A 15 anni, quando ho iniziato a scrivere, amavo un sogno da ragazzino;a 16 anni era ancora un semplice sogno da ragazzino. A 17 anni mi sono sentito dire da chiunque che non sarei andato lontano, che questo mio "sogno" mi avrebbe lasciato l'amaro in bocca, che non era la mia strada, che non faceva per me. Ed io ci ho anche creduto, ingenuamente. Ho per circa un mese e mezzo smesso di scrivere, sembrava quasi mi fossi arreso. Ma poi mi sono reso conto che stavo facendo un grande errore, enorme.
Perciò ho deciso di riprendere a scrivere, con più determinazione e intensità;mi sono immerso nella lettura di qualsiasi genere o autore, rendendomi conto di poter migliorare tanto, tantissimo.
Gli anni sono passati ed ho vinto una selezione per partecipare ad una raccolta di poesie in comune con altri autori.
Ma, nonostante ciò, ai miei 20 anni questo era ancora un sogno, stavolta di un ragazzo un po' cresciuto. E adesso, all'età di 21 anni, ho pubblicato una raccolta di poesie tutta mia e vinto il mio primo concorso. Ma è ancora un sogno da ragazzino.
E sapete cosa vi dico? Lo so, il mio è un sogno da ragazzino, ma è quello che mi sta portando lontano ed è il sogno più bello del mondo.
Me ne frego se sia o no una cosa da ragazzini, scrivere è la cosa che amo di più e all'amore, beh all'amore, non si rinuncia mai.
Non so voi... Ma io farò strada o, perlomeno, farò questa di strada. E continuerò a coltivare il mio sogno da ragazzino fino a quando non ne sarò stanco.
Io sto vivendo il mio sogno, l'unico che ho e che voglio portare a termine. Nonostante tutto e tutti.
Fanculo a chi non ci credeva.
Anzi, grazie.