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Harry Potter E La Scienza Babbana
Il signor Gazza aveva già spento le luci di tutto il castello, gli alunni erano tutti nei loro dormitori nelle proprie casate, di certo non a dormire. La preside McGranitt era nel suo ufficio a dare la buona notte a una vecchia foto ormai statica del suo caro Silente e i professori, dormivano già da molto, tormentati dal pensiero che l'indomani, ci sarebbe stato il campionato Serpeverde VS Grifondoro.
Nonostante ciò, c'era un gran fracasso quella notte, o per lo meno, sarebbe arrivato a breve.
<< Privet Drive, 4. È quesssto l'indirizzo sssignore, anche ssse il ragazzo ha perssso la traccia, non significa che non torni qui ssstrisssciando >> << Fa silenzio! >> interrumpe il suo compagno subito quando sentì, nel mondo babbano, un rumore curioso. << È Sssolo lo ssscarico sssignore, i babbani è cosssì che essspellano le loro... >> <<Fa silenzio ho detto! Non m'importa niente del parere di uno stupido serpente! Aspetta qui che sei più inutile di una cioccorana! >> L'uomo agitò la sua bacchetta e aprì così la finestra di casa Dursley.
<< Certo sssignore, come desssidera... inutile Magonò. >> L'ultima frase fu detta solo quando l'uomo era già nella residenza.
Ci volle un po' a capire a cosa servissero tutti quegli strani oggetti babbani, ma lui non si faceva distrarre da nulla, era lì per un motivo, e non se ne sarebbe andato senza portarlo a termine.
<< Ron! Ron svegliati, presto! Hermione è in infermeria! >> disse Harry alle 07:00 del mattino. Ron fece un salto dal letto degno di chi ha appena bevuto una pozione di Fortuna Liquida, seguito da un passo come quello di Grop, il fratello gigante di Hagrid, procedendo con una caduta peggiore di quella che fece Draco Malfoy al primo anno. << Cosa stai dicendo? Dov'è adesso? Perché in infermeria? Se muore la uccido! >>
Harry si divertiva nel vedere l'amico mettersi i vestiti al contrario e le scarpe diverse mentre cercava di capire cosa fosse successo alla sua ragazza. << Lo trovi divertente Harry? In infermeria c'è la mia ragazza e non m'importa un bel niente di vestirmi come magaccio di Notturn Alley! >>
<< Ron, Ron, basta! >> Harry s'interrumpe per ridere ancor più forte << Hermione sta bene! Ti stavo solo prendendo un po' in giro. Da quando state insieme sei super protettivo! >> << Miseriaccia Harry! Ti sembra il modo di scherzare questo? >> Ron controllò l'orologio. << sono... sono le sette del mattino? >> << Sì, Ron. Buongiorno! >> disse Harry ancora ridendo. << Tu... mi hai svegliato... alle sette... del mattino? ... Non appena avrò aggiustato la mia bacchetta, Harry, ti consiglio di tenerti davvero stretto il tuo mantello dell'invisibilità perché io ti cercherò, questa me la paghi, bello mio! >>
Hermione non era in infermeria come voleva far credere Harry, ma l'avrebbe preferito, paragonato alla tortura che stava subendo: << Secondo te le piacerà più il rosa o il giallo a Luna, eh? Forse dovrei prenderli entrambi? Se li prendo entrambi poi non sembrerò un riccone come i Malfoy? E se le prendessi una pianta rara, invece di un indumento? Sai ne sto coltivando molte e... >>
<< Oh ma insomma Neville! Vuoi deciderti o no? Siamo da più di un'ora. Ti ho detto che sicuramente Luna apprezzerà il vestito rosa! >>
<< Rosa, mmh, bella idea. Forse hai ragione, non dovrei preoccuparmi così tanto, però sai, stiamo insieme da un anno, è un'occasione speciale.>>
<< Sì, lo so. Scusami, è che tutto ciò mi rende alquanto nervosa. Fino ad un anno fa avevo ancora...>> << Una madre e un padre? >> l'anticipò Neville << Sì, e non solo. Silente era qui. >> sbuffò,
<< ... mi mancano tutti così tanto. >>. Neville senza dire una parola abbracciò Hermione, sapendo che quella era la miglior consolazione dopo tutto quello che lei, e tutti loro, avevano passato. Dopo la grande battaglia nessuno era più lo stesso.
Harry e Ron, dopo una grande zuffa, scesero nella sala grande a far un'abbondante colazione per la partita, seguiti da Hermione e Neville che li raggiunsero poco dopo.
<< Buongiorno Ron, Harry. >> << Neville.>> rispose Harry << Buongiorno Ronald >> << Giorno piccola, dov'eri finita? >> si salutarono con un bacio << Ero con Neville a scegliere il regalo per l'anniversario >>
<< Oh bello, anniver(blblbl)sario di cosa? >> rispose Ron con la bocca piena << Stiamo insieme da un anno Ron, come tu e Hermione, ricordi? >> disse Neville << Ohh, certo! come me e Hermione, fico! >>, disse Ron con aria da punto interrogativo << Ma tu non smetti mai di mangiare? Possibile che devo ripeterti sempre le stesse cose? Non ti fa bene mangiare tutto questo prima della partita.>> disse Hermione preoccupata ed arrabbiata con il suo ragazzo << Ah sì? e questa dove l'hai sentita? >>
<< L'ho letto su un libro, ovviam... >>
<< ''OVVIAMENTE'' >> seguita dal coro di Neville, Harry e Ron.
<< Sssignore quesssta famiglia non è come l'altra, qui non conossscono per niente l'esssissstenza del nostro mondo. >>
<< Come puoi affermare tale assurdità, Nefarius? Questa è la casa della ragazzetta che è sempre con lui! >> << Ssssì, sssignore, ma mi è giunta voce che lei abbia fatto un incantesssimo ai sssuoi genitori, un Oblivion, per eliminare dai loro ricordi l'esssissstenza di una figlia maga. >>
<< D'accordo, vorrà dire che prenderò quel che devo e che ci andrò piano con loro, non vorrei mica turbarli.>>. Si sentì un tonfo, seguito da un urlo. E poi, nulla.
La partita era quasi giunta al termine, Serpeverde 3-5 Grifondoro. Ron non ne azzeccava una giusta, era troppo impegnato a rimproverarsi di aver dimenticato l'anniversario suo e di Hermione. Non le aveva preso nessun regalo, non aveva pensato a portarla fuori da qualche parte, non le aveva neanche fatto gli auguri... << Hey! Haaarry! agli anniversari ci si fa gli auguri? >>
<< Eh? Cosa? Ron, non riesco a sentirti >>
<< Dicevo, secondo te, ho sbagliato a non fare gli auguri a Hermione per l'anniversario? Insomma, manco lei me li ha fatti, dico bene? >>
<< Ron, scusami, ma sono alquanto impegnato al momento! Va in porta! Io penso al boccino! >>
<< Tzè! ma chi si crede di essere? Il salvatore di Hogwarts? >> affermò sbuffando Ron.
<< Harry Potter afferra il boccino e la partita termina con un'altra vittoria per Grifondoro! >> disse qualcuno al megafono.
<< Sssignore, l'ultima tappa ora, è casa Weasssley. >>
<< Bravissimo Harry! Hai preso un altro boccino, sei il miglior cercatore di Hogwarts! >> disse Cho abbracciandolo. Harry rispose appena all'abbraccio. Cho capendo il distacco di Harry, lo salutò con un cenno della testa e un sorriso di arrivederci.
<< È incredibile, piaci ancora a Cho? >> disse Ron ridacchiando
<< a quanto pare... >>
<< Quando capirà che tra di voi è finita? Insomma, non vi vedeva insieme, a te e Ginny? >> Ron si prese una pausa dopo questa frase, sapeva che era meglio se avesse taciuto. Ma Ginny, nonostante fosse sua sorella, era un argomento più delicato per Harry che per lui.
Dopo aver lasciato Harry e la famiglia per andare a perfezionare le sue doti magiche in Thailandia, Ginny spediva sempre meno lettere ad entrambi e poi, col tempo, le uniche lettere che arrivavano erano indirizzate solo alla madre. Harry prese questo abbandono come uno definitivo, pensando che se Ginny avesse preso questa decisione, era sicuramente a causa sua, altrimenti perché avrebbe smesso di scrivergli?
<< Scusa, amico. Non intendevo parlare di lei... >>
<< Non fa niente Ron, vado a farmi una doccia. >>
Dallo spogliatoio sbucò Hermione, che sorrise nel vedere il suo fidanzato con solo un asciugamano addosso:
<< Ron, posso parlarti? >>
<< Hermione! Amore! Ccciao, certo che puoi. >>
<< Volevo sapere cosa facessimo oggi. >>
<< Oh, bhé, ehm... ho organizzato in un posto...>>
<< Ohw, sul serio? Come devo vestirmi? >>
<< Sei sempre bella, metti quel che ti piace. >>
<< Grazie Ron, svagarmi un po' in questo periodo sai che mi fa molto bene e poi, è un giorno speciale per noi. Non vedo l'ora di darti il mio regalo! >>
<< ... anche io. >>
Molly Weasley era impegnata a preparare la cena, quando disse: << Fred, caro, mi passeresti il sale? >>.
Per un attimo si bloccò, non si era neanche resa conto di ciò che aveva detto. Perdere una persona cara è già abbastanza triste, senza contare che la persona cara è proprio tuo figlio. Molly, da un anno dalla grande battaglia, non si era ancora rassegnata. Vedere George le faceva troppo ricordare il suo gemello. Stava iniziando a piangere, ma George le passò il sale e disse con un sorriso: << Sono George mamma, parola mia, e dici di essere nostra madre? >> Molly trattenne le lacrime, gli lanciò un grosso sorriso, e tornò a cucinare.
A Fred e George piaceva molto far impazzire la madre che non riusciva a riconoscerli, e questa, era sempre la frase che dicevano ogni volta che la madre falliva nel riconoscerli. Erano sempre stati i burloni della famiglia, sempre a marinare la scuola e a fare scherzi. George non era più lo stesso da un anno, passava la maggior parte del tempo con la madre, per evitare che piangesse. Nessuno sa, però, che durante la notte George pensava spesso a suo fratello, e piangeva anche lui. Non c'era nessuno a consolarlo, l'unico che realmente poteva, non c'era. La sua camera non aveva più uno specchio, neanche uno. Guardare il suo volto era come vedere Fred e George questo, non poteva sopportarlo.
D'un tratto la porta si aprì sbattendo contro il porticato e un uomo dall'aria oscura, vi entrò con un serpente. I tentativi di George e di Molly furono inutili, la loro magia non poteva competere con quella dell'uomo. Non era magia oscura, e non erano neanche sicuri che fosse magia. Era un qualcosa che non avevano mai visto, neanche il caro defunto Voldemort era dotato di tanto potere.
<< Signora Weasley, salve, stava preparando la cena? Oh, mi scuso per essere stato così maleducato, prometto che prenderò quel che mi serve e andrò via subito. >>
<< Chi siete e cosa volete? >> disse Molly attaccata al muro con George.
L'uomo aveva fatto quel che sembrava una magia, non riuscivano a muoversi dal muro della cucina.
<< Questo non importa, ho bisogno di sua figlia. >>
<< Mia figlia? Cosa volete da mia figlia? Non le torcerete neanche un capello! Chi siete? Ditemelo! Un Mangiamorte? Il Signore Oscuro è di nuovo tornato? >>
<< Nulla di tutto questo, mi occorre solament...>>
l'uomo non finì neanche la frase, che subito trovò una risposta alla sua domanda, che comunque non sarebbe uscita dalla bocca di Molly, e non aveva tempo per torturarla a morte. Sul tavolo della cucina vi era una lettera spedita da Ginny, e scoprì dove si trovava.
Tornati a Londra, l'uomo e il serpente, iniziarono a preparare una pozione. Un grande recipiente trasparente con del liquido verde e qualche bolla di tanto in tanto, emanava uno strano odore in quello che sembrava un laboratorio scientifico babbano. L'uomo mischiò degli ingredienti seguendo lo schema della Tavola Periodica, secondo il quale gli elementi chimici vengono ordinati sulla base del loro numero atomico Z e del numero di elettroni presenti nell'orbitale atomico più energetico.
<< Sssignore, non capisssco come gli elementi che sssta usssando possssano condurci al ragazzo. >>
<< È così semplice Nefarius, ci sono due classi di composti binari, cioè formati da due elementi chimici: i composti ionici e i composti molecolari. I composti ionici sono costituiti da un catione metallico, e da un anione non metallico. I composti più importanti appartenenti a questa classe sono gli idruri ionici, i sali binari e gli ossidi basici. Ci sei fin qui? >>
<< ... Credo di sssì, sssignor Creams >> disse il serpente mentendo.
<< L'altra classe, quella dei composti binari molecolari, comprende gli ossidi acidi, gli idracidi e gli idruri covalenti. Sarà difficile individuarli e Potter finalmente saprà di cosa sono capace. >>
<< Ma Potter ha vissssuto qui per un po', non crede che abbia ssstudiato la nomenclatura dei composssti binari? >>
<< No, Nefarius, aveva solo 11 anni quando quel grasso e grosso gigante nano l'ha portato via da qui, non può essere arrivato al college. Va via stupido serpente! Sei solo una distrazione! >>
dicendo questo l'uomo gli tirò un calcio e il serpente eseguì i suoi ordini strisciando via.
Così l'uomo fu libero di creare un'emofilia artificiale. Si tratta di una malattia rara in cui il sangue non riesce a coagularsi normalmente; chi soffre di emofilia può sanguinare più del normale dopo una lesione, si possono inoltre verificare emorragie interne, soprattutto a livello delle ginocchia, delle caviglie e dei gomiti, che possono danneggiare gli organi o i tessuti e mettere in pericolo la propria vita. Solitamente, l'emofilia è una malattia babbana che si trasmette il più delle volte geneticamente. Ma il Dottor Creams aveva trovato il modo, attraverso la magia, di riuscire a crearne una artificiale, pronta ad essere scagliata su qualche individuo. E così fece.
Hermione era in camera sua a spazzolarsi, aveva scelto uno splendido vestito rosso per l'occasione, ed era molto eccitata all'idea di aver passato un intero anno insieme a Ronald Weasley. Le preoccupazioni per i suoi genitori erano quasi del tutto svanite, sapeva che, pur non ricordandosi di lei, stavano bene, erano felici, e solo questo contava per lei.
Improvvisamente però, Hermione fu colta da un vuoto interno. Era come se qualche organo si fosse letteralmente rotto, non riusciva a muoversi, fece cadere la spazzola a terra, iniziò a respirare con fatica, le sue gambe cedettero ed era immobile, stesa, senza la forza di gridare o di prendere la sua bacchetta.
Neville si diresse in camera di Hermione per chiedere un ulteriore consiglio sul vestito che avrebbe indossato quella sera, ma arrivato alla porta, si tirò indietro. Pensò che forse l'avrebbe solo annoiata, e che era perfetto così, quindi, si recò direttamente dalla sua fidanzata.
<< Miseriaccia ma dov'è finita? è vero che non ho preparato nulla, ma quella ragazza non mi fa neanche provare ad improvvisare qualcosa di carino! >>
<< Vedrai che tra poco sarà qui, tra un'ora o due, sai come sono le ragazze. >> disse Harry fingendo di leggere un libro.
<< Hermione non è mai in ritardo, deve esserle successo qualcosa. >> disse Ron con aria decisa.
<< Vedi? troppo protettivo! Hermione sta bene! siamo ad Hogwarts, oltre ad insegnanti di Difesa Contro Le Arti Oscure che tentano di uccidermi, serpenti che pietrificano ragazze, troll in vena di distruggere la scuola o Dissennatori che gironzolano liberamente invece di stare ad Azkaban, che può succedere? >> disse Harry scherzando sulle avventure passate.
<< Hai ragione, non devo preoccuparmi, tra poco avanzerà da quella porta e... >>
La porta si aprì improvvisamente, ma non era Hermione, bensì, Catherine, la compagna di stanza di Hermione, che con aria visibilmente preoccupata e una tachicardia a mille gridò: << HARRY! RON! ... HERMIONE! PRESTO! NON REAGISCE! NON SO COSA FARE! >>
Ron e Harry si guardarono velocemente e subito si precipitarono in camera sua, mentre Catherine corse ad avvisare la McGranitt. Non sapendo che cosa fare, Ron pensò bene di alzarle le gambe e di farle una respirazione bocca a bocca, mentre Harry le manteneva la mano. Ron non sapeva cosa stava facendo e se fosse servito, ma lui ci provava lo stesso. Harry sentì la mano di Hermione stringere la sua, e spostò quindi la vista sulla sua mano, poi sul suo braccio, e notò uno strano segno, un simbolo tatuato, che sembrava esser un uncino posto al contrario. Harry capì subito che non si trattava di un male improvviso, ma di un malocchio! Spinse Ron e con agitazione disse: << Basta! smettila! se vuoi davvero aiutare Hermione dobbiamo andare in biblioteca e scoprire cos'è questo simbolo! >>
<< Un tatuaggio? Hermione non ha tatuaggi, è una maledizione! >> disse Ron vedendo e ragionando. La McGranitt arrivò insieme ad alcune infermiere, Harry chiese subito se avesse mai visto questo simbolo e se appartenesse a qualche tipo di magia, la preside rispose però che non sembrava magia nera, e neanche magia bianca, sosteneva che non fosse alcuna magia, ma che avesse un nonsoché di babbano.
I due allora corsero in biblioteca, e dopo molte ricerche, non trovarono nulla! È vero, quella brava con i libri era Hermione, ma dopo tutti questi anni ormai dovevano essere diventati bravi anche loro a trovare informazioni.
Erano disperati, uno più dell'altro, si sentivano inutili e impotenti, nonostante fossero dei grandi maghi. Afflitti tornarono a controllare Hermione. Accanto al suo letto c'era una lettera con su disegnato lo stesso uncino al contrario del suo braccio. Harry chiese subito a Madama Chips chi avesse lasciato lì la lettera e lei disse che non sapeva neanche che qualcuno fosse entrato in quella stanza prima di loro. Ron non si perse in chiacchiere, scartò subito la busta e lesse ad alta voce:
"Se Hermione volete salvare, 4 prove dovrete affrontare:
con la vita e la morte dovrete giocare, finché una delle due riuscirete a superare.
Smaterializzarsi sarà complicato, ma mai quanto fatto in passato,
semmai sarà più dura, e quindi è meglio aver paura.
La vostra mente aprirete e la logica userete.
Affinché la mezzosangue si possa salvare,
nel mondo babbano dovrete andare.
Nessun aiuto o magia, partirete solo in compagnia."
Harry e Ron si guardarono tra di loro e senza dire una parola, prepararono gli zaini e si smaterializzarono a Londra subito. Non fu necessario chiedersi dove andare, Harry, non appena misero piede nel mondo babbano riuscì a sentire una voce che gli indicava la strada, una voce che solo lui poteva sentire, la voce di un serpente.
Arrivarono in quello che sembrava un edificio abbandonato e mal ridotto, con la porta aperta.
Entrarono in una stanza sorprendentemente luminosa, accecante quasi: una stanza grande quanto il campo di Quiddicht ad Hogwarts, completamente vuota e con pareti e pavimenti bianchi lucidissimi.
Una scritta di un rosso così acceso apparve sul soffitto che fu inevitabile non vederla:
"Le paure supererai, se nel tuo inconscio cercherai"
I due non fecero in tempo a rifletterci su che subito un ragno gigante comparve dal nulla seguito da Lord Voldemort con in mano un nuovo Horcrux.
<< HARRYYYYYYY TI PREGO DIMMI CHE HAI UN PIANO >> disse Ron piagnucolando.
<< RON NON POSSONO ESSERE REALI! CREDO SIANO DEI MOLLICCI! >>
<< RIDDIKULUS! RIDDIKULUS! RIDDIKULUS!!! HARRY, L'INCANTESIMO NON FUNZIONA! >>
<< RON! DOBBIAMO SCONFIGGERLI SENZA MAGIA, RICORDI? >>
<< E COME DIAMINE SI FA?! >>
<< La paura è un'emozione governata prevalentemente dall'istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza dell'individuo ad una presunta situazione di pericolo; si scatena ogniqualvolta si presenti un possibile rischio per la propria incolumità, e di solito accompagna un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche di difesa. >>
<< COSA STAI DICENDO?!?! >>
<< RON DOBBIAMO SCONFIGGERLI CON LA LOGICA, COME DICEVA LA LETTERA! DOBBIAMO SAPERE COSA SONO E PER FARLO DOBBIAMO DARE DEFINIZIONI! >>
<< DEFINIZIONI? DEFINIZIONI DI CHE? CHE È STA ROBA? >>
<< CREDO SIA PSICOLOGIA BABBANA >>
Il ragno avanzò verso Ron fino a saltargli addosso, e a quel punto Ron capì cosa doveva fare:
<< La... la... paura ha differenti gradi di intensità a seconda del soggetto... persone che vivono intensi stati di paura hanno sovente atteggiamenti irrazionali e/o pericolosi >>
il ragnò si ritrasse piano piano.
<< COSI', RON, FORZA, RICORDATI TUTTO CIO' CHE DICEVA HERMIONE! >>
<< Principali reazioni istintive alla paura possono essere: intensificazione delle funzioni fisico/cognitive e innalzamento del livello di attenzione, difficoltà di concentrazione, fuga, protezione istintiva del proprio corpo (cuore, viso, organi genitali), ricerca di aiuto (sia articolato nel gridare la parola "aiuto", sia racchiuso in una semplice vocale gridata). >>
<< Questo porta il soggetto a non riconoscere più il giusto e l'errato, portandolo quindi a commettere azioni al di fuori di qualsiasi logica, ma dettate solo dall'istinto. >>
A queste ultime parole l'Horcrux di Voldermort si aprì e ne divorò il suo padrone, mentre il ragno divenne così piccolo che Ron riuscì subito a schiacciarlo con il piede. Ci fu un grosso tonfo, e la distruzione dei due nemici alzò una sabbia bianca che svanì poco dopo.
Harry e Ron erano a terra ed entrambi diedero un sospiro di sollievo.
<< Ron, hai capito cosa dobbiamo fare? >>
<< Sì, Harry, ho capito... ma non credo di essere la persona più indicata, insomma, io sono un mago dalla nascita, non ne so nulla di queste cose, non le ho mai studiate. >>
<< Lo so, Ron, ti aiuterò io, ma dobbiamo continuare! >>
Così, apparve un'altra scritta rossa:
"Tre armi avrai, e con esse il tuo amico ucciderai''
<< Miseriaccia Harry! E adesso che facciamo? >>
<< La scritta non dice chi deve uccidere chi, credo voglia dire che dovremo combattere. >>
<< Combattere? Tipo lotta nel fango? >>
Apparvero due tavoli bianchi posti ai lati della stanza, uno di fronte all'altro. Su questi tavolini c'erano rispettivamente: un tronco, acqua in un calice, e fuoco in una lanterna.
<< Ehm, non credo Ron. Credo invece che dovremo usare queste cose... >>
<< E come si usano? >> Disse Ron, e subito ne prese il tronco in mano, e un altro tronco gigante cadde addosso a Harry.
<< HARRY! SCUSA! NON L'HO FATTO APPOSTA, NON SO NEANCHE COME HO FATTO >>
<< Tranquillo Ron, mi è caduto solo sul piede, sono riuscito a scansarmi. >>
<< Con quale criterio vanno usati? Io non voglio farti male! >>
<< Non vorrei sbagliarmi, ma credo che vengano usati secondo i principi delle Scienze Naturali. >>
<< Cioè? >>
<< Acqua batte Fuoco, Fuoco batte Legno e Legno batte Acqua. >>
<< Ancora non capisco. >>
<< Ron ma certo! È così semplice! L'acqua spegne le fiamme, le fiamme incendiano il legno, e il legno galleggia sull'acqua! >>
I due maghi spinti dal desiderio di salvare la loro amica, si organizzarono in modo tale da combattersi ma non ferirsi fatalmente.
<< ACQUA!!! >> << LEGNO!!! >>
<< FUOCO!!! >> << ACQUA >>
<< LEGNO!!! >> << FUOCO!!! >>
<< LEGNO >>
<< RON NOOO! DOVEVI DIRE ACQUA! >>
Ron venne avvolto da un fuoco violento, che iniziò a bruciarlo vivo. Harry provò a usare l'Acqua ma ormai non funzionava più e la sua bacchetta era inutile in quelle mura. Le fiamme però cessarono, non appena apparve la terza scritta rossa:
'' Solo il vincitore potrà proseguire, se avrà il coraggio di ferire ''
<< Harry, ascoltami, starò bene, le bruciature non sono così profonde. Ora va e salva la mia Hermione, salvala ti prego! >> disse Ron quasi piangendo.
Harry non ebbe scelta, proseguì lungo la porta che si aprì dinnanzi a lui.
Nella nuova stanza, Harry si trovò davanti a sé uno schema appeso al muro, che gli spiegava cosa esattamente doveva fare. Lo schema sembrava preso da uno studio di un chirurgo. E secondo quello che Harry riuscì a capire, doveva togliersi un pezzo di pelle e aspettare che si sarebbe riformato senza l'uso di alcun medicinale o magia.
Harry fece quello che doveva. Tagliò un piccolo pezzo di pelle sul suo braccio. Sentì molto dolore e bruciore, e la vista del sangue non aiutò di certo, ma Harry cercò di non pensarci, perché con tutto quello che aveva subìto precedentemente, a confronto questo non era niente. Inoltre, lui sapeva che per Hermione, avrebbe fatto di tutto, anche questo.
Harry rilesse lo schema e la sua attenzione cadde particolarmente su: Le ferite dovute a piccoli tagli sono le più facili da cicatrizzare perché l'interruzione della circolazione avviene rompendo dei piccoli vasi sanguigni e il sangue dopo un po' di tempo inizia a coagularsi per far in modo che dei corpuscoli nel sangue, le piastrine, vadano a "tappare" la ferita, formando il coagulo.
<< Fantastico! Un'altra cicatrice! >> disse Harry decisamente ironico, e proseguì dicendo: << Se esco vivo da tutto questo, potrò fare il chirurgo. >>
Il coagulo avvenne dopo 5 giorni, 5 interminabili giorni. Harry poté solo tamponarla con la sua maglietta per fermare il sangue, e quando finalmente la crosta si formò, apparve la quarta e ultima scritta:
'' il ferito proseguirà anche se non più forte sarà, e di una cosa a lui cara privarsi dovrà ''
Harry si ritrovò in un laboratorio con un libro aperto su: ''Come creare l'acido solforico''.
Harry stufo di tutto e sollevato dal fatto che fosse l'ultima prova, si ricordò che è un acido minerale forte, liquido, oleoso, incolore e inodore; e che la sua formula chimica è H2SO4.
<< Non c'è tempo da perdere. >> si disse, e iniziò a prepararlo.
Quando ebbe finito, sentì il serpente parlare, gli diceva che l'oggetto che andava sciolto dentro, era... la sua bacchetta. >>
Harry completamente rammaricato e combattuto, sciolse la sua bacchetta riparata da poco, nell'acido.
Non appena compiuta l'azione, Il Dottor Creams in persona, giunse da lui insieme a Nefarius, avvolti da una nebbia bianca come il latte.
<< Ragazzo! Finalmente c'incontriamo! Ci hai messo un po', eh? >>
<< Sssalve, sssignor Potter, piacere... >>
<< Zitto, inutile serpente!!! >> disse il Dottor Creams.
Harry allora disse: << Ma voi chi siete? Cosa volete da Hermione? >>
<< Da Hermione proprio niente, mio caro, volevo solo conoscere te. Colui il quale è riuscito a uccidere L'Oscuro Signore, il prescelto, il salvatore di tutti quei maghi e streghe. >>
<< Vedo che tu sai molto su di me, peccato che io non sappia nulla su di te. >>
<< È vero. Allora permettimi di presentarmi, il mio nome è Creams, Sloper Creams, Magonò. Bhè, ora non più tanto Magonò, visto che posso usare la magia. >>
<< Vabbene ma ora lascia in pace Hermione, ho fatto tutto quello che volevi! >>
<< Non così di fretta, signor Potter. Noi ci siamo già conosciuti, non ricordi? Ero un seguace di Lord Voldermort, ci siamo incontrati nella battaglia. >>
<< Tu menti! Voldemort non avrebbe mai scelto un Magonò come Mangiamorte. >>
<< Non ero un Mangiamorte, solo un suo seguace. Lui mi rifiutò, disse che non gli servivo a nulla, così come lo pensavano i miei stupidi genitori purosangue. Ma si sbagliavano! Tutti si sbagliavano! Così ho studiato e viaggiato molto, e ho sviluppato una magia nuova. La magia d'animo e d'intelletto, molto più forte della vera magia, basata sull'esperienza e sulla cultura! >>
<< Una magia artificiale? >>
<< Esattamente. E tu, Potter, eri solo un bambino privo di poteri magici quando affrontasti L'Oscuro Signore, eri come me, nonostante ciò, l'hai sconfitto. E hai superato queste prove senza alcuna magia, ma, credo di aver dimenticato di dirti che qui non siamo solo noi 3... >>
Il Dottor Creams fece scendere una gabbia con dentro Ginny.
Harry allora urlò: << DIMMI COSA VUOI >>
<< Voglio che tu scelga se salvare la tua migliore amica, la quale ti è stata fedele per tutti questi anni, o la fidanzata, la tua ex fidanzata, che ti ha lasciato senza dire una parola, da un giorno all'altro. >>
<< Non posso scegliere. >>
<< DEVI scegliere. SOLO una delle due potrà andarsene fuori di qui. Ho bisogno di una cavia, su cui provare la mia magia artificiale, ed entrambe le ragazze sono perfette. >>
<< Non le avrai! Nessuna delle due! Ti serve una cavia? Bene, scegli me, ma lasciale stare, ENTRAMBE! >>
<< La tua scelta mi lascia di stucco signor Potter, come puoi dare la tua vita per qualcun altro?>>
<< Non sarebbe la prima volta, io le amo. Sono parte della mia unica famiglia, tutte e due. >>
Il Dottor Creams, affascinato dal coraggio di Harry, con aria appagata, e con la realizzazione e la felicità di aver finalmente trionfato su qualcuno, e quel qualcuno era il leggendario Harry Potter, gli disse: << Credo proprio, signor Potter, che ti restituirò il favore. >>
<< Quale favore? >> chiese Harry preoccupato.
<< Quella notte nella grande battaglia, tu capisti subito che non ero dotato di poteri magici, e mi risparmiasti. Quest'oggi, io risparmio te e i tuoi amici. Quello che ho sempre voluto, tanto l'ho ottenuto, il grande Harry Potter teme me!!! >> disse ridacchiando.
Harry, Ginny e Ron vennero catapultati in infermeria da Hermione, Hermione sveglia e cosciente.
Ron, senza chiedersi perché Ginny fosse lì, abbracciò Hermione per circa un quarto d'ora, tempo sufficiente per permettere ad Harry e Ginny di parlare.
<< Mi hai salvato, grazie. >> disse Ginny.
<< Non sapevo che fossi in pericolo, ero lì solo per Hermione. >> disse Harry freddo e distaccato.
<< Hai preferito la tua vita alla mia Harry... >>
<< Succede. Nella vita si fanno scelte, come le hai fatte tu. >>
<< Non ho scelto di lasciarti. Ho solo pensato che una pausa ci avrebbe fatto bene. Non passavamo dei bei momenti, o te lo sei dimenticato? >>
<< Bhè, scusa se tutte quelle morti mi hanno traumatizzato l'esistenza, e scusa se cercavo conforto in te, Ginny!>>
<< Era questo il punto, Harry! Cercavi conforto nella persona sbagliata, non ero abbastanza forte per tutti e due, mio fratello era morto. Io... non c'è l'ho fatta a reggere tutto... avevo bisogno di stare da sola. >>
<< Potevi scrivermelo nella lettera! >>
<< E tu non mi avresti raggiunto?! >>
Harry allora capì, e le chiese scusa.
Passati i 15 minuti, Hermione si rivolse a Ron:
<< Ronald ora puoi lasciarmi, volevo ringraziarti per essere quello che sei, il ragazzo di cui mi sono innamorata, fino alla fine. >>
<< Piccola, devo dirtelo... non ti ho comprato nulla per l'anniversario, nulla era programmato, non sapevo neanche che fosse oggi il giorno. Credo che ti sia innamorata di un disastro, e tu non meriti tutto questo. >>
<< Ron, il regalo più bello che mi hai fatto oggi, è quello di poterti vedere ancora. >>
Ron la baciò, e poi esclamò rivolgendosi ad Harry:
<< Miseriaccia, questa ragazza prima o poi la sposo! >>
A cura di:
Sara & Gaia Ferrillo
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