Una sigaretta. Una sola fottutissima sigaretta. Quello che ci vuole, adesso, è semplicemente una sigaretta.
Sono l'una e cinque di notte. Sono maleodorante. Questa puzza che mi possiede è puzza di cancrena. Se ne sono andati i miei anni migliori. E ora resta solo il cadavere della giovinezza. Puzzo. Puzzo! I miei anni migliori. Fottuti. Dimenticati. Persi. Se non fosse che questa strana pazzia mi trattiene per la collottola attaccato alla vita forse la farei sul serio finita.
Oggi è andata come va tutti gli altri giorni. Non è successo niente. Niente. Sono Titta rinchiuso nell'albergo della mia condizione. La gente mi dice: divertiti, passa il tempo. Ma loro non lo sanno.
S'è come rotto il meccanismo. La noia, oggi, è un'angoscia divenuta tangibile. Insomma, non succede mai veramente niente. Sartre diceva che una volta perso il senso dell'avventura le cose diventano un inutile susseguirsi di eventi senza senso. Lo capisco. Per me l'avventura era semplicemente vivere. Per vivere s'intende non farsi sorpassare dagli eventi, possedere gli eventi, aggredire, mordere, cacciare, cacciare. e vi giuro che per anni ho vissuto una vita che valeva la pena essere vissuta. Poi questo fottuto meccanismo. Questa fottuta noia. Questa testa che si ribella perché decide di pensare. È molto pericoloso pensare. Fa male pensare. È un pozzo senza fondo. Un giro sulle montagne russe dell'insensatezza. Dio. Una volta avevo Dio. Se solo ci fosse un Dio. E poi il disastro. Nessun'altra parola. Nessun altro concetto. Solo questo. Disastro.
Oggi sono stato vicino casa a bere. Sono un infelice. Odiavo l'infelicità e amavo la vita. E ora mi crogiolo in essa. La birra mi aiuta a tirare avanti. Non è bello. Non è bello, lo so.