è stato avendo una professione, essendo seguito con attenzione.
" Io e Willy "
Jack ora sa se ha un credito negativo o meno, ha incontrato i suoi lettori, per questo ha scritto su un giornale, ha conosciuto dei giornalisti, non ha incontrato i suoi amori, le donne, non è rimasto deluso, non può pensare a scrivere un " poema d'amore ", lo hanno incastrato con le solite inchieste dei giornalisti. Una sera, era tornato da due settimane da Roma, il suo boss, sveliamo ora il suo nome, il capo si chiama Little John, un nome d'arte, gli telefona, invitandolo a prepararsi tornerà in Italia per incontrare uno studente di teatro. Il discorso di Jack al suo capo è più o meno questo, dice " ah teatro!! " - come dire- " teatrooooooo!! "- da sempre non ne capisco molto, come la musica mi serve a curare la malinconia, di solito vado al teatro più vicino a casa, pochi isolati, non sono uno che si aspettava di dovere viaggiare per teatro, sono già malato.
Chi è ? dice Little John- il cuoco con cui parlo, è oppure non è un grande fan di Sheakeaspeare, quindi farai molti km, andrai in Italia, per incontrare uno studente del tuo autore inglese, che non si dimostra all'altezza di un professore per superare la sua prova teatrale. A dire il vero Jack- aggiunge con fretta - questo studente è qui da noi in America vincitore di un concorso, in Italia non riesce bene, devi aiutarlo, incontrare Sheakespeare, me ne rendo conto non è come farsi l'amante, è diverso, dovrebbe essere comunque importante per te.
Federico, lo studente, sa da poco che arriverà un cuoco per parlare delle sue notti insonni, preparando un audizione, è chiaro che parla da solo, ha perso fiducia nel capo di Jack, già al solo pensiero che sia un cuoco, è comunque giovane, sa che anche i testi piacciono o meno a dei comandanti, questa è la sua attuale esperienza con il Professore Tony Parola.
Jack arriva a casa di Federico - ha già valutato in viaggio, al suo computer, tutta il fac-simile del copione di Parola - si presenta dicendo che lui non può fare un interrogazione, non ha il potere del Professore, sa che il suo regista non vuole mandarlo in scena.
Apre il copione, con molta rabbia Federico inizia a leggere, fa molta filosofia, per questo Parola non lo vuole, verrebbe da dire " si impicchi la filosofia ", il Professore non la pensa così. Jack ripensa alle parole del suo capo, anche a lui viene di bocciare Federico, si vede che recitando cerca proprio un amante, non il rapporto con uno scrittore, poi come ogni studente ha scelto la parola per sputare in modo inaccettabile la sua protesta verbale. Ad un certo punto Federico, a chiare lettere, con voce alta, dice proprio : devo recitare il soliloquio di Beatrice ( Vattene in Paradiso Beatrice, Beatrice vattene in paradiso, questo non è posto per ragazze nubili ). Jack subito lo ferma, poi sorride, aggiunge subito alle risate : Dai caro Federico l'ospitalità delle donne è cosa seria, se una donna te la chiede devi essere cortese, poi spesso le donne danno delle noie e ti viene di mandarle via, tu sei sicuro di dovere ospitare Beatrice?
Federico risponde con calma : Sheakespeare ha scritto di Beatrice, è lei la mia salute, non voglio fare marcia indietro- diviene sempre più serio - per me la pena da valutare è non renderla viva sul viso di un attrice. Dirò a Parola che voglio Beatrice in scena, che voglio il pubblico senta citare quella frase di Beatrice.
Jack saluta Federico con un " in bocca al lupo ", poi non credo, dice uscendo, che non sia decente la tua proposta, oggi molti registi alle donne sul palco chiedono cose che non danno così grande importanza alla lingua, penso che l'attrice debba battersi per te con Parola, debba esserti riconoscente per il suo personaggio, non credo che vincerai se sfidi il docente con una pubblica contesa.
" Il manuale di Jack "
Per citare Goldoni : Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere. È un ricordo italiano di Jack, che ha cancellato solo la storia della strada del libro, a Roma, a dire il vero, in libreria ha rimorchiato, a furia di rispondere a domande su Darwin, gli è rimasto questo autografo della sua partner che cita Goldoni. Nella mente di Jack c'è ancora l'Italia, tutta questa storia lo ha " agitato ", parlasse così con i suoi amici, che discutono tutti di sport, di partite di baseball, non certo di passeggiate noiose, di libri. Parlare, ancora parlare, la gente parla e lui non capisce.
In archivio, nel computer di Jack, ci sono delle schede, delle note, ove si possono fare letture del mondo americano di oggi, c'è Dickens, con canto di Natale, c'è ovviamente Sheakespeare, soprattutto con l'Otello, Iago lo affascina molto, c'è anche Twain, la storia della sua lingua viva, americana, di Huchlberry Finn. Ama i classici, non è un pioniere, ha saputo cogliere la delusione del nuovo proprio nella giustizia, seppure a lui non sfuggono i racconti dei nativi americani, gli piace leggersi il Bill of Rights, le lettere dei primi grandi giornali americani. La terra americana, lui ha letto degli indiani, della loro accoglienza agli invasori, delle loro lotte, sa benissimo che la terra americana è da sempre il " mondo nuovo ", lo si legge anche in quei classici, in quegli artisti. Da solo, continua a chiedersi, ove sia un posto tranquillo? Non un posto logico, nemmeno un posto romantico, non la strada del libro di Roma, che vede e non vede ancora nei suoi ricordi, un posto dove leggere da solo, avere occhi per i libri, stare in silenzio e non parlare a nessuno.
Testi, parole, disciplinate composizioni, ha un intento legittimo nel leggere, per noi i suoi amici che lo stiamo descrivendo, mentre questo gli accade, che la gente parla, noi parliamo, lui non parla con nessuno, è immerso nella solitudine, considera la parola " sono loro " l'effetto diretto della sua solitudine. A New York vi sono molte strade, nessuna l'ha segnato come l'appuntamento con quella ragazza a Roma, uscito dalla libreria, si sente calpestato, da quel " sono loro ", come se fosse la giustizia a dirla. Non avere i passi liberi della creatività dell'uomo a Jack sembra solo un sogno, è un sogno pronto a farlo esplodere come una bomba, si sente colpito, calpestato, da quella bestemmia " sono loro ", nel quale ci vede del sangue versato, una guerra di parole, sta curando ogni concetto per usarlo nella conversazione, ma non parla, non sa che parlano, che parliamo.
Si sente un " old boys " , un rivoluzionario, un uomo nella solitudine, ha letto che per i grandi scrittori greci alla " terra bisogna versare l'offerta ", la passione per la lettura diviene a volte una sofferenza, ora dalla direzione del progetto fanno la loro domanda : Jack riesci ad imparare molto suono?
Inizia ad essere difficile prendere aria per strada, quelle schede non lo fanno uscire fuori dalla propaganda agli " states ", nessuno di noi vuole fare propaganda, siamo tutti critici, parliamo, discutiamo, ci insultiamo per soldi, per la crisi. Jack non capisce che su quelle schede ha perso il lavoro, io il suo amico, che lo scrive, sono Tim, debbo sapere riconoscere la situazione psico-fisica che prova, non trova la storia, non sa raccontarla, è fermo alle sue schede, per uno scrittore le cose non vanno bene.
" Il deputato "
Uno onnipotente, lo insegna Omero nell'Odissea, Jack ricorda che sia un certo Plauto, fa delle potenti profezie. Leggere questo classico è difficile per Jack, è utile, necessario, per il mestiere conoscere bene Omero, qui si impara anche che a volte la favella è mista, cioè confusa, ma questo passaggio di certo il cuoco non si ricorda ove l'ho ha letto, è incerto anche nel trovare ove siano scritte le " parolette " che lusingano il volto. Prende di certo voti bassi in questa lettura.
A proposito di potenti, legge per caso, nella sua posta una frase di Barack Obama, appena eletto : Se avevate dubbi sulla nostra democrazia, oggi avete avuto la vostra risposta ( prime parole del Presidente degli Stati Uniti ). Jack è un grande fan del Presidente, secondo l'importanza dovuta, ora deve fare il confronto tra la sua lettura di Omero e quella di Obama.
Gli arriva una lettera, ancora dall'Italia, passata a lui dal suo capo Little John, che riguarda la politica, sono parole dure di un politico italiano caduto in disgrazia.
Cari Amici, è la mia prima lettera, da quando sono qui in esilio lontano da voi, sappiate che tutti abbiamo bisogno di un giudizio legittimo, io subisco il processo come capo della corrente. Jack si segna, guardano il resto della lettera, che questo politico chiede una cosa molto difficile da ottenere, lui non potrà soddisfarlo, comunque continua a leggere. Mi chiamo Ludovico continua sono un ex deputato, ora in esilio, vivo in Francia, ancora mi seguono vorrebbero pubblicarmi in Italia, Jack ingrandisce i caratteri, legge velocemente che non è felice della sua situazione, archivia il file come " missiva ex deputato ".
Il giorno dopo il deputato è ancora nel suo computer, sempre passato da Little John, il cuoco lo ricorda solo per il fatto che ha letto di uno che non ha vissuto una vita felice, di lui di certo non si scriverà, comunque è certo che se continua così gli arriverà la posta ogni giorno. Si legge quasi di questo politico ogni rancore, comunque continua la sua posta, è una stravagante proposta, quella di comprendere un suono che sarà messo in tv, in Italia, ove tutti i senatori e deputati sono amici dello scrittore Jack. Il deputato, lo legge finalmente si firma Ludovico Divino, il suo nome per Jack è importante, vuole fare delle ricerche.
Jack come si usa in America scrive al suo deputato, un certo Milton Jones, che gli spiega la procedura per seguire la cosa, per lui c'è bisogno di conoscere il migliore docente americano in Italia, un certo Calogero Minno, un referente del deputato di Jack.
Si scambiano i saluti, Jack e Calogero, parte subito la domanda di Jack : Devo ascoltare quel suono? Minno risponde e che vuoi da me - lo scrivo subito sulla mail- è una tecnologia militare quella che usa fare queste verifiche, cosa interessa a te - continua deciso- pesare quelle parole non è giusto.
Ludovico- scrive Jack- mi hanno detto di interessarmi di questa proposta, prova a chiederlo a chi fa gli show televisivi, da chi è alle dipendenze di una radio, di una casa discografica, oppure chi ha - non io- un interesse diretto alla politica. Ti posso avvisare- da quello che ho letto- qui è difficile che troverai qualcosa, noi americani, quel suono non lo sentiamo, ne sono certo, senza giri di parole, devo rinunciare alla tua richiesta.
Il deputato risponde lo so che soffri, siamo in tanti, emerge il tuo nome, tra quelli che potevano, prendo atto che non puoi, ora, è ovvio, preferisco interpellare una donna e la sua patria, che sappia ascoltare la parola amico tuo, da tutta la sala del Parlamento, ascoltandolo in santa pace.
Jack pensava, questo lo ha letto su Omero di certo, ha capito, ha saputo, che sono confuso su quel libro, quel cavolo di capo- sorride- quel Little John, continua ad interrogarmi in questo modo strano, questa è una bella prova.
Caro Ludovico, senza nessun rimorso, se vieni in America chiamami sarai mio ospite, ti ringrazio ma devo rinunciare alla tua richiesta.
" Perchè non andare in un museo "
Jack riceve la sua ennesima mail, esclude che sia libero nelle prossime ore, scopre che deve fare il punto su una vicenda che si svolge ancora in Italia, sempre segnalata da Little John, che precisa, questa sia una questione specifica del rapporto tra il mondo dei social e la parola, la conoscenza della lingua, soprattutto locale, passa per la vittoria di chi nei contenuti sa recitare, sa fare scena.
Pensa di dovere leggere, invece, con suo rammarico, la prima cosa che nota è di dovere riprendere l'aereo per andare in Italia, in un Paese che non esiste dal nome " Vidivalle ", che poi non è che una piccola frazione vicina a Firenze, a due passi da Roma, la qualità, c'è scritto nella mail dipende dalla scelta di realizzare in un piccolo Comune italiano, un concorso pubblico.
Jack inizia a leggere ad alta voce la lettera che un suo amico Andy, ha girato a Little John, che proviene dall'Italia, proprio da un comune che per questione di privacy ed immagine chiameremo Vidivalle, dandogli un nome inventato nella nostra storia, sono del parere di rispettare, io che scrivo Jack, tutto il territorio, quindi rimaniamo in una storia di pura fantasia.
La lettera è questa :
Era una notte di Settembre, dopo avere visto un vecchio film, mi preparavo - ahime!! - , dato le ultime notti, ad andare a dormire. Ero scettico, avevo scritto di non capire delle voci, molto insistenti, sulla morte di un contenitore culturale della nostra città.
Vidivalle rischiava di perdere il suo vecchio museo.
Dove lo avevo scritto? Il mio scetticismo era manifestato in un messaggio, sono consigliere comunale nel mio Comune, mi chiamo Gianfabio Tre, i musei non sono la mia passione ma ero comunque preoccupato. La giunta di destra non la pensa come me, che sono di sinistra, dicono che ci sono i " tagli ", che oggi si usa così. A mettere tutti in riga arriva il bilancio, soldi per il museo non c'è ne sono, per me sul museo il consiglio comunale non ci lascia liberi di dire quello che vogliamo. Comunque leggo pochi giorni dopo che a chiudere il museo ci hanno pensato un gruppo di bulli, dopo atti vandalici hanno pure scritto, sui muri in grande, di chiuderlo per i pochi soldi che vale. Il Sindaco parte subito con un comunicato sull'importanza di ripulire la nostra comunità da questo linguaggio, per lui Vidivalle deve avere lingua ed occhio gentile, dopo avere avuto un litigio con me il Sindaco ha convocato il prossimo consiglio comunale. L'argomento è il museo, seppure il consiglio comunale, si basa sul testo di un noto avvocato che abbiamo ricevuto prima, il nostro Sindaco ci presenta il racconto di una pittrice, il suo nome è Amanda, si presenta come prima concorrente del concorso sul museo, dobbiamo raccontarlo a parole.
Inizio a borbottare per voglia di vendetta, mi ricordo di un vecchio racconto, scritto da me, sul mio rapporto con un custode, con la sua voglia di sorveglianza a tutti i costi, del nervosismo che creava nella mia mente. Una donna che non vuole la mia scrittura mi manda questo custode, lo sento persino nell'aria, tra le foglie. Una donna mi dice chiaro, come metrica, di " sposare il silenzio ", la parte libera di me, che non è sorvegliata, deve mettere sul corpo di uno scrittore delle parole, con rispetto, la gioiosa creatività deve vincere su quel pessimismo. Il testo parla di questo, è ora in giudizio, per questo concorso.
Ricevo notizia che a vincere il concorso del Sindaco, sul racconto legato al museo, è la pittrice Amanda, ha scritto un racconto che si chiama " tutti i momenti sui social ", la pittrice invita a dare il " mi piace " ad una roackstar, il Sindaco lo trova interessante. La proposta arriva al consiglio comunale, la maggioranza vota si, è che al posto del museo ci sarà un area web, ove si navigherà, non si scriveranno, lo dice sorridendo, storie come quelle di Gianfabio Tre.
Andy gli risponde : Jack hai letto? Il cuoco risponde con calma di avere capito il testo, non capisce cosa ci deve andare a fare lui in Italia, aspetta dal suo amico una risposta, quello gli scrive : senti devi andare ad indagare il moderno corteggiamento. Jack subito risponde : no! no! dalla politica al corteggiamento, cosa cavolo mai potrà succedere, dai!! dai!!!.
Little John chiude la questione Caro Jack tornerai in Italia, a Roma, questa era una storia inventata, sai arrivano a volte anche lettere su mondi che non esistono, l'unica cosa che puoi fare quando capisci che gli interessi per i cittadini cambiano, ora al posto del museo, della lettura, c'è per molti il web.
Cosa ne pensi ( chiede Little John ) ?
Capo- risponde Jack- è una storia, che ha due versioni linguistiche da interpretare, una classica da letteratura, l'altra da social, più diretta, a confronto io non so nemmeno se sono oggi importanti per un italiano, sono sensibile alla " difesa " della cultura.
" Dove si scarica dalla finestra "
Jack a sorpresa è stato mandato in Russia, passerà alcuni giorni a Mosca, incontra appena arrivato nella sua stanza d'albergo un'autore russo, non molto famoso, di nome fa Igor Mandic, si salutano, poi il russo gli consegna un racconto, parlerà con Jack dopo che lo avrà letto, fino a quel giorno vietato incontrarsi, Jack non faccia molte domande in giro.
Jack si siede in un parco, non fa molto freddo, per fortuna, a Mosca, prende i suoi fogli ed inizia a leggere, gli avevano assicurato che non si parlava di Freud, nelle scritture delle quali si sarebbe occupato, in questo racconto, invece, c'è la comparsa di uno psicoanalista.
A chi? A quale? Era la domanda - inizia il racconto di Mandic- quando si entrava nello studio di uno psicoanalista russo. Uh... uh... uhm, una serie di parole venivano ai pazienti che dovevano rispondere a questa domanda, era obbligatorio, nessuna risposta, andava oltre a quel uh.. uh... uhm... erano quindi tutti ascoltati per avere sentito delle parole che non esistono. Il KGB gli aveva selezionati per ascoltare. Il computer della clinica andava in malora, quel testo non aveva nessuna risposta alle domande, il Governo aveva perso la pazienza. Entrai nella clinica, il mio nome è Gregorov Dimitrovic, anche a me venne fatta la domanda : A chi? A quale?. Rimasi a bocca aperta, non riuscivo a parlare, mi venne normale chiedere al dottore : Per quale motivo a questa domanda non viene che farfugliare? Il dottore rispose subito : Ok un paziente guarito. Va bene dico, insieme ad altri pazienti, quindi che significa? Che in quel luogo vi deve essere il suono delle loro parole in cifre, senza stare o indugiare, capisco sempre di meno cosa intende dire, aggiunge George, il medico diceva- risponde il dottore- alla domanda, che ascolti, si può solo farfugliare, borbottare, tu sei riuscito a capirlo. Dottore gli chiedo ma come si sono accorti di una simile malattia? Non nego- sorride George- che ancora non capisco molto. Sai devi essere capace, devi stare attento alle tue apparizioni in pubblico, a come ti vesti, non voleva dirmi altro. Io ero guarito, gli altri pazienti, che cercavano tante parole, non erano riusciti a convincerlo.
Jack chiama Mandic, che torna nella sua camera, lo saluta, bevono qualcosa, il cuoco si arrabbia, dai- gli dice - non è certo un gran racconto questo, forse sarà un caso, cresce il valore di un uomo che sa come comportarsi, questo capisco, poi oltre non posso andare. Mandic, risponde, è il piacere di scrivere che non viene realizzato. Jack saluta e poi dice chiaro : Per me questo racconto non è importante, ci sono solo dei posti, che sono importanti, che ci collegano a delle domande, cosa vuoi in una clinica, questo collegamento, molto importante, ci porta ad altre parole. I due si salutano, non sono dello stesso parere, il testo di Mandic viene stracciato da Jack.
Jack salutandolo gli dice : Mandic quando borbottiamo, farfugliamo, molto spesso è per il fatto che siamo tra amici, non sempre, come nel caso del racconto, il KGB vuole sapere, come capo, se le proprie parole sono conosciute. Mandic - ride forte - è la solita storia di voi americani, ripeto è il piacere di scrivere che quelle persone non hanno conosciuto, tu Jack lo hai sicuro nelle tue conoscenze, ora che ci conosciamo speriamo di rivederci, sai - disse Jack- concludendo la conversazione, spesso si entra in città con delle magliette ove ci sono delle domande come quelle, è un modo dei giovani di fare vedere delle scritte, spesso usate dalla musica, sulle magliette ci troverai frasi come a chi? a quale?.
Jack butta dalla finestra quello che rimane del racconto di Mandic.
" Poesia "
Jack viene convocato presso l'Università di New York, Little John precisa che si reca in quelle stanze per la sua valutazione finale, il cuoco non sapeva fosse all'Università la sua fine, nervoso si reca all'incontro.
Entra nell'aula trova una Professoressa di nome Michela, che lo saluta, poi gli dice, caro Jack- con tono molto calmo - abbiamo ricevuto tutto il materiale che ti riguarda, abbiamo trasformato la tua missione in poesia, io sono qui per spiegarti come noi scriviamo le tue parole. Iniziamo con il tuo viaggio, lo scrivo alla lavagna, visto che è un testo abbastanza facile :
" Nel solo ricordo possibile, nel silente mare azzurro, la vita insegna molto, vedi le stelle lontane"
Jack sorride, va bene, quindi mi state usando per fare " poesia ", mi fa piacere. Sai tu non ne sapevi nulla, hai ascoltato un suono con il quale si diventa docente in Italia, basta saperlo al 100%, non solo hai vissuto una terapia, tutta italiana, per chi non sa parlare leggere e scrivere, non ha un lavoro. Ti presento il " serpente " è lui che abbiamo scritto per questa avventura.
Dopo che lo bombardarono di suono, il testo scomparve, si riscrisse. Il giovane vive il suo rapporto con il tempo, intimidazione, malafede, compresi nel tempo di oggi. È stato via dal suo paese, il tv color è cambiato, la sua vita pure. Per un commento, il nostro viaggiatore, si reca, invitato da un musicista fallito, presso la sede di un giornale, lui viene presentato come il " serpente ". Deve conoscere la reginetta di bellezza della città, lui la deve votare, non deve sbagliare, nonostante quella bellezza getta un'ombra sulla sua proposta di matrimonio, lui non hai mai visto una donna così da sposare, comunque si sa l'amore è cieco, la bellezza della città, amata dal suo quartiere deve vincere, lui la vota.
La Professoressa Michela presenta a Jack, un altro docente famoso a New York, il Professor Lonbos, che gli chiede : Jack riconosci il tuo viaggio, riconosci il serpente? Se dovessi raccontare il mio viaggio, fare menzione di esso presso il pubblico, direi solo che esso interessa il popolo del mio paese natale, per il resto tutto mi sfugge.
Sai il tuo viaggio- continua Lonbos- serviva anche a sapere scrivere di Dio. Sai con Dio devi essere leale, non può perdere tempo, essere troppo preso dal mondo dei consumi, prima sui santi c'erano dei buoni inediti, oggi a molti viene detto imparerai a scrivere di Dio. Poi è chiaro che ti hanno lascito un posto per riflettere sulla malattia- lo sport serviva a questo a comprendere la sofferenza - Lonbos fa la descrizione di un paese- dice la Professoressa Michela- a chi abbiamo scelto come suo descrittore. Jack - con tono serio- sottolinea come queste siano storie famose oggi tra gli scrittori. Vedi qui all'Università possiamo dire " W Jack ed il suo viaggio "- dice Lonbos- quello che si dice, che tu hai vissuto in parole, si finge qui da noi in modo poetico, seppure sappiamo che quelle parole, da te vissute, diverranno vere.
Ora- dice la Professoressa Michela- vai dal " Rettore " ti aspetta.
Jack entra dal " Rettore ".
Salve- sono le prime parole del " Rettore "- sa Jack lei è un nostro progetto, abbiamo deciso di nominarla professore di letteratura, lei con una nostra borsa di studio farà i nostri corsi, per laurearsi e per insegnare. I nostri docenti, hanno tradotto in poesia, una grave malattia che i medici italiani hanno riscontato alle sue parole, noi non abbiamo sbagliato nemmeno una parola, abbiamo fatto poesia, in modo preciso abbiamo messo nero su bianco che l'amore esiste, in modo che non si offenda un cittadino americano.
Jack- molto sorpreso- dice : Una mia malattia? Come?
Il " Rettore " gli dice " quando hai scritto agli italiani " quelli hanno risposto che sei " malato ", con il tuo viaggio sei stato curato. In America si è dovuta trovare - continua il Rettore - la persona migliore per ridare notorietà alla lingua italiana, ricorda che chi ha ridato alle lettere italiane successo, in poesia, ti ricorda di non avere più niente a che fare con gli italiani, quelli non ci stanno scherzando, vogliono che non scrivi più.
Jack saluta esce dalla stanza del Rettore ed inizierà i suoi studi.
" Italia uguale amore "
l cuoco torna a casa con il libro di poesie, felice della sua nuova avventura accademica, gli pagano pure gli studi, devi ricopiare per dimostrare di avere letto le poesie, mandarle via mail alla Professoressa Michela, gli scappa un commento a voce alta : Che cavolo - dice il cuoco- non potevano farmele commentare sui social?? Che cavolo!!!!!!!
Michela la Professoressa direbbe : Non sa che sulla sua pagina dell'Italia non ha mai scritto nessuno!!!!!!
Senti l'aria
Due mele, due fiori, due volti
con le mele fai piano se le guardo mi viene fame
due amori, due vittorie, due errori
sono rosso in viso
voglio mangiare la melaverde
sono pronto con la bocca
due dubbi, due figli
ti tocco e mi viene la scossa
un pensiero solo
vedi la luna su nel cielo
cade il nome di noi alati
un pensiero concreto poi
vedi la gente che non c'era
senti voci da lontano
vivi i suoni
vivi i volti dei sorrisi
l'amore è lontano
se ti giri ama lo stesso
lo troverai
Jack sorride, non gli sembra di potere fare a meno del suo umorismo, si sofferma molto su un'altra poesia.
La penna
Abbiamo tutti una carta d'identità
fatta ove non piace la libertà
Che bella penna salirà
imparerà la resistenza
conoscerà la chiarezza
farà festa, farà danza
Con te
che bella penna ho in mano, scrive, imparerà a resistere...
Con te
Parlo poco d'amore
penso al tuo viso
vedremo se dopo lo scatto
l'amore si accende
Però - commenta il cuoco- non c'è male...
Poi arriva : Con te...
Andrei nelle nuvole
tornerei nei fiumi
camminerei nei prati
vedrei le stelle
non seguirmi
tanto l'amo...
Jack- ha ricopiato- manda la mail. Scrive un commento : Ma una donna non poteva trovare un esame più facile delle poesie d'amore e per giunta nella sua lingua?
Rispondono : Grazie Jack della mail e poi un no-comment.
" Le mancava una rosa in mano come dimostrazione dell'amore per lei "
Caro Jack, dice il Professore Rufus, che incontra il cuoco, per presentargli il suo primo corso di studi, dobbiamo approfondire il talento di chi sa rimanere nella propria scuola, chi ha successo, senza fare di testa sua. A molti il cambiamento mette il diavolo in corpo, prendiamo l'esempio di un esperto di sport che deve insegnare in una scuola, deve comunicare, comprendere, non vuole la scuola, non vuole l'ospedale, non vuole il matrimonio, nello spazio vuole fare passare delle parole che spesso non conosciamo. Se provi a leggere con me questo racconto " le mancava una rosa in mano come dimostrazione dell'amore per lei ", comprendi la storia della pubblicità ad un'iniziativa sportiva nella scuola, poco interessa alla scuola quello che dice il trainer, il coach, non solo i bambini quando lo vedono iniziano a parlare in modo buffo, si ricordano solo di canzoni. Il nostro coach si sente uno zimbello, è in mezzo a delle storie con molto umorismo, l'interesse arriva solo all'argomento giochi, nonostante tutto comunica nel chiasso, fa qualche nota sulla gioia e sulla pace che da una lezione di giochi per bambini. Jack - dopo avere ascoltato per un ora circa- dice : Lo fanno parlare di cibo, monumenti, da quello che leggo, gli appare una donna da riconoscere, gli presentano i suoi amici, dei testi da scrivere, un lavoro da cercare, è dura la vita nella scuola. Rufus ride, poi con voce calma, dice : Jack la scuola vuole che si parli di ospedali e matrimoni, di cose serie, c'è da conoscere uno " status symbol ", oggi spesso stare nella povertà vuole dire risparmiare parole, continuare a pensare di affermarsi socialmente essendo celibe o nubile è difficile, molte donne ti tengono in pugno per questo, molte ragazze hanno questo compito nella società, sanno i trucchi del mestiere, nel fare conoscenza con la parola, ognuno deve stare nella propria scuola. Quel coach ha sentito il valore della sua di parola.
" Decimo Natale "
Dobbiamo dare una spiegazione alla parola " vittoria ", ascoltava Jack durante le sue ultime lezioni all'università, entrare nella vita di un " leader ", uno con una giusta mentalità, che ti propone una fede. Si dimentica spesso del parlare del valore degli incontri, di dare la giusta fama a quelli che sono stati dei " buoni uomini ", le fanciulle soprattutto si ricordino che non tutti sono dei cavalieri. Era questa la fine di una lezione.
Ci vuole una comprensione tradizionale con rovini la quiete pubblica, un linguaggio che faccia una lunga strada, un comportamento, un'azione, che siano il nostro stile di vita, il docente di musica arrivava sino al nostro rapporto sul consumismo, Jack non trovava questa una predica, stava preparando il suo primo racconto per un saggio, ora che concludeva i suoi studi, New York non era Parigi, lui voleva scrivere di una bella azione, pur sapendo che la grande mela era piena durante il giorno di cattive azioni, di milionari famosi, Parigi gli faceva venire voglia di dedicare le sue parole alla Chiesa, alla comunità religiosa, a come i cattolici valorizzano le " azioni belle ".
John era un commerciante di New York, Carl un docente, Vittoria una semplice bambina, che si incontrano nel negozio di John quando mancano pochi giorni a Natale. È gente che esce dalla Chiesa, ove come tutti gli abitanti del quartiere ha ricevuto le consegne per le feste. Vittoria ha dieci anni al negozio aspetta la mamma, non può non sentire quello che si dicono John e Carl, il professore dice : Mi pare poco intelligente in un periodo di festa, di riposo, come questo di parlare di acquisti di soldi. Carl gli risponde : Ma no bisogna pensare a comprare, a vendere, tutto bisogna promuovere e quindi comprate libri, dolci, cibo, al grido di " vendesi!!!!!".
Il professore parte con una storia :
Vedi Vittoria, dalla parola " vendesi "nasce questa storia, due piccoli bambini, si incontrano al circo, siamo a Natale, la neve ha reso bianco tutto, al Cinema, passano film noiosi, nonostante il freddo, la strada gelata, si vanno a vedere i leoni ed i loro domatori. I due bambini hanno mangiato solo a pranzo, quindi non riescono a non pensare a quello che troveranno quando torneranno a casa, c'è la cena della vigilia, sono molto emozionati. Il circo è il luogo migliore, più famoso, per comprendere le feste, si vedono le stelle, le attrazioni, il magico mondo dello spettacolo, il clima non riuscirà mai a scalfire questo successo. Il padre di uno dei due bimbi conserva ancora il ritaglio di giornale, pieno di belle parole, sul circo. Nessuno nel circo è impassibile. Usciti dalla spettacolo si va a mangiare ma un bambino ha un lauto pasto, l'altro non ha da che gioire, quindi questa festa deve essere uguale per tutti sia nel circo, che nella casa, andare insieme vuole dire essere anche del medesimo parere. A Scuola quando ti rimandano c'è una diminuzione rispetto agli altri. Non è giusto che a Natale si sia rimandati. Cosa conosci tu del Natale, oltre al rosso ed agli auguri ti chiedo?
Vittoria risponde sicura : Quello che ho studiato a scuola, questa storia, mi sembra di averla capita, è come quelle discusse a scuola.
Il professore ancora chiede : Cosa ti fa pensare?
Vittoria, con calma, pensandoci, dice : che ieri era Natale, che oggi è Natale, domani sarà Natale è tutti ci diremo delle storie.
John allora subito inizia a vendere la sua merce : Cari clienti- dice- vendesi la storia del Natale di oggi, amata dai bambini, studiata con amore, detta a voce con il cuore, comprate tutto quello che serve.
Il professore e Vittoria si mettono a ridere dicendo insieme : Di corsa l'intenzione è comprare da mangiare e fare un tesoro pubblico...
Jack consegnerà questo soggetto per il suo corso.
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